Chi si aspettava l’esonero di Massimiliano Allegri in caso di sconfitta contro l’Udinese è rimasto deluso. L’allenatore del Milan è infatti ancora la guida dei vice-campioni d’Italia in carica e nessun cambiamento in panchina si è materializzato nelle scorse ore. Già nel dopo partita si era diffusa una voce interna alla società secondo cui il tecnico non si sarebbe mosso dalla sua posizione, nonostante la brutta prestazione e la sconfitta (clicca qui per le pagelle di Udinese-Milan). Presentandosi nel post-partita davanti ai cronisti l’ex allenatore del Cagliari ha spiegato di avere la fiducia della società, questione poi ribadita e confermata anche dall’amministratore delegato Adriano Galliani ai microfoni di Milan Channel. Una scelta ragionata quella di evitare un nuovo brusco cambiamento a Milanello, ma forse anche forzata. I vertici di via Turati, guardandosi negli occhi, sono infatti arrivati ad una conclusione: intanto, ha poco senso cambiare allenatore a tre giorni dalla partita contro il Cagliari; poi, resta sempre il secondo lato del problema: chi prendere per sostituire Allegri? Il sogno di Berlusconi è e resta Pep Guardiola, al momento fermo dopo aver vinto tutto con il Barcellona nelle ultime quattro stagioni: a domanda precisa ha risposto “Non si può mai dire”, e Carlo Mazzone, che lo ha allenato a Brescia e con Pep ha mantenuto un ottimo rapporto, ci ha rivelato un curioso retroscena (clicca qui per l’intervista esclusiva). Il nome “più immediato” sarebbe quindi quello di Mauro Tassotti, ma ieri “l’eterno secondo”, intervistato proprio su un eventuale approdo sulla panchina del Milan, ha declinato l’invito ringraziando: “Se mi fosse stato stretto il ruolo di secondo allenatore ora sarei già da qualche altra parte”. L’ex terzino destro rossonero occupa ormai il ruolo di secondo a Milanello da più di dieci anni, e si trova benissimo, come ha fatto capire, in tale posizione, forse anche per via della poca responsabilità e pressione nei suoi confronti. Anche Pippo Inzaghi sembra una soluzione più mediatica che reale: è rimasto nel cuore dei tifosi, rappresenterebbe un’ottima soluzione per i rapporti con lo spogliatoio ed ha la suggestione dell’ex bandiera in campo che assume la guida della squadra, un’idea che il Milan ha da tempo (Ancelotti e Leonardo ne sono un esempio) e che ultimamente è stata vincente con lo stesso Guardiola e Conte a Barcellona e Torino. Il neo-allenatore degli Allievi Nazionali non sembra ancora pronto per un salto così importante e, se da una parte il Milan lo tiene seriamente in considerazione per il suo carisma e la sua personalità, è vero anche che la chiamata arriverà solamente nei modi e nei tempi giusti. Altro nome circolante in questi giorni convulsi negli ambienti rossoneri è quello di Billy Costacurta, altro grande del Milan di Sacchi, Capello e Ancelotti. Ieri, negli studi di Sky Sport come opinionista, ha ribadito il concetto: “Come potrei dire di no al Milan?”. A riguardo però si mormora che i rapporti fra l’ex difensore e la dirigenza rossonera non sono così buoni da promuovere una decisione simile.
In più, va detto che Costacurta non ha grandissima esperienza come allenatore: i suoi precedenti si fermano a 14 gare con il Mantova in serie B, ormai più di tre anni fa: raccolse 16 punti e fu esonerato. Dunque, per ora il Milan prosegue con Allegri, ma anche come ci ha detto Jacopo Volpi (clicca qui per l’intervista esclusiva) se le cose con il Cagliari dovessero andare male potrebbe essere la volta buona per il ribaltone.