Nuovo esame per tutto il Milan e soprattutto per Massimiliano Allegri. Domani sera, allo stadio San Siro, i rossoneri proveranno ad ottenere la seconda vittoria stagionale, la prima fra le mura domestiche, contro il Cagliari. Una gara delicatissima preparata con l’incoraggiamento dell’amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani. Il numero due di via Turati sta facendo sentire la propria vicinanza ai giocatori e già lo si era capito durante la recente sfida del Friuli contro l’Udinese. Il vicepresidente, infatti, per l’occasione, ha fatto un discorso alla squadra riunita nello spogliatoio, per cercare appunto di incoraggiare tutti in un momento come quello attuale. Obiettivo del plenipotenziario rossonero, non soltanto quello di far tornare alla vittoria la squadra ma anche di proteggere Massimiliano Allegri, tecnico il cui futuro appare sempre più incerto soprattutto in caso di una nuova capitolazione. Domani il tecnico livornese non sarà in panchina perchè squalificato (il Milan ha presentato ricorso: si attende la decisione definitiva), ma è chiaro che il terzo scivolone interno in stagione non potrebbe essere imputabile a Mauro Tasssotti. “Questo sarà il vostro allenatore fino alla fine della stagione – le parole di Galliani ai calciatori – sia chiaro, perché ha la fiducia della società. Resterà per questo campionato e magari anche per anni a venire”. Naturalmente nel calcio il per sempre non esiste, ma come già ribadito negli ultimi tempi l’ex allenatore del Cagliari dovrebbe rimanere al suo posto a meno di clamorose sconfitte in fila. In caso di filotto negativo a quel punto la palla passerebbe (forse) allo stesso Tassotti, l’attuale secondo, visto che l’ipotesi Superpippo Inzaghi sembra per ora accantonata, più plausibile per il futuro prossimo. I maliziosi parlano già di prove tecniche di cambio della guardia: come detto però Allegri dovrebbe rimanere a Milanello almeno fino al prossimo giugno a meno di clamorose imbarcate. Difficile però che al raduno del prossimo luglilo il Milan sarà ancora guidato da Allegri, che se non fosse stato per l’insistenza di Galliani e il caso di Pato non sarebbe già più da queste parti. Per il sostituto, non ci sono troppi nomi. Il sogno di Berlusconi resta sempre Pep Guardiola, e il catalano non ha chiuso del tutto alla possibilità; ma Guardiola sembra maggiormente destinato a panchine di squadre già fatte e finite, da condurre semplicemente alla vittoria. In più, nonostante i suoi meriti siano sotto gli occhi di tutti, Pep è tutto da verificare all’infuori del progetto Barcellona, che resta particolare e del tutto unico nel mondo del calcio. Così, la soluzione alternativa porta a Luciano Spalletti, che in due stagioni…
… con lo Zenit San Pietroburgo ha vinto due campionati e a Roma ha riportato la squadra a competere per lo scudetto e a vincere trofei. Spalletti ha da poco rinnovato il contratto con il club russo, ma in caso di offerta dall’estero potrebbe liberarsi. Il problema per il Milan è l’ingaggio: il toscano dovrebbe rinunciare a un lauto stipendio per accettare la sfida rossonera. Visto che però si tratta dell’Italia, non è da escludere che l’affare possa andare in porto. Per il momento, comunque, si va avanti con Allegri: fino a quando?