Certo, passare dal Dino Manuzzi al City of Manchester non è facile. E ancora meno farlo riuscendo ad essere protagonisti. E invece il Napoli riesce in questa difficile doppia impresa, dimostrando che il calcio italiano non è del tutto morto come ormai si dice. Lo dimostra l’entusiasmo dei tanti supporters napoletani giunti fin qui, appagati dai loro beniamini come non accadevo forse dai tempi di un certo Diego… Eh si, perché a un certo punto hanno pure pensato di tornare sotto il Vesuvio col bottino pieno, visto che Cavani era riuscito a portare avanti i suoi.
Ma ripercorriamo la gara: la famosa musichetta della Champions non sembra emozionare più di tanto i giocatori di Mazzarri, che partono subito col piglio deciso, lasciando la gestione del possesso palla agli avversari e ripartendo in modo fulmineo, arrivando addirittura a spaccare la traversa di Hart con una bomba di Lavezzi, che si beve il suo marcatore e per poco non fa un eurogol (18’). Dicevamo del City, che gestisce il pallone senza però mai dare l’impressione di disporre dei difensori partenopei a proprio piacimento. Certo che però fa paura, arrivando con i suoi bomber a sfiorare il palo in due occasioni, con Silva all’avvio e Dzeko dopo dieci minuti.. Ma l’occasione più ghiotta capita a Tourè, che dopo un contropiede micidiale gestito maestralmene da Silva, scarica sulla traversa. Un legno a testa, si torna negli spogliatoi con lo spettacolo negli occhi.
Si rientra e il ritmo sembra calato: in realtà è tutto il contrario, e il meglio deve ancora venire. Esce Lavezzi al 57’, fin li il migliore ma stremato, ma neanche dieci minuti dopo Maggio porta avanti un contropiede velocissimo, penetra la difesa avversaria come un coltello rovente nel burro e appoggia per Cavani, che ringrazia e scarica sotto le gambe di Hart. Tifosi in delirio, sembra un distaccamento del S. Paolo, ma il Manchester non ci sta e comincia a macinare gioco: passano 4 minuti, e arriva il pareggio. Punizione di Kolarov, bomba nell’angolino basso…lo conosciamo bene d’altronde, c’era da aspettarselo. Il resto è assedio City, che vuole bagnare l’esordio in casa con una vittoria, ma il Napoli regge fino alla fine, portando a casa un punto che che più per la classifica, è importante per dimostrare che non sono in Europa in gita, ma per tornare a far sognare una piazza che si merita questi palcoscenici.
25 Hart; 5 Zabaleta, 4 Kompany, 6 Lescott, 13 Kolarov; 18 Barry, 42 Y. Tourè; 19 Nasri, 16 Aguero, 21 Silva; 10 Dzeko
A disp: 30 Pantilimon, 2 Richards, 15 Savic, 22 Clichy, 28 K. Tourè, 11 A. Johnson, 32 Tevez
All: Mancini
1 De Sanctis; 6 Aronica, 28 P. Cannavaro, 14 Campagnaro; 11 Maggio, 23 Gargano, 88 Inler, 17 Hamsik, 18 Zuniga; 22 Lavezzi, 7 Cavani
A disp: 83 Rosati, 3 Fideleff, 8 Dossena, 21 Fernandez, 19 Santana, 20 Dzemaili, 29 Pandev
All: Mazzarri
Marcatori: Cavani (N) 69′, Kolarov (M) 74′
Ammoniti: Maggio (N) 14′, Zabaleta (M) 24′,Cannavaro (N) 31′, Aronica (N) 43′, Inler (N) 59′
Espulsi: –
Arbitro: Eriksson
Manchester City
Hart: 6 Nessuna parata, ma viene salvato dal legno nel primo tempo e da Pandev nel secondo. Quasi papera sul finale
Zabaleta: 7 Spinge tanto e recupera spesso. Bel duello con Zuniga
Kompany: 6,5 Mezzo voto in più se non fosse per il quasi pasticcio nel finale
Lescott: 6 Sempre attento a Cavani. Ma soffre sui contropiedi
Kolarov: 6,5 Si distingue nella sua specialità ( dal 75′ Clichy 6: offende e cerca Dzeko )
Tourè: 6 Esperienza continentale che spicca, ma pesa l’errore del primo tempo solo davanti a De Sanctis
Barry: 6 Sempre attento in difesa, sbaglia poco
Nasri: 6 Incisivo nel primo tempo, ma si spegne nel secondo ( dal 75: Johnson s.v.)
Aguero: 6,5 Si muove bene, ma Cannavaro e Aronica lo chiudono (quasi) ovunque
Silva: 6,5 Propositivo come sempre, ci si aspettava qualcosa di più nei dribbling
Dzeko: 6,5 Sfrutta il fisico quando può. Gran lavoro sporco (dal 81′ Tevez s.v.)
All. Mancini 5: Poca voglia di rischiare. Non sfrutta la qualità a sua disposizione
Napoli
De Sanctis: 6,5 Sempre attento. Perfetto nelle uscite
Campagnaro: 7 Si coordina benissimo e anticipa più volte
P. Cannavaro: 7 Trasmette sicurezza e chiama tutti. Esempio
Aronica: 6,5 Si fa tradire dall’emozione nel primo tempo, risorge e (addirittura) crossa nel secondo. Lazzaro.
Maggio: 7 Si smarca e dà più volte fastidio. Fa il maratoneta e un super assist per Cavani
Gargano: 6 Meglio nel primo. Risente ancora della preparazione
Inler: 6 Velocizza ogni contropiede e corre tantissimo
Hamsik: 6 Punge, quasi segna…ma sbaglia parecchi movimenti (dal 89′ Santana s.v.)
Zuniga: 6,5 Corre, svolazza, copre. Ripaga la fiducia di Mazzarri
Lavezzi: 7 Nemico pubblico finchè non si fa male al piede
(dal 58′ Dzemaili: 6 copre bene e prova a verticalizzare )
Cavani: 6,5 Cecchino che non sbaglia. Ma non si vede più
(dal 84′ Pandev: 5 poteva fare qualcosa in più sull’errore di Kompany)
All. Mazzarri: 7 Perfezionista cura ogni minimo dettaglio.