A volte si può incidere anche partendo dalla panchina. Di sicuro, pur senza combinare cose eclatanti – di quelle che cambiano il risultato, per intenderci – lo hanno fatto Bojan e Marquinho, che ieri Luis Enrique ha gettato nella mischia nel corso del match con il Genoa (vinto dalla Roma per 1-0). Lo spagnolo, tecnicamente parlando, non si discute, e contro il Grifone se n’è avuta un’ulteriore dimostrazione. Scatti, dribbling e diversi tiri, un paio dei quali – uno a tempo quasi scaduto – sono andati a lambire il palo della porta difesa da Frey. Insomma, l’ex-Barça ha fornito delle ottime risposte ai suoi detrattori e allo stesso allenatore, che ne aveva criticato la mancata reazione alle tante panchine accumulate in stagione. Dicevamo, Bojan non si discute quando ha la palla tra i piedi, semmai quando non ce l’ha. O meglio, per la testa che si ritrova: troppo timido, troppo educato, troppo poco ‘cattivo’ agonisticamente parlando. Per giocare in una piazza come Roma bisogna avere le spalle non larghe, ma larghissime, cosa che raramente il ragazzo ha dimostrato di avere. Limiti caratteriali, psicologici i suoi, non certo d’altro tipo. Ma chissà che la prova offerta contro i rossoblù non abbia aperto un nuovo capitolo nella prima stagione italiana di Bojan. Del resto, lo spagnolo, quando è stato impiegato in corso d’opera, ha spesso offerto delle buone prestazioni, deludendo, viceversa, quando è sceso in campo dal primo minuto (poche volte, in verità). Fosse arrivato anche il gol, sarebbe stato un’ulteriore iniezione di fiducia, ma anche così allenatore e tifosi possono iniziare ad essere soddisfatti del suo atteggiamento. Nei giorni scorsi si erano diffuse addirittura delle voci di addio, senza dimenticare che nell’estate del 2013 toccherà rimettersi ad un tavolo col Barcellona per ridiscutere del suo futuro. Prima di allora, però, Bojan vuole conquistare Roma; e poi quel che sarà, sarà. Forse ha ancora più fretta di lui il brasiliano Marquinho, un altro che ha avuto un ottimo impatto al suo ingresso in campo. L’obiettivo del mancino sudamericano è presto detto: giocare bene per farsi riscattare a fine stagione. Qualora la Roma dovesse essere soddisfatta del suo rendimento, dovrebbe versare alla Fluminense circa 4 milioni e mezzo di euro.
Marquinho ha dimostrato di avere un bel sinistro e di non aver paura di prendersi le sue responsabilità. Uno scorcio di gara davvero incoraggiante, che potrebbe contribuire a spalancargli del tutto – a giugno – le porte di Trigoria.