Il Borussia Dortmund si è qualificato agli ottavi di Champions League vincendo il girone D. Ha ottenuto 13 punti: 2-0 all’Arsenal, 3-0 esterno all’Anderlecht, 4-0 esterno al Galatasaray, 4-1 ai turchi in casa, sconfitta 0-2 all’Emirates Stadium contro i Gunners e 1-1 interno contro l’Anderlecht. A parità totale di scontri diretti, il primo posto è stato guadagnato nei confronti dell’Arsenal grazie alla migliore differenza reti complessiva del girone (+10 contro +7).
Nella sua storia il Borussia Dortmund ha vissuto due momenti particolarmente floridi: quello degli anni Novanta e quello a cavallo dei primi due decenni dei Duemila. Nel palmares figurano 8 campionati nazionali (1956, 1957, 1963, 1995, 1996, 2002, 2011, 2012), tre Coppe di Germania (1965, 1989, 2012), la Champions League del 1997, la Coppa delle Coppe del 1966 e la Coppa Intercontinentale del 1997.
Il Borussia Dortmund sta penando tantissimo in Bundesliga: attualmente si trova in penultima posizione con 14 punti, frutto di 4 vittorie, 2 pareggi e 9 sconfitte; ma è stato anche ultimo in classifica. Nell’ultima giornata disputata è arrivata la sconfitta (0-1) sul campo dell’Hertha Berlino.
Jurgen Klopp resta fedele al ; cambiano i giocatori ma il modulo è lo stesso, anche se nell’ultimo turno i suoi uomini erano disposti più che altro con una linea mediana a 5. Davanti al portiere Roman Weidenfeller agiscono Lukasz Piszczek e Marcel Schmelzer sulle corsie laterali, la coppia centrale è composta da Neven Subotic e Mats Hummels che hanno risolto i loro problemi fisici. A centrocampo i titolari designati sarebbero Nuri Sahin e Ilkay Gundogan, rientrato da poco dopo più di un anno di stop; ma gli infortuni costringono spesso Klopp a inserire Sven Bender e Sebastian Kehl in mediana. Davanti c’è il meglio: come prima punta si possono alternare il nostro Ciro Immobile (già 4 gol in Champions League), il colombiano Adrian Ramos e Pierre-Erick Aubameyang, che torna utile anche per giocare sulla trequarti insieme all’armeno Henrik Mkhitaryan e a Marco Reus, attualmente infortunato. Dalla panchina si alzano elementi come Shinji Kagawa, assoluto protagonista dei due titoli nazionali 2011-2012, Erik Durm che è già un nazionale tedesco, l’ex Milan e Genoa Sokratis Papastathopoulos e il versatile Kevin Grosskreutz, senza dimenticarsi di giovani come Matthias Ginter e Milos Jojic.
Il reparto offensivo del Borussia Dortmund è straordinario: ha tantissime soluzioni e ha mostrato nel corso degli anni un gioco in velocità e con tanti passaggi che può risultare letale. I giocatori presi individualmente sono fortissimi e in più sanno giocare di squadra, riuscendo ad andare in porta in tanti modi. I numeri non mentono: sono tutti in grado di mettere la palla in porta o il compagno davanti al portiere. In generale il fraseggio e la capacità di tenere il baricentro alto.
Partito Lewandowski, il Dortmund non è riuscito a rimpiazzarlo con un cannoniere del suo livello: Immobile può esplodere e Ramos ha potenziale, ma al momento attuale non valgono il polacco. E poi gli infortuni: nell’ultimo anno e mezzo i gialloneri hanno subito tantissimi guai fisici. Se recuperano tutti possono tornare ai livelli del 2013, altrimenti – come si sta vedendo – le cose sono ben diverse.
Tra i tanti nomi scegliamo quello di Marco Reus, che a 25 anni ha raggiunto lo status di stella internazionale. Dopo 10 anni nelle giovanili del Dortmund è partito per cercare fortuna e maturazione;
Le ha trovate nel Borussia Monchengladbach, esplodendo con una stagione (la terza) da 21 gol in 37 partite. Il Borussia lo ha ricomprato per 17,5 milioni di euro; a oggi ha infilato 47 gol in 100 partite, timbrando 11 gol in Champions League. Purtroppo l’infortunio alla caviglia sinistra subito alla vigilia del Mondiale gli ha impedito di far parte del gruppo che ha vinto la Coppa in Brasile; e recentemente ha subito la lacerazione del legamento sempre della caviglia.
L’ALLENATORE – Jurgen Klopp, 47 anni. Personaggio istrionico: una furia in panchina, sempre in piedi a incitare i suoi ragazzi e molto divertente nelle sue conferenze stampa. Il suo gioco è spettacolare: 4-2-3-1 d’assalto, baricentro alto e tocchi veloci per andare in porta. Ex attaccante in seguito diventato difensore, ha giocato 11 stagioni e oltre 340 partite con il Mainz che nel 2001, appena dopo aver smesso, ha preso dalla panchina conducendola in Coppa UEFA e a superare due turni nella manifestazione. Dopo la retrocessione e una promozione fallita arriva la chiamata del Borussia Dortmund, che l’anno precedente (con Thomas Doll) aveva sfiorato la caduta nella Zweite Bundesliga. In due stagioni la porta a un sesto e un quinto posto (e vince la Supercoppa di Germania), poi esplode: due titoli di Bundesliga consecutivi e la finale di Champions League nel 2013, persa contro il Bayern Monaco. Ha vinto sei titoli in giallonero (un’altra Supercoppa e la Coppa dI Germania 2012 completano il bilancio).
Nel 2002 il Borussia Dortmund sfiorò il fallimento: dovette vendere il Westfalenstadion e in seguito, eliminata al terzo turno preliminare di Coppa UEFA, fu costretto a tagliare del 20% lo stipendio dei giocatori (oltre a vendere i pezzi pregiati). Riuscì a rinascere investendo sui giovani, facendo crescere un gruppo di talenti in erba che sotto la gestione di Jurgen Klopp sono esplosi fino a dominare in Germania e diventare una delle squadre più forti in Europa.
(Claudio Franceschini)