Qualche tempo fa, la nostra redazione aveva rivelato l’intenzione del Milan di puntare su Alex Song come possibile rinforzo sul calciomercato di gennaio, o al massimo a giugno. Oggi una notizia riportata da El Mundo Deportivo avvicina forse il centrocampista camerunense ai rossoneri. La situazione della mediana a Barcellona è definita, almeno per quanto riguarda i titolari: Xavi, Sergio Busquets e Iniesta sono intoccabili, tanto che un grande talento come Thiago Alcantara è dovuto emigrare al Bayern Monaco per trovare spazio in campo (spinto anche dalla volontà del padre, l’ex calciatore Mazinho). Alle spalle dei tre citati, ci sono calciatori che fungono da alternative, e che devono già essere pronti in questa stagione visto che soprattutto Xavi non è più un giovincello e ragionevolmente tirerà il fiato più che in passato. Sono in tre a giocarsi la possibilità: Song, Sergi Roberto e Jonathan Dos Santos. Il secondo di questi, canterano del ’92, è quello che ha più richieste sul mercato, in Premier League sono tante le società che vorrebbero mettere le mani su di lui. Tuttavia, Gerardo Martino lo tiene in grande considerazione, e gli avrebbe assicurato di voler sfruttare a dovere le sue qualità. Questo naturalmente pone in secondo piano la situazione di Song, che anche per carta d’identità è considerato più sacrificabile: fermo restando che Jonathan Dos Santos rimane una seconda linea utile fin da subito, il camerunense potrebbe pensare di fare le valigie già il prossimo inverno, andando a cercare fortuna altrove. Così, il Milan resta in corsa: per il momento le priorità si concentrano sulla difesa, ma la pista che porta al Camp Nou è aperta, e la doppia sfida in Champions League potrebbe consentire di avviare le trattative in maniera concreta.
Tra i giocatori che il Milan tiene d’occhio, per gennaio e/o giugno, c’è anche Ilkay Gundogan. Classe ’90, di Gelsenkirchen, è cresciuto nel Bochum per poi approdare al Norimberga. Il Borussia Dortmund lo ha acquistato nel 2011 e ne ha fatto subito un titolare, con l’ingrato compito di prendere il posto di un’icona come Nuri Sahin. Gundogan non ha deluso le attese, diventando in breve tempo un pilastro della squadra laureatasi ancora campione di Germania e poi vice campione d’Europa. Il suo rendimento è stato talmente enorme che in estate lo hanno cercato in tanti: il Real Madrid lo ha messo sulla lista dei centrocampisti richiesti, l’Arsenal ci ha provato, lui è rimasto a Dortmund con buona pace di tutti. L’assalto, tuttavia, non si è fermato: anzi, pare che già a gennaio ci saranno dei tentativi per accaparrarselo. La squadra che al momento sembra aver fatto decisi passi avanti è il Manchester United, partito male nella sua prima stagione senza Alex Ferguson e con la necessità di acquistare giocatori di un certo peso (recentemente si è fermato anche Marouane Fellaini, che potrebbe star fuori circa un mese per un’infortunio al polso). Non è assolutamente detto che il Borussia Dortmund cederà: Gundogan resta un pilastro della formazione di Jurgen Klopp. Il Milan resta alla finestra, in attesa di sviluppi.
Futuro appeso ad un filo per Massimiliano Allegri. Durante la sfida in programma a San Siro (a porte chiuse) contro l’Udinese, in programma nel weekend del 19/20 ottobre, il Milan dovrà assolutamente vincere, e per il Conte Max non vi saranno più alibi. Torneranno infatti dall’infermeria sia De Sciglio quanto Bonera, due elementi molto utili per provare a ritrovare quella solidità difensiva che è decisamente mancata in queste prime sette uscite stagionali, dove il Milan ha subito ben 13 reti. La sfida contro il club friulano potrebbe essere quasi da dentro e fuori per Allegri, come accadde praticamente un anno fa in occasione di Milan-Fiorentina. Il tecnico rossonero non potrà commettere altri passi falsi altrimenti la dirigenza potrebbe optare per il cambio in corso d’opera. Ma chi potrebbe sostituire Allegri sulla panchina del Milan? Una domanda che molti in questi giorni si stanno ponendo negli ambienti rossoneri, a cominciare dai tifosi, preoccupati per le sorti della propria squadra.
La scelta più semplice sarebbe quella di andare su Pippo Inzaghi, ma in realtà così facile non è. Galliani ha costruito un progetto annuale (come minimo) per la Primavera e non intende togliere Super Pippo dal suo posto a meno di cataclismi. Inoltre, scaraventare subito il piacentino sulla panchina del Milan, nella situazione precaria come quella attuale, rischierebbe di bruciare l’ex bomber rossonero. Altro nome spesso e volentieri accostato al Milan è quello di Devis Mangia, ex ct dell’Under-21, che ha fatto bene alla guida degli “azzurrini”, conquistando la medaglia d’argento agli Europei giocatisi lo scorso giugno, cadendo in finale sotto i colpi della straordinaria Spagna. Infine, attenzione all’ipotesi di riserva, quella che porta a Mauro Tassotti, secondo di Allegri e “vice” da una vita a Milanello. Il “Tasso” ha sempre detto di stare bene al suo posto e di non voler essere “promosso” ma è anche vero che qualora il Milan glielo chiedesse seriamente…
All’8 ottobre 2013, a circa un mese e mezzo dall’inizio della stagione calcistica 2013-2014, è possibile fare un primo bilancio sul calciomercato estivo del Milan. Con 8 punti conquistati in sette giornate, una media misera da retrocessione, è evidente che qualcosa non sia funzionato durante i mesi estivi. Partiamo dall’arrivo di Alessandro Matri, forse il simbolo di questo Milan che non gira. Il bomber ex Juventus è stato fortemente voluto da Massimiliano Allegri in persona, dopo che i due si erano già incontrati a Cagliari. L’attaccante di Sant’Angelo Lodigiano è stato impiegato spesso e volentieri sia da titolare che come panchinaro ma fino ad ora deludendo sempre le attese. A mancare, non soltanto il gol (fondamentale per uno che gioca nel ruolo di centravanti), quanto la prestazione, visto che Matri è apparso quasi sempre un pesce fuor d’acqua. Il Milan è stato costretto ad intervenire assicurandosi Matri dopo l’infortunio di Pazzini ma è anche vero che gli 11 milioni di euro forse si sarebbero potuti spendere diversamente, magari in un centrale.
Il mancato arrivo di un difensore di qualità e di esperienza è un altro dei grandi dilemmi estivi rossoneri. L’ad Galliani, dopo aver tamponato la falla con Silvestre (che non giocava mai nell’Inter) e con il baby Vergara, ha ben pensato che la coppia Mexes-Zapata potesse reggere per tutta la stagione, sbagliando. Per Astori si doveva fare qualcosa di più così come per Vidic, il cui contratto scadrà al 30 giugno del 2014. Altra operazione che lascia un po’ perplessi, lo “scambio” Boateng-Kakà. Il primo sta segnando gol a ripetizione in Bundesliga, l’ultimo nella sfida contro l’Augusta di sabato pomeriggio, mentre il secondo si è infortunato dopo soli 70 minuti ed il suo rientro in campo appare ancora incerto. Tutte operazioni sbagliate che non hanno rafforzato il Milan o per lo meno, non come si aspettavano i piani alti di via Turati: a gennaio bisognerà per forza rimediare, ma ci sarà tempo per farlo o sarà già troppo tardi?