Per sfatare un tabù il Napoli non vince a San Siro dal 1994. La squadra partenopea sogna di ripetere a San Siro la partita magistrale con il Milan al San Paolo. Stasera con Inter-Napoli (clicca qui per la diretta di Inter-Napoli live in temporeale – no video) sarà tutto da vedere. Già dopo la vittoria con il Villarreal il Napoli vuole confermare questo suo buon momento di forma e dimostrare di essere pronto a entrare nel gotha delle squadre candidate allo scudetto. Certo poi un successo a San Siro darebbe quella fiducia, quella spinta emotiva molto importante per la squadra diretta da Walter Mazzarri. Il Napoli di questo inizio stagione d’altronde ci ha abituato a match ad alta intensità agonistica , a prove convincenti come quella contro il Manchester City o lo stesso Milan. Quello di San Siro quindi è un piccolo esame di maturità in attesa di prove ancora più difficili. Per parlare di tutto questo abbiamo raggiunto Carlo Alvino, uno dei più noti giornalisti sportivi napoletani. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Alvino un pronostico per Inter–Napoli di domani sera.
E’ una tripla, una partita dove può veramente succedere di tutto, aperta ad ogni risultato. Il Napoli non vince a San Siro da tanto tempo…
Dal 1994 in effetti.
Per la legge dei grandi numeri, prima o poi questo successo deve venire, speriamo che sia domani sera.
E’quindi possibile che questo accada.
Si perché la stagione scorsa il Napoli aveva sbagliato l’approccio mentale alle sfide con Milan e Inter. Credo però che le lezioni che abbiamo subito siano stati utili e il Napoli ne abbia tratto giovamento.
Le due squadre si presentano a questo appuntamento in buona forma e con delle grandi motivazioni…
Sono due squadre che in Champions League hanno fatto molto bene. Sono in buona forma. L’Inter ha il vantaggio di giocare in casa. Poi è anche la prima di Ranieri a San Siro.
Che partita sarà, come la imposterà Mazzarri? Ripeterà gli stessi errori dell’incontro con il Chievo?
Sicuramente Mazzarri non farà il turnover come a Verona. E anche se non potrà contare sulla presenza di Cavani, sono sicuro che metterà in campo una formazione molto competitiva. Mazzarri ritengo che si affiderà a una diga di centrocampo, la stessa che aveva messo in campo a Manchester, per non sentire troppo la pressione dell’Inter. Ma attenti al contropiede del Napoli che potrebbe colpire in ogni momento della partita e essere veramente micidiale.
Quale giocatore sarà determinante nel Napoli?
Come al solito Lavezzi, l’unico giocatore insostituibile del Napoli, molto più di Cavani che invece si può sempre rimpiazzare.
Per il Napoli sarà un piccolo esame di maturità…
Si un impegno importante di questo inizio di campionato. Certo vincere a San Siro darebbe tanta carica psicologica a tutta la squadra. Non sarà un match decisivo per lo scudetto, visto che siamo solo alle prime giornate di campionato, ma vincere a San Siro sarebbe veramente importante per questo Napoli.
Altre motivazioni particolari di questa partita?
Mazzarri domani compirà cinquant’anni. Vorrà festeggiarli nel migliore dei modi. Con una vittoria naturalmente.
Il pubblico napoletano seguirà la squadra?Da Napoli sono attese cinquemila persone, più i napoletani che vivono a Milano. Sarà una grande macchia azzurra che certo darà tanto incitamento alla squadra.
Intanto De Laurentiis sogna la Champions League per il Napoli…
Già ma questa mi sembra una provocazione del personaggio De Laurentiis, un modo per dare carica alla squadra. Non penso sia possibile conquistare la Champions League in questa stagione.. Credo invece sia possibile fare molto bene in questa competizione.
Come la partita con il Bayern Monaco, al San Paolo, del 18 ottobre, questo è un vero esame di maturità, per il Napoli…
Ci guarderà tutta Europa, giocheremo con il Bayern Monaco che vorrà dare il massimo La finale di Champions League sarà proprio a Monaco e i tedeschi sperano di arrivarci. Sarà la partita più importante degli ultimi anni della gestione De Laurentiis. Biglietti esauriti, attesa spasdomica in città, per il Napoli l’occasione di entrare tra le grandi d’Europa.
(Franco Vittadini)