La Juventus vince per 3-2 contro la Fiorentina e adesso ha bisogno di conquistare un solo punto nelle prossime 5 giornate per laurearsi per la quarta volta consecutiva Campione d’Italia. La squadra di Allegri ha la meglio dopo una gara molto vivace. I bianconeri potrebbero dunque festeggiare già domenica prossima a Marassi contro la Sampdoria.
I bianconeri partono con il freno a mano tirato troppo timorosi delle ripartenze dei viola. Alla lunga la squadra esce allo scoperto trovando varchi giusti per colpire. Nella prima parte del match la squadra ingabbia gli avversari. Poi però la pressione esercitata cala e molti errori individuali e collettivi rovinano tutto. Troppe ombre tra rigori non dati da una parte e dall’altra. Decide bene però sui penalty concessi ai viola.
Juventus–Fiorentina ha chiuso un primo tempo bellissimo sul parziale di 2-1. La Juventus dopo essere andata sotto a causa del rigore trasformato da Gonzalo Rodriguez, ribalta il risultato grazie a due colpi di testa di Llorente e Tevez. Max Allegri per la sfida odierna sceglie il 4-3-1-2. Capitan Buffon tra i pali, fronte a lui Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini e Evra. Cintura mediana formata da Sturaro, Pirlo e Marchisio. Pereyra è il jolly sulle tre quarti, Llorente – Tevez invece la coppia offensiva. Bonucci in tribuna perché squalificato, così come gli infortunati Asamoah, Romulo, Caceres e Pogba. La Fiorentina di Montella, reduce da tre clamorose sconfitte consecutive (3-0 a Napoli, 0-1 e 1-3 contro Hellas e Cagliari al Franchi) risponde con il 3-5-2. Di fronte a Neto si schierano Savic, Rodriguez e Basanta. Sui binari esterni Joaquin e Marcos Alonso mentre in zona nevralgica Mati Fernandez e Badelj affiancano Aquilani. Coppia d’attacco composta da Salah e Mario Gomez. Restano a Firenze Babacar, Lezzerini, Lupatelli e Giuseppe Rossi. Arbitra il livornese Banti. Partenza aggressiva degli ospiti: attorno a Pirlo Montella disegna un triangolo stretto cercando di limitare il più possibile il raggio d’azione del playmaker. Così il talento bresciano è costretto ad abbassarsi andando in soccorso di Barzagli e Chiellini. Il piano del tecnico viola prevede quindi una pressione molto alta rovinando dal principio la manovra bianconera. I continui lanci di Marchisio e Pirlo finiscono preda dei giocatori viola i quali immediatamente affidano l’onere della manovra a Salah. L’egiziano punge soprattutto sulla fascia destra andando a sfottere Evra in perenne difficoltà. Con il passare del tempo gli ordini di Allegri giungono a destinazione e i padroni di casa alzano notevolmente il proprio baricentro. Llorente riceve in area, si gira e si lascia alle spalle Rodriguez. Lo spagnolo però al momento del tiro perde l’equilibrio per un contatto con l’avversario cadendo in area. Allegri reclama il rigore ma Banti non ne vuole sapere. Al 24esimo un ottimo filtrante di Salah apre una voragine alle spalle di Barzagli lanciando Gomez verso la porta. Capitan Buffon è attentissimo ed esce con i piedi anticipando il tedesco. Alla mezz’ora si sblocca il match: Joaquin riceve dalla bandierina e penetra in area, Pirlo prova a ostacolarlo ma lo tocca causando il rigore. Rodriguez dal dischetto realizza gonfiando l’angolo alto alla sinistra di Buffon. La reazione Juve non si fa attendere. Sturaro scatta sulla fascia sinistra e Neto lo stende in scivolata guadagnandosi un cartellino giallo. Pirlo quindi propone un cross in area per Llorente che di testa anticipa chiunque ristabilendo subito la parità. Poco dopo si sveglia Evra. Il francese (poco presente in zona offensiva e molto indeciso nelle retrovie) incorna con forza in area impegnando Neto. Qualche minuto dopo Salah semina il panico in area bianconera. L’egiziano porta palla nei pressi della lunetta chiamando a sé più avversari e servendo così Mati Fernandez in area. L’argentino controlla e tira con forza ma Buffon è insuperabile. La Juve trova il gol del vantaggio all’ultimo respiro. Evra con intelligenza scodella un pallone in area approfittando della poco lineare fase difensiva dei viola. Basanta dorme, Tevez ringrazia e di testa fulmina Neto. Vedremo se nella ripresa la Fiorentina saprà rimettere tutto in discussione.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)
Nel primo tempo si deve superare anticipando Gomez lanciato a rete e opponendosi a Mati Fernandez al tiro da posizione ravvicinata. Calcola male la punizione di Ilicic.
Si comporta bene in fase difensiva chiudendo bene su Marcos Alonso. Meno pungente del solito in avanti.
Copre bene la zona di sua competenza. Attento e risolutivo.
Troppo irruento nel contrastare Joaquin causando il rigore. Per il resto solito lavoro utilissimo.
Per tutto il primo tempo rimane in balia di Salah. Effettua sì l’assist per il 2-1, ma poi nella ripresa commette troppi errori. Bocciato.
Nella prima parte del match commette tanti errori, sbagliando troppi passaggi dopo aver riflettuto fin troppo sul da farsi. Nella ripresa la mette sull’agonismo convincendo decisamente di più. (dal 31’ s.t. PADOIN s.v.)
Costretto agli straordinari nella prima parte del match, perde precisione e tranquillità. Causa un rigore ma si rifà (in parte) poco dopo consegnando un assist perfetto per Llorente.
(dal 10’ s.t. VIDAL 6,5 Il suo ingresso consente al centrocampo di non indietreggiare come spesso capitava nel primo tempo. Combattivo e agguerrito fino allo scadere.)
Dopo un primo tempo difficile ritrova serenità giocando ottimi palloni. Da autore il lancio per il secondo gol di Tevez.
Uno dei migliori nei movimenti senza palla. Si smarca spesso proponendosi di continuo. Prestazione chiave nell’economia del match.
(dal 25’ s.t. OGBONNA 6 Aggredisce con convinzione chiudendo bene le ripartenze avversarie.)
Si prende la scena con due gol bellissimi. Sempre pericoloso, sempre arrabbiato. Stagione da incorniciare finora.
Ritrova il gol dopo 2 mesi di digiuno. Si comporta bene anche in fase difensiva aiutando molto.
La squadra si abbassa troppo nel primo e c’è bisogno dello svantaggio per rimettere le cose a posto. Nella ripresa le distanze vengono mantenute e la squadra esce finalmente allo scoperto.
Un’uscita spericolata nel primo tempo causa la punizione dalla quale segnerà Llorente. Poco preciso e reattivo.
Controlla bene le incursioni avversarie lottando con fisico e intelligenza.
Prima realizza un rigore, poi lo calcia fuori. Si fa superare più volte da Llorente nel gioco aereo.
Si fa sorprendere impreparato più volte causando i gol di Tevez.
Le sue consuete finte inducono all’errore gli avversari che lo steccano causando due rigori. Prezioso.
Le sue incursioni disturbano notevolmente la retroguardia avversaria. Pressa con efficacia, giungendo diverse volte al tiro. (dal 30’ s.t. BORJA VALERO s.v.)
Prova a dettare i tempi della manovra ma non è Borja Valero e si vede…
Perde troppo tempo perdendo diversi palloni. Poco incisivo in entrambe le fasi di gioco.
Raramente ottiene il fondo uscendo malconcio dal duello con Lichtsteiner.
Troppo macchinoso nei movimenti. Sbaglia molto rallentando spesso la manovra.
(dal 26’ s.t. GILARDINO 5,5 Non riesce a entrare in partita rimanendo troppo tempo intrappolato in area avversaria.)
La sua rapidità mette più volte in difficoltà la retroguardia. Nel primo tempo gli manca solo il guizzo vincente. Nella ripresa, invece, si eclissa.
(dal 36’ s.t. ILICIC 6,5 Riapre tutto nel finale disegnando una punizione magica.)
L’approccio alla gara è dei migliori. Nella ripresa però la squadra smarrisce la retta via meritando la sconfitta.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)