Neanche i tifosi interisti più ottimisti avrebbero pensato in un inizio migliore. Sette punti in tre giornate, con l’esame Juventus superato dopo l’uno a uno di San Siro in cui l’Inter di Mazzarri ha cullato il sogno di vincere per circa un minuto prima che Vidal smontasse ogni possibile sogno di vittoria. Ma l’Inter c’è e si è vista alla pari con la grande Juventus di Conte. I segnali positivi della squadra di Mazzarri si sono visti, partendo da due uomini molto chiacchierati durante il calciomercato estivo: Jonathan che è migliorato molto anche se contro la Juventus non ha fatto molto bene e Freddy Guarin. In esclusiva per IlSussidiario.net, l’ex giocatore nerazzurro Zé Maria ha parlato del momento positivo della squadra.
Grande merito di Mazzarri che ha saputo cambiare una squadra in così poco tempo. E’ la conferma che il tecnico ha sempre lavorato bene in questi anni.
Sono cambiati molti giocatori tra cui Jonathan. Sorpreso dai progressi del brasiliano? Assolutamente no, in ogni intervista ho sempre elogiato il ragazzo. Secondo ha qualità importanti, deve solo essere più conscio dei propri mezzi.
In che senso? Nelle prime due giornate di campionato ha fatto benissimo, contro la Juventus non è andato molto bene perché non crede ancora nelle proprie potenzialità. Lui ha un ottimo piede, è anche veloce, dinamico, ma deve avere più fiducia nei propri mezzi.
E’ cambiato anche il rapporto con i tifosi… Alla base di tutto ci deve essere la fiducia e la stima dei tifosi. Jonathan ha bisogno di sentire la fiducia dell’ambiente, Mazzarri è stato bravo anche in questo.
Juan Jesus continua invece a essere un titolare inamovibile nonostante la giovane età. Juan Jesus è un giovane che è nel giro della Nazionale brasiliana e questo vuole dire tanto. Gli piace giocare il pallone come tutti i brasiliani, sta facendo molto bene.
Non si è ancora visto il vero Guarin, come mai? Deve essere paziente perché ora tutti sanno la sua pericolosità e gli lasciano meno spazio. Ma non ha ancora espresso tutto il proprio potenziale, proprio come l’Inter. (Claudio Ruggieri)