Ci sono casi in cui la cronaca si intreccia con lo sport e fornisce spunti per titoli e prime pagine di giornali. La rapina alla moglie di Cavani, avvenuta ieri per le vie di Napoli è senza ombra di dubbio una di queste. Neanche mezza giornata e la notizia è subito stata ripresa e battuta, finendo per essere il punto di partenza di numerose speculazioni di calciomercato. Il fatto che ad esser vittima dello scippo sia stata la moglie di uno dei principali uomini mercato è del resto un particolare da non sottovalutare. Cavani via da Napoli? Al momento difficile dirlo e, nonostante le cronache riportino una Soledad scioccata ed un Cavani in pensiero dal ritiro della Celeste (l’attaccante sudamericano parteciperà alle Olimpiadi di Londra con la casacca dell’Uruguay), prima di sbilanciarsi serviranno le prime dichiarazioni ufficiali. L’episodio di ieri notte non è comunque isolato, perché solo nell’ultima annata sono ben quattro i casi di scippi a parenti o familiari dei giocatori azzurri. Vittime le compagne di Hamsik e Lavezzi, senza dimenticare il furto subito dallo stesso Cavani nell’appartamento di Lucrino. Particolare rilievo mediatico ebbe comunque la rapina a Yanina Screpante compagna di Lavezzi che, privata di un Rolex dal valore di 20mila euro, cinguettò un “Napoli ciudad de m…” che fece infuriare non poco i numerosi followers azzurri. Il resto è poi storia nota, l’esternazione venne subito ritrattata, ma oggi il Pocho veste la maglia del PSG e se la rapina non è identificabile come il motivo discriminante dell’addio, è stato comunque il primo segnale di una rottura consumatasi in estate. Il calciomercato del resto vive (ahi noi) anche di queste cose ed escludere a priori ripercussioni per il Napoli e Cavani sarebbe imprudente. In attesa di dichiarazioni ufficiali, i tifosi partenopei possono fare affidamento solo sulle parole di De Laurentiis che non più tardi di ieri ha confermato l’incedibilità del Matador. Per parlare della vicenda ed analizzare la situazione riguardante Cavani, abbiamo comunque contattato, in esclusiva per IlSussidiario.net, il giornalista e telecronista fazioso per le reti Sky, Carlo Alvino.
Altra rapina che va a colpire, indirettamente, un giocatore del Napoli. Come la giudica?
Purtroppo questi sono i rischi che si corrono in una grande metropoli. Non vorrei che si pensasse che episodi del genere si verifichino solo a Napoli o comunque nel napoletano. La cronaca è purtroppo piena di episodi simili. È un gesto da condannare a prescindere, non perché la vittima è stata la moglie di Cavani. Anche se è scontato che la compagna di un calciatore sia più soggetta ad uno scippo rispetto ad un privato cittadino per le differenti disponibilità economiche. Inoltre mi sento di dire che non credo che vicende come queste non accadano anche in altre città.
Ci sono diversi precedenti, non solo a Napoli…
Infatti. Sono a conoscenza di episodi simili accaduti a Torino con Vucinic, a Milano con Seedorf. Per non parlare del Sudamericano. Spero solo che non si faccia il solito errore quando si parla di Napoli.
Ovvero?
A Napoli quando cade una goccia subito viene trasformata in una cascata e non parlo solo di faccende calcistiche, ma anche motivi di ordine pubblico. Non vorrei che questo episodio venisse preso a modello per dipingere Napoli come la capitale della malavita ed una città invivibile. Mi limito semplicemente a riportare i dati del Ministro dell’Interno che posizionano Napoli, sia per numero di scippi, sia per quantità di furti negli appartamenti, dietro alle grandi città italiane come Milano e Roma. Tento solo di riportare la verità, non vorrei né sminuire, né ingigantire la situazione.
Crede che l’episodio possa aver ripercussioni sul futuro di Cavani al Napoli?
Spero in tutta onestà che questa vicenda non si intrecci con le questioni calcistiche, anche se non posso saperlo. Al momento non ci sono ancora dichiarazioni ufficiali di Cavani. Auspico che il diretto interessato sottolinei come sarebbe potuto accadere in qualsiasi grande città evitando si ripeta nuovamente la faccenda Yanina. Del resto lo stesso Matador ha spesso mostrato il suo amore per Napoli. Un esempio di questo è la decisione di far nascere suo figlio Bautista nella città partenopea piuttosto che in Sud America.
(Massimiliano de Cesare)