Un nuovo socio nella Roma: è questa la voce che sta scuotendo in questi giorni la capitale. Al momento non c’è niente di preciso: si parla di un fantomatico Adnan Adel Aref Qaddumi, si sa che è un giordano di passaporto italiano, che ha già investito in Italia e che sarebbe pronto a introdurre cento milioni di euro nelle casse del club. Tecnicamente non si sa come; ma è chiaro che un simile progetto è ambizioso, e cambierebbe radicalmente lo scenario economico della Roma. Il nuovo socio diventerebbe a tutti gli effetti il braccio destro di James Pallotta, che rimarrebbe in carica come presidente. L’investimento avverrebbe nella società americana messa in piedi dalla cordata americana, acquisendo perciò non una quota di Unicredit ma bensì una della cordata americana stessa. Si parla di un’operazione in dirittura d’arrivo, di firme vicine; fosse così, per la Roma si aprirebbero nuovi orizzonti, innanzitutto in tema di mercato perchè c’è in previsione un aumento di capitale da 30 milioni di euro destinato al mercato, che a questo punto diventerebbe di gran lunga più consistente. Per parlare di questa ipotesi e capire come questa entrata in società possa cambiare i destini della Roma abbiamo contattato Marcel Vulpis, direttore di SportEconomy. Ecco le sue parole, in questa intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Un nuovo socio nella Roma: siamo vicini alla conclusione? Per il momento si tratta di rumors; detto questo, è chiaro che la Roma ha bisogno di questa liquidità, che può arrivare esclusivamente con l’ingresso di nuovi soci. Che poi siano giordani, americani, spagnoli o cinesi poco conta. Le ipotesi a questo punto sono due.
Quali? La cordata americana può immettere nel capitale della Roma nuova liquidità, però dopo due anni di soldi ne sono stati messi tanti, e a un certo punto la liquidità può terminare o comunque fermarsi, perchè deve anche essere commisurata ai risultati. A questo punto ecco la seconda soluzione.
Che è quella del socio? Esattamente: il socio porta liquidità nel calcio italiano e in questo caso all’interno della Roma. Già nove mesi fa lo avevo detto, che la Roma aveva bisogno di liquidità fresca che in questo momento storico dell’Italia può arrivare solo da fuori. in questo momento non si hanno ancora conferme che Unicredit e la cordata americana stiano lavorando in maniera congiunta, perciò…
Perciò? Il socio potrebbe essere un potenziale cliente di Pallotta, oppure qualcuno che già lavora con Unicredit per altre situazioni. Che sia in un modo o nell’altro comunque l’unica soluzione è questa: non solo per la Roma, ma per tutti i top club italiani. I giallorossi sono una grande squadra e fanno bene ad esplorare questa possibilità.
La liquidità in cosa sarebbe poi investita?
Può sicuramente servire per andare a fare una sessione di calciomercato importante a giugno; e inoltre si può iniziare a mettere le basi per quello che sarà il nuovo stadio. E’ un’operazione importante: si parla di 100 milioni di euro che tra l’altro in questo momento significano che o Pallotta cede qualcosa della sua cordata, oppure lo fa Unicredit. Un socio non entra solo perchè è tifoso della Roma…
Perchè allora? Solitamente, il nuovo socio porta liquidità in cambio di azioni o di una serie di opportunità di business.
Dell’identità di questo nuovo socio non si sa nulla? Al momento sono rumors, bisogna aspettare e cercare di capire. Credo che siamo ancora in una fase embrionale.
Dobbiamo però aspettarci un processo simile a quello di PSG o Manchester City? Secondo me bisogna capire chi è questo socio, e quindi scoprirne la capacità patrimoniale. Fino ad allora sono tutte ipotesi; anche di Pallotta si dice che abbia un patrimonio di due miliardi di euro, ma poi va capito quanti effettivamente ne investe nella Roma.
(Claudio Franceschini)