Il pubblico di San Siro sa regalare grande affetto ma anche perdere la pazienza in breve tempo. Spesso ha fischiato fior di giocatori, qualche volta si è anche macchiato di aver trattato con poco rispetto alcuni calciatori che hanno fatto la storia del club, vedi Cambiasso e le sue lacrime durante Inter-Catania di due anni fa. I grandi giocatori però sono sempre riusciti a recuperare il rapporto reagendo ai fischi e diventando o tornando in breve tempo beniamini del pubblico. Ci sono anche casi come quello di Jonathan, che nonostante i fischi è andato avanti sudando e cercando di migliorare. Quest’anno il terzino brasiliano è uno dei migliori in termini di rendimento. Altri invece hanno fallito, nomi altisonanti quali Quaresma, Forlan, che non hanno sopportato la pressione di San Siro. L’ultimo grande nome in ordine di tempo ad aver subito i fischi di San Siro è stato Fredy Guarin, centrocampista colombiano arrivato nel gennaio 2011 dal Porto. I nerazzurri hanno speso fior di milioni per assicurarsi il giocatore sudamericano, lo scorso anno Guarin è stato uno dei giocatori più positivi, quest’anno con Mazzarri è titolare ma spesso e volentieri non ha convinto. Nel match contro la Fiorentina ha ricevuto uno scroscio di fischi reagendo male, ora dovrà cercare di recuperare il rapporto con i tifosi. Come? Giocando con grande voglia e soprattutto mostrando il proprio talento. Per ora abbiamo visto solo in parte il vero Guarin, potenzialmente il colombiano potrebbe essere un giocatore devastante. Mazzarri spesso lo ha bacchettato per i suoi momenti di pausa che avvengono ad ogni match, Guarin dovrà migliorare anche perché l’Inter potrebbe seriamente pensare a una sua cessione l’estate prossima, qualora non riuscisse a valorizzarlo appieno. Tante volte in nerazzurro ci sono stati giocatori che solo parzialmente hanno mostrato il proprio valore salvo poi andare via per la poca concretezza in ultima analisi. Guarin dovrà decidere se diventare un campione con la maglia dell’Inter o essere ricordato come uno di quei giocatori che hanno illuso i tifosi per poi non lasciare tracce. La linea di confine è breve…
(Claudio Ruggieri)