Juventus-Roma sarà il ‘dessert’ della 34esima giornata di campionato. La chiusura di lusso, visto che si giocherà di domenica in posticipo. I bianconeri scenderanno in campo conoscendo già il risultato del Milan, impegnato nel pomeriggio contro il Bologna, ma lo stesso vale anche per il gruppo di Luis Enrique, che avrà già appreso i risultati delle concorrenti che si giocano l’accesso in Europa e in particolare il terzo posto utile per la Champions League. Per introdurre il big-match di Torino abbiamo chiesto il parere di un grande ex della storia romanista come Sebino Nela, che di queste sfide ne ha vissute tantissime: “Il duello tra Juve e Roma ha caratterizzato gli anni Ottanta, ho ricordi bellissimi di quelle partite, anche quelle perse”, ci ha raccontato in esclusiva per IlSussidiario.net.
Nela, a poche giornate dalla fine, cosa possiamo dire dell’annata giallorossa, considerando anche le aspettative di inizio stagione?
Non c’erano grandissime aspettative ad inizio stagione. Quella della Roma è stata una rivoluzione totale, tecnica e societaria, e questo primo anno serviva per valutare innanzitutto le capacità di Luis Enrique, soprattutto a livello di gestione del gruppo. La mia personalissima opinione è che lo spagnolo abbia fatto bene, giudico positivamente il suo lavoro.
Come sempre, però, dipenderà tutto dai risultati e dal piazzamento finale.
Normale, ma credo che anche un eventuale piazzamento in Europa League sia da considerare un buon risultato, visto il rinnovamento e visto che siamo al primo anno di un ciclo tutto nuovo.
La stagione della Juve, invece, comunque vada, si può definire ottima, dopo i disastri degli ultimi due anni.
Indubbiamente è stata straordinaria, e nessuno se lo sarebbe mai aspettato all’inizio. Meglio per la società e i tifosi.
Che partita deve fare la Roma, contro un avversario che non sa cosa sia la parola sconfitta?
La partita perfetta, c’è poco da dire. Soprattutto, non deve lasciare spazio alle ripartenze avversarie, come è successo ad esempio in Coppa Italia, dove ha perso duramente.
Il tallone d’Achille dei giallorossi è la fase difensiva: un problema tattico o ci sono responsabilità dei singoli, per così dire?
Direi entrambe. Magari ci sta che la Roma conceda qualcosa a causa del suo modo di giocare, molto propositivo, stile Barcellona, fatte le debite proporzioni. Poi è chiaro, ci sono anche gli errori dei singoli, perchè alla fine la responsabilità è sempre di chi va in campo, a prescindere dai moduli. Inoltre vorrei aggiungere una cosa…
Prego.
Si parla tanto delle troppe sconfitte della Roma (12, ndr), ma credo che se solo una piccola parte di queste fossero stati pareggi – e poteva accadere benissimo, viste le prestazioni – saremmo qui a fare ben altri discorsi.
Juve-Roma è anche lo scontro tra due grandi bandiere, Del Piero e Totti, peraltro trattati in maniera molto diversa, direi quasi opposta. Vorrei un suo parere in merito.
Con Del Piero la società si è comportata da azienda, senza pensare molto ai sentimenti, come invece avrebbero voluto i tifosi. E’ chiaro che in uno sport come il calcio il cuore dovrebbe contare di più. Quanto a Totti, mi pare naturale che si vada verso un impiego il più possibile centellinato delle sue risorse.
Il Pupone vorrebbe giocare fino a 40 anni…
Lì servirà chiarezza tra società e giocatore, l’importante è che non ci siano equivoci.
Tra l’altro, lui ancora oggi prende malissimo le (rare) esclusioni.
E questo mi pare un fatto positivo, denota orgoglio. Nessuno ci sta a giocare poco, specie se hai certe qualità.
Questo, come dice lei, è stato un po’ un anno di prova, di valutazione per la Roma. I promossi e bocciati secondo lei?
Preferirei non fare dei nomi in particolare, dico solo che a questa squadra, per crescere, servono due grandi terzini, un terzo centrocampista centrale di livello al fianco di De Rossi e Pjanic e davanti una punta che faccia fare il salto di qualità, altrimenti vanno più che bene quelli che ci sono.
Un pronostico per la partita?
No, pronostici non se ne fanno. Ritengo che la Roma sia capace di qualunque cosa, nel bene e nel male, anche se, ovviamente, ha bisogno di non perdere terreno nella corsa verso il terzo posto. Non sarà facile contro una Juve che in questo momento è la più forte d’Italia ed ha ottime chances di restare prima fino alla fine.
(Alessandro Basile)