Massimo Moratti è in cerca di sostegno. Il presidente dell’Inter si è ormai deciso: c’è bisogno di una mano, di una grossa mano, per reggere le fila della sua creatura. Per questo, stando a quanto riferito dall’agenzia AdnKronos, si sarebbe già messo a caccia di partner interessati all’ingresso nella società di via Durini. A quanto pare, Moratti avrebbe espresso ad una banca il desiderio di vendere alcune quote del club, ricevendo in cambio la disponibilità a sondare il terreno per individuare i potenziali nuovi soci. Un chiaro segnale del suo stato d’animo. Da solo il prode Massimo non ce la fa più. O meglio, l’entusiasmo del tifoso c’è sempre, ma ora c’è bisogno di uno scatto in avanti. L’annata interista, comunque vada a finire – con una qualificazione Champions oggettivamente difficile da centrare – è stata un disastro. I vari Branca, Ausilio e Paolillo non gli sono stati di certo d’aiuto nel gestire la difficile situazione. Al primo, anzi, viene continuamente imputata la pessima campagna-acquisti. Dai tifosi, di sicuro, e forse chissà, anche dallo stesso Moratti, al di là di certe dichiarazioni di facciata. Occorre dunque voltare pagina e ripartire da zero. Quanto alla squadra, non basteranno pochi ritocchi. Ieri a fine gara un affranto Claudio Ranieri, a chi gli chiedeva lumi sul futuro, rispondeva così: “Rifondazione? Semmai ristrutturazione, puntellando alcuni ruoli…”. Un parere, a quanto pare, un po’ troppo minimalista, per così dire. In realtà a quest’Inter serve un intervento strutturale. Servirebbero tanti giovani di qualità, in stile progetto Roma. “Sarebbe una cosa saggia”, ha detto lo stesso Moratti, che sembra solleticato non poco dall’idea. Ma il progetto giallorosso, a dire la verità, non sta raccogliendo risultati esaltanti. E poi in una piazza come Milano ci saranno tempo e pazienza? Doti indispensabili per un programma simile. Grosse cifre non se ne potranno spendere, a maggior ragione se non dovesse arrivare la Champions e con l’era del fairplay finanziario – benedetto da Platini – ormai alle porte. Dunque occorrerà lavorare d’ingegno in sede di campagna acquisti, e questo Moratti e soci lo sanno molto bene. Altro che spese folli e top players.