Allo Juventus Stadium s’è vista la peggiore Roma della stagione. Lo si è detto spesso, ultimamente, ma la prova di Torino supera di gran lunga tutti i disastri degli ultimi tempi. Tutti in trasferta, e non sarà un caso. Questa squadra ha un complesso esterno, e sorprende l’incapacità del pur bravo Luis Enrique di correre ai ripari e provare a migliorare qualcosa. Chissà cosa avrà pensato ieri sera capitan Totti, rimasto in panchina per tutti e 90 minuti. Lo spagnolo ha deciso, un po’ a sorpresa, di escluderlo dall’undici titolare, per giunta in una delle gare più importanti e sentite dell’annata. Il Pupone non è riuscito a trovare spazio nemmeno nella ripresa, che ha visto l’ingresso in campo di Curci – causa espulsione di Stekelenburg – Bojan e Lamela. Solo il portiere si è salvato, neutralizzando il rigore di Pirlo, che poi ha segnato sulla ribattuta. Tutti gli altri sono stati un pianto, dagli inadeguati Rosi e Josè Angel ad un Perrotta – schierato, chissà perchè, nel cuore della mediana – che andava a tre cilindri. Ufficialmente, l’ex-Chievo doveva essere il guardiano del temuto Pirlo. Ufficialmente, però, perchè in realtà non l’ha mai visto. Così come non ha visto il campo un Totti che poteva fare assai comodo ad una squadra che ha evidenziato grossissime lacune caratteriali. Due, tre, quattro indizi fanno una prova, ormai non può più essere un caso. Questa Roma non sarà la Rometta degli anni più bui, ma non è nemmeno una squadra in grado di dare chissà quale affidamento. Gioca bene una partita sì e l’altra no, e quella no – solitamente fuori casa, come dicevamo – è una tragedia greca. L’attacco si salva pure, almeno all’Olimpico, la difesa, invece, fa piangere sempre. Su quello non c’entra Totti, che pure ha i suoi anni e i suoi acciacchi. I detrattori dicono che ormai il Pupone gioca da fermo e forse hanno ragione, almeno in parte. Ma la sua classe, il suo carisma non si discutono e servono come il pane a questa squadra. Si può capire un’esclusione in una gara di secondo piano, non contro una Juve che divora erba e avversari come se niente fosse. Meno che mai il non mandarlo in campo nemmeno per un minuto, in una ripresa che è stata il colpo di grazia per l’orgoglio giallorosso.
Troppo brutti per essere veri. O forse sì, questa è la realtà. La realtà di una squadra che dovrebbe mettersi al collo un cartello: ‘cercasi personalità’…