“Le richieste di aumento dei giocatori? Spesso trovo notizie di contratti che devono essere allungati, rivisitati, mi capita distrattamente di leggere: domani è il turno di questo o quest’altro. E’ un problema che ci sono sollecitazioni esterne, prestazioni che vengono rimarcate q quindi i calciatori hanno la pretesa e forse anche il diritto di voler rinegoziare i propri contratti. La questione Pjanic è stata impegnativa per noi perché noi abbiamo voluto per il valore del giocatore fare una negoziazione importante, che può aver creato un qualcosa all’interno dello spogliatoio. Nni però non volevamo perdere Pjanic a parametro zero; in ogni caso con il tempo tutti si aggiusta, si trova un equilibrio con tutti. (…) Quest’anno è stato molto faticoso per me e la premessa è stata molto dolorosa: la rinuncia a Rodrigo Taddei, un professionista esemplare, per il quale c’era una forte spinta popolare oltre che del mister. Pensate quale possa essere il mio disagio nel comunicargli che non avrebbe più fatto parte della rosa; l’ho fatto perché ho preferito un suo parità con maggiore esperienza internazionale (Seydou Keita, ndr), ma non è stato facile. Colgo l’occasione di ringraziare Rodrigo, che è andato a giocare nella squadra della mia città e che spero possa riportare in Serie A“.
“In Champions League? Intanto la Roma incontererà la prossima settimana la squadra più forte del girone, la meno celebrata che frequenta un campionato meno conosciuto. Ma è una squadra fenomenale, che vince scudetti e che annovera calciatori che tutti compreso io vorrebbero. So che giocheremo contro la miglior squadra del girone in questo momento, perché poi il tempo livella gli equilibri. Vorremo vincere ma sarà molto difficile, noi vogliamo misurarci con queste squadre attingendo dalle forse dei nostri giocatori; non posso porre a loro un obiettivo al ribasso, sarebbe una mancanza di rispetto grave verso di loro“.
“Roma più forte della Juventus? Rudi Garcia ha detto una cosa condivisibile, che la Juventus è la stessa dell’anno scorso con qualche acquisto in più. Penso che abbiamo abbassato il gap tra noi e loro che era di 17 punti, perché noi 4-5 punti in più avremo potuto farli. Ma la Juventus ha fatto 102 punti l’anno scorso e non vedo perché non possa ripetersi, non si sono certamente indeboliti“.
“Casella per gli extracomunitari ancora libera? Strada facendo ho avuto sentore di questa possibilità e ho preferito fare questa scelta. A gennaio la casella potrebbe anche non essere utilizzata ma potrebbe anche essere decisiva per rafforzare la squadra“.
“Strapagare i giocatori? Mi sembra uno strumento di difesa grossolano, la Roma paga i giocatori per quello che sono e che valgono. Ci sono tre prezzi che fanno la valutazione dei giocatori: iniziale, intermedio e finale, da o fino a 61 milioni di euro. Io dentro quel raggio mi muovo e so come fare. Gli altri si attivano per poter dire che la Roma è fuori mercato e che strapaga i giocatori? La Roma li paga il giusto“.
“Destro? Il mercato va sempre ascoltato, io lo faccio tutti i giorni e in qualsiasi momento. Ho ascoltato anche tutto quello che girava attorno a Destro, è vero che ho avuto degli incontri riferiti a lui ma in cuor mio non ho mai pensato di venderlo. Però volevo sentire come veniva valutato dagli altri in Italia e all’estero. (…) Noi sappiamo chi è Destro: è il nostro centravanti e ce lo teniamo, farà molto bene. Non nego di avere ascoltato offerte per lui, ma mi piace pensare di aver potuto rifiutare grandi offerte per un nostro giocatore“.
“Un mese senza sigarette per lo scudetto? No, suggeritemi una cosa alternativa. Anche perché la sigaretta sarebbe per me celebrativa. Iturbe? Un fenomeno, un giocatore fortissimo. Finora ha cercato un calcio ragionato, ha cercato di capire i compagni mettendo da parte la sua istintività. Ma piano piano troverà una sintesi tra l’essere parte integrante della squadra ed intraprendere le sue azioni così come l’istinto gli suggerisce“.
“Mi inquieta un pò parlare di Lotito ma essendo un romantico non dimentico che è stato un mio presidente. Riguardo a quanto ha detto De Rossi ormai è normale che i dipendenti parlino, a condizione di non offendere nessuno. Quando parla De Rossi sarà meglio che tutti lo ascoltino, non dice cose banali. Quanto al suo presenzialismo che è anche divertente, io credo che lui lo faccia più per i tifosi della Lazio che non lo vogliono, ma ha il titolo per farlo e non c’è nessun problema“.
“Lamela e Dodò ceduti? E’ una domanda molto difficile per me. Quando finisce una campagna acquisti il saldo emotivo per me è sempre molto ma molto negativo, in ogni caso, perché sono costretto a fare delle scelte che mi addolorano, unitamente anche a situazioni che il calcio propone; per me si creano situazioni di notevole sofferenza dal punto di vista psichico. Lamela e Dodò sono due calciatori fortissimi però sono state scelte obbligate, non richieste dall’allenatore che avrebbe voluto tenerli entrambi. Su Dodò ho maturato la convinzione che non sarebbe potuto crescere nella maniera adeguata in questo ambiente, quindi ho fatto una scelta molto impegnativa per me ma che credo possa essere giusta, equa per questo ragazzo, che ora potrà prendere anche qualche 7 in pagella, cosa che qua non è mai successa. Non è un’accusa che faccio alla stampa, però questo ambiente non l’ha mai digerito fino in fondo. La decisione è stata presa per questo motivo, per salvargli la vita. Gli altri sono stati ceduti per decisioni tecnico-tattiche“.
“Maicon? Sono costretto a fare un piccolo preambolo. Lui per venire alla Roma ha rinunciato ad una cifra incommensurabile, che ha lasciato per strada al Manchester City, accettando un’offerta direi modesta della Roma rispetto al suo lavoro. Quindi quando leggo che Maicon starebbe facendo il furbetto non ci sto: lui è stato un campione ma continua ad essere un campione. C’è una Roma con Maicon e una Roma senza Maicon. Lui ha qualche eccesso che però si può tollerare, dobbiamo essere elastici perché ognuno di noi vive tre vite: pubblica, privata e segreta. (…) Ha giocato anche in condizioni disastrose dal punto di vista fisico, ha voluto farlo per la Roma e non per sè stesso: stiamo parlando di un campione, trattiamolo come tale. Ora sta bene, ho visto la partita Brasile-Colombia e mi sembra che abbia fatto una partita positiva“.
“Benatia e Pallotta? Indugerei poco sull’argomento Benatia perché è stato esaustivo il presidente nel definire la situazione. Il Bayern Monaco ci ha fatto sapere che gradirebbe una cessazione di questo conciliabolo pubblico; io potrei anche aggiungere delle cose sulla vicenda Mehdi, credo di doverlo fare per restituire una quota di verità anche a favore dello stesso Benatia. Lui alcune cose ha cercato di farle bene e poi è scivolato, però i presupposti sono sempre stati positivi da parte sua. Quando lo cercai l’anno scorso lui aveva un’altra offerta molto più alta da un’altra squadra italiana, ma accettò la Roma in maniera anche rocambolesca, rinunciando a dei soldi. Dopodichè successivamente si è presentato da me dicendo che aveva delle offerte importanti e che voleva comunque rimanere a Roma, ma a certe condizioni senza le quali si sarebbe sentito offeso e deluso dalla Roma. Voleva 5 milioni netti l’anno per quattro anni, è evidente che la risposta da parte nostra non poteva essere positiva. Noi gli avremmo adeguato il contratto, gli abbiamo fatto un’offerta in esubero rispetto ai nostri parametri. (…) Abbiamo sperato di tenerlo con noi fino a maggio, quando io vi dissi che il prezzo di Benatia sarebbe stato di 61 milioni. Poi è vero che l’abbiamo venduto a 28 milioni +4, ma noi abbiamo ceduto il “simulacro” di Benatia, un giocatore che non aveva più la forza e la voglia per essere quello che era stato per noi la stagione scorsa“.
“Rabiot? E’ un giocatore eccezionale, un ragazzo del ’95, ha bruciato le tappe in una squadra di fenomeni. Non possiamo non seguirlo, è un giocatore che ci piace moltissimo. E’ un calciatore che noi tratteremo attraverso una linearità di comportamento, non aspetteremo una situazione di acquisizione a parametro zero. Questa è una scelta che abbiamo fatto già a suo tempo, ricorderete che avremmo potuto acquisire Sanabria in prestito ma poi lo abbiamo acquistato a titolo definitivo dal Barcellona. Se avremo la forza per portare avanti il discorso Rabiot lo faremo in sintonia col PSG. Ma credo che sarà molto difficile perché la situazione contrattuale del giocatore è nota e quindi molte squadre ci proveranno. Cercheremo di fare questa cosa così come deve essere fatta, tra società di grande prestigio. Noi consideriamo il prestigio del PSG pari al nostro, forse in questo momento leggermente superiore perché fanno investimenti massicci, ma noi siamo una grande società e ci comportiamo di conseguenza“.
“A che punto è la costruzione della squadra? La mia testa la seguo tutti i giorni e talvolta non ci riesco, sono sempre dentro una dimensione di inquietudine, non sono mai totalmente sereno, soddisfatto. Sono sicuro che questa squadra possa essere un gruppo competitivo ma questo non tacita i miei dubbi su quello che ancora si può fare. E’ una mia prerogativa alla quale faccio fatica a rinunciare. Non significa che il mercato della Roma sia aperto ma per fortuna non sono mai tranquillo: questo mi dà la forza di cercare, combattere“.
“Strootman sarà il primo acquisto dopo il suo infortunio. Vogliamo trattenerlo, è un nostro punto di forza e presto lo rivedremo in campo con le sue prerogative, giocando nel migliore dei modi“. E poi: “Certo che Strootman è incedibile, poi nel calcio bisogna sempre contestualizzare tutto. Noi lo vorremmo con noi per sempre, però non so quello che succederà. Però è l’idea di Strootman che ci dà la forza, per questo lo valutiamo allo stesso modo anche se infortunato. Però dovremo avere pazienza perché non potrà essere immediatamente lui dopo l’infortunio: lo aspetteremo“.
Giovedì 11 settembre 2014 si tiene nella sala stampa di Trigoria la conferenza stampa di Walter Sabatini. Il direttore sportivo della Roma parlerà dal quartier generale giallorosso: il tema generale della conferenza stampa non è stato specificato ma l’occasione permetterà al dirigente di chiarire alcune situazioni presenti e del recente passato. Come ad esempio quella legata a Mehdi Benatia, che in estate è stato ceduto al Bayern Monaco dopo una lunga telenovela di calciomercato; negli ultimi giorni si è verificato per mezzo stampa un botta e risposta a distanza tra l’ex difensore giallorosso e il presidente James Pallotta: Sabatini potrà fare chiarezza anche su questo. A lui la parola.