Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, attacca duramente dopo la sconfitta in Supercoppa Italiana di sabato a Pechino contro la Juventus per 4-2 (clicca qui per la cronaca). La partita infatti è stata condizionata dalle decisioni dell’arbitro Mazzoleni, che ha espulso Goran Pandev e Camilo Zuniga oltre a concedere un rigore alla Juventus – quello del temporaneo 2-2. Sul volo che lo ha riportato in Italia, De Laurentiis appare molto sereno, ma le sue parole sono significative. L’inizio è soft, almeno in apparenza: “Arrabbiato? Ma no, già cinque minuti dopo la fine della partita ero tranquillo. Sapete cosa ho fatto dopo cena? Ho radunato la squadra, l’ho portata in discoteca e abbiamo brindato lo stesso con dieci bottiglie di champagne. Ho detto ai ragazzi di cancellare immediatamente questa finale di Supercoppa e di pensare all’amichevole che giocheremo, domenica, contro i campioni di Grecia dell’Olympiakos e all’esordio in campionato, a Palermo. Inoltre, ho deciso di dare a ciascuno di loro un premio di 20 mila euro, perché i vincitori morali di questa Supercoppa siamo noi”. Qui il gioco comincia a farsi duro; il giudizio sul valore della Supercoppa Italiana è durissimo: “Questa Supercoppa italiana non vale niente, per come è organizzata. Rimane l’amarezza, quella sì, di aver perso una buona occasione per esportare un’immagine inappuntabile del nostro calcio all’estero. E per tutto questo ci sono due responsabili: la Lega e Mazzoleni, il cui comportamento non ha fatto bene al nostro calcio. Vorrà dire che se dovessi rigiocare la Supercoppa, chiederò arbitri internazionali”. Le colpe della Lega sarebbero queste: “Una partita importante, tra due squadre importanti che rappresentano altrettante tifoserie importanti, avrebbe meritato un’organizzazione inappuntabile. Per noi sarà molto difficile verificare le azioni incriminate, perché l’evento è stato affidato alla Rai e la Lega avrebbe dovuto pretendere che la stessa tv di stato utilizzasse le medesime tecnologie di Sky”. Sulle decisioni di Mazzoleni, invece, questo è il commento del numero 1 partenopeo: “Che un rigore possa essere discutibile, capita spesso e non è grave. Quello subito ieri sera (sabato sera, ndr) è discutibile almeno alla pari. E’ inaccettabile la seconda ammonizione di Zuniga che, tra l’altro, il fallo l’ha prima subito. Da lì è nata una possibile lettura di dietrologia e, quindi, tutta la buona volontà che uno ci può mettere per non pensare a male è relativa, perché i dubbi ti assalgono…
Vorrei poi sapere da chi ha preso lezione di lingua macedone il guardalinee che ha fatto espellere Pandev (Stefani, ndr), visto che il giocatore s’è rivolto a lui nella propria lingua. La verità è che ci sarebbe voluto un po’ più di buon senso. Proprio Rizzoli, se non sbaglio, venne insultato da Totti per ben tre volte, qualche anno fa, e non successe niente. Se si semina sul campo l’irrazionalità, allora è chiaro che le due squadre cominciano a confrontarsi con un atteggiamento diverso, a volte persino spocchioso. Ecco, un dubbio però dovranno togliermelo”. A voler dire la verità, all’immagine del calcio italiano non ha fatto bene nemmeno la mancata partecipazione del Napoli alla cerimonia di premiazione. De Laurentiis sbotta: “Ma no! Se la Juve avesse vinto in maniera incontestabile, allora sarei stato il primo ad applaudirla e a partecipare al terzo tempo, per dirla in gergo rugbistico. Ma in quel momento mi sono sentito preso in giro e poiché io ho delle responsabilità verso i nostri tifosi, dovrò capire bene se c’è stato qualcosa di sbagliato in questa partita. Poi, ne riparleremo”.