Quando si nasce signori, c’è poco da fare. E Vincenzo Montella signore lo è di sicuro. Nonostante la Roma lo abbia silurato, l’ex-Aeroplanino, ora sulla panchina del Catania, non sembra nutrire il minimo rancore. Anzi, è lì pronto ad incensare il suo successore, lo spagnolo Luis Enrique. “Credo sia la persona adatta. E’ una scelta ben precisa, si vuol cambiare mentalità con una figura fresca che sia esterna a tutto l’ambiente calcistico italiano”, ha affermato l’ex-tecnico giallorosso nel corso della trasmissione ‘Te la do io Tokyo’ in onda su Radio Centro Suono Sport. Ovviamente all’ex-mister del Barcellona B dovrà essere concesso il tempo necessario per calarsi nella nuova realtà: “Certo, Luis Enrique dovrà abituarsi al campionato italiano, lui ha un ragionamento di gioco offensivo dettato dalla velocità, al Barça lavorano così sin dalle categorie inferiori”. Montella, comunque, non si è sentito tradito dalla scelta della sua ex dirigenza: “I nuovi dirigenti sono sempre stati chiarissimi dicendomi la verità, e cioè che i giochi sarebbero stati aperti sino alla fine. Fino a quando non mi hanno comunicato la loro scelta, mi sono sentito in gioco, poi penso di aver svolto anche un buon lavoro”. L’annata della Roma è stata, a detta degli stessi giocatori, assolutamente fallimentare. Montella dice la sua: “Nessun giocatore mi ha deluso, ognuno ha fatto quello che poteva fare in quel momento. Alcuni hanno giocato al di sotto delle loro possibilità ma non contro di me, in generale. Questo non significa che non potranno fare meglio a inizio stagione”. Poi, ammette, hanno inciso le incertezze societarie: “Si dice di no, ma fondamentalmente sì. Non è stato un passaggio semplice e normale come negli altri casi, l’incertezza può aver fuorviato, anche perchè sembrava non se ne venisse mai a capo. Ricordo alla vigilia di partite importanti alcune notizie che ci destabilizzavano e deconcentravano molto, come il match con la Juve”. Su Menez, con cui, pare, avesse un rapporto tormentato: “Io con lui avevo un buonissimo rapporto, mi ascoltava e comprendeva. Ho potuto constatare che avesse più disagio con sè stesso che con gli altri, penso anche di averlo aiutato. Certo, poteva fare di più, però ci sta che un giocatore passi un momento non sereno”.
Montella è convinto di aver fatto bene ad accettare Catania: “E’ una società molto organizzata, con un bel centro sportivo, la squadra costruita con ponderazione per un 4-3-3, a meno di cessioni importanti…”. Infine una battuta sulla Lazio: “No, al momento non potrei mai allenarla. Già da giocatore declinai un passaggio alla Lazio, quando non ero stimato dal mister”.