C’è anche Francesco Bardi tra i nomi che il Barcellona tiene monitorati per il post-Victor Valdes. Come noto, l’estremo difensore cresciuto nel vivaio blaugrana e in prima squadra dal 2002 (514 partite con la società catalana), ha il contratto in scadenza il prossimo giugno, e ha già fatto sapere che non lo rinnoverà. Così il Barcellona è a caccia di un portiere: i candidati sono naturalmente tanti, nella lista c’è anche Samir Handanovic per il quale, prima che i nerazzurri lo blindassero, erano pronti 30 milioni di euro. Si è parlato di Julio Cesar, di David De Gea, di un ritorno di Pepe Reina (anche lui proveniente dal vivaio blaugrana) e addirittura di un clamoroso arrivo di Iker Casillas dal Real Madrid; a oggi l’ipotesi più concreta sembra essere quella di Marc-Andrè Ter Stegen, portiere del Borussia Monchengladbach in rampa di lancio da un paio di stagioni; ma evidentemente a Barcellona devono essere rimasti piacevolmente colpiti dalle prestazioni di Francesco Bardi, che a Livorno – errore con il Napoli a parte – sta confermando quanto di buono aveva fatto vedere con la maglia del Novara. Secondo Infoticker.ch, il giovane toscano è in lizza per un posto al Camp Nou: un onore essere accostati a un grandissimo club com quello catalano, negli ultimi anni considerato il più forte dell’epoca e, forse, di tutti i tempi. L’Inter però ha in testa il piano di far diventare Bardi il suo portiere titolare per il futuro, magari anche sacrificando Handanovic per una grossa offerta. Chissà: il Barcellona, tutto sommato, potrebbe comunque cadere in piedi, e i nerazzurri anche.
Clamorosa indiscrezione riportata dal portale 4-4-2.com: l’Inter vuole Marek Hamsik. Da sette anni a Napoli, lo slovacco ha ormai raggiunto lo stato di “top player”, volendo usare la definizione tanto in voga. Fondamentale nella sua crescita, al San Paolo, è stato Walter Mazzarri: Edi Reja ha contribuito a formarlo e farlo integrare in Serie A, poi il tecnico toscano ne ha fatto uno dei suoi tre tenori, insieme a Edinson Cavani ed Ezequiel Lavezzi. Ci è voluto poco: Hamsik oggi rappresenta al meglio Napoli, intesa come squadra di calcio. Ne è l’anima e il trascinatore sul campo, e con la partenza del Matador e in attesa che Gonzalo Higuain esploda definitivamente (più che altro è stato bloccato da problemi fisici), si sta occupando in prima persona anche dei gol, che del resto ha sempre fatto: sono già 5 nelle prime sette giornate di campionato. Va da sè che un calciatore così sia ambito dai più grandi club: in passato lo aveva cercato il Milan, spinto dall’allora procuratore Mino Raiola, ma non se ne era fatto nulla. Così, ora ecco l’Inter: logico e naturale che Walter Mazzarri voglia riabbracciare il suo giocatore, e farne quello che era stato a Napoli. Un giocatore capace di posizionarsi dietro la prima punta ma anche di essere uno straordinario interno di centrocampo. Pare addirittura che per arrivare allo slovacco sia pronto un assegno da 30 milioni di euro da versare nelle casse del Napoli. Che, però, non ha troppo bisogno di monetizzare, avendo venduto Cavani la scorsa estate. In più, l’Inter al momento non può permettersi di spendere una cifra simile; questo porta a pensare che il sacrificato eccellente possa essere Fredy Guarin, sul quale le voci di un addio non si sono mai placate. L’inizio di stagione del colombiano, beccato da una parte del pubblico di San Siro (al quale ha risposto piccato) dà adito a questa ipotesi, che potrebbe rivelarsi meno fantasiosa di quanto sembra. Siccome però gli affari si fanno in due, va capito se davvero il Napoli abbia intenzione di privarsi di un calciatore simile, uno che potrebbe anche essere destinato a fare una lunghissima carriera con la maglia partenopea. Ad aiutare questo progetto servono le vittorie: Benitez e Aurelio De Laurentiis stanno lavorando per questo; l’Inter, dal canto suo, non ha che da raggiungere la qualificazione in Champions League per attirare ancora di più il calciatore.
I protagonisti del calciomercato di riparazione di gennaio sono storicamente i calciatori che andranno in scadenza a giugno o quei giocatori scontenti del proprio impiego. Di quest’ultimo gruppo fa parte sicuramente Fabio Quagliarella, attaccante della Juventus. Il bomber di Castellamare di Stabia, nonostante sia il giocatore bianconero con la media gol/minuti giocati in Champions, più alta nell’intera storia del club, meglio dei vari Del Piero, Trezeguet e via dicendo, non rientra nei piani prioritari di Antonio Conte. Non è una novità infatti che il manager salentino non “veda” Quagliarella, e che avrebbe preferito una sua partenza piuttosto che la cessione di Matri. L’attaccante ex Napoli continua a lavorare a testa bassa, e quando chiamato in causa fa il suo, ma è anche vero che preferirebbe rendersi più utile. A gennaio il suo nome tornerà sicuramente di moda anche perché la Juventus vorrà proseguire gli investimenti e avrà bisogno di denaro contante. Moltissime le società accostate allo stabiese, e oltre alla solita Roma, che lo ha solamente sfiorato a fine agosto, ecco spuntare nuovamente l’Inter.
A volerlo fortemente ad Appiano Gentile sarebbe Walter Mazzarri in persona, l’allenatore del club meneghino. Il tecnico toscano conosce perfettamente le qualità di Quagliarella e la “colpa” per la frettolosa partenza da Napoli è sempre stata ricondotta alla società e non allo stesso allenatore. Negli ultimi mesi a Castelvolturno, ad esempio, Mazzarri commentò così le voci di un possibile ritorno al San Paolo del bianconero: “Si tratta di un giocatore importante e i calciatori importanti sono sempre ben accetti”. Quagliarella sarebbe perfetto per il 3-5-2 nerazzurro e potrebbe darsi il cambio con Rodrigo Palacio o all’occorrenza duettare con l’argentino per una sorta di falso nueve in stile Barcellona, molto offensivo e con l’aggiunta dei vari Kovacic e Guarin, calciatori pronti a colpire e a fare male alle difese avversarie con i loro inserimenti. La Juventus farà nuovamente l’errore di rinforzare una diretta concorrente dopo Matri? Antonio Conte spera vivamente di no ma forse la dirigenza torinese la pensa diversamente…
Pronti i rinnovi dei contratti in casa Inter di alcuni elementi basilari dell’attuale 11 titolare. In cima alla lista delle priorità c’è il prolungamento dell’accordo di Rodrigo Palacio, che scadrà al 30 giugno del 2015. Quella attuale sarà quindi l’ultima stagione dell’attaccante argentino prima di andare in scadenza e in corso Vittorio Emanuele non hanno alcuna intenzione di fare in modo che il Trenza entri nell’anno “da svincolato”. Nelle prossime settimane, probabilmente con l’arrivo ufficialo di Erick Thohir alla Pinetina, inizieranno le trattative e con grande probabilità l’ex Genoa diverrà il giocatore più pagato dall’Inter. Attualmente questa speciale classifica è presieduta da Diego Milito ed Esteban Cambiasso, con circa 5 milioni di euro netti a testa. Il Principe dovrebbe però spalmare l’attuale ingaggio su due annualità, mentre per il futuro del centrocampista albiceleste se ne riparlerà soltanto in primavera. L’Inter vuole naturalmente coccolare Palacio, considerato un insostituibile, e a 31 anni è pronto a fargli sottoscrivere un nuovo contratto a cifre alte, sicuramente più elevate rispetto ai 2,7 milioni di euro netti annui percepiti attualmente.
Altro calciatore nerazzurro che a breve dovrebbe prolungare il suo contratto in scadenza nel 2015 è Andrea Ranocchia. Il difensore è stato accostato a diverse società durante il mercato estivo, in particolare a Juventus e Milan, per poi rimanere alla Pinetina. A breve il suo accordo dovrebbe essere rinnovato con annesso ritocco dell’ingaggio verso l’alto. Il centrale umbro percepisce 2,2 milioni di euro netti annui e anche per lui è facile ipotizzare una maggiorazione di circa un milione di euro. Ranocchia ha vissuto molti alti e bassi durante lo scorso campionato, ma quest’anno (al di là della parentesi infelice contro la Roma), ha ritrovato la solidità di un tempo tornando nel giro della Nazionale. L’ex difensore di Genoa e Bari è infatti l’unico nerazzurro ad essere stato convocato dal commissario tecnico Cesare Prandelli e l’Inter farà di tutto per coccolarlo e trattenerlo ancora con se a lungo.