Stephan Lichtsteiner, terzino svizzero della Juventus, è stato costretto a un intervento di ablazione cardiaca. Il Dottor Adriano Cipriani, Responsabile Centro per la cura delle Cardiopatie Congenite all’Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità (ICLAS), ci ha raccontato precisamente cosa è accaduto al calciatore elvetico. Questi è stato vittima di un flutter atriale, praticamente un’artimia sopra al ventricolo che ha portato la frequenza a velocizzarsi notevolmente. Il tutto è stato però risolto con delle tecniche molto moderne grazie all’intervento del Dott.Gatia e si dice che già tra un mese Stephan potrà tornare ad allenarsi con il gruppo.
La Juventus dovrà fare a meno ancora per un po’ del suo pendolino svizzero Stephan Lichtsteiner. La questione riguardante l’ex calciatore della Lazio ha preoccupato tutto l’ambiente bianconero e non solo perchè all’inizio sembrava poco chiaro cosa fosse successo al calciatore. Un problema di respirazione l’aveva fermato nell’intervallo di Juventus-Frosinone fino al ritorno agli allenamenti e al nuovo stop che coinvolgeva anche l’apparato cardiaco. Da lì l’intervento mininvasivo di ablazione cardiaca effettuato dal Dott.Gaita: abbiamo intervistato a tal proposito Adriano Cipriani in esclusiva per IlSussidiario.net. Il Dottor Cipriani è Responsabile Centro per la cura delle Cardiopatie Congenite all’Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità (ICLAS) a Rapallo. Ecco le sue parole:
Dottor Cipriani ci spiega cosa ha avuto di preciso il calciatore svizzero? Lichtsteiner ha avuto un flutter atriale che è una aritmia ipercinetica che interessa gli atri che sono le camere che raccolgono il sangue proveniente dalla periferia al cuore.
È un problema che può accadere a chiunque o solo a un atleta agonista? È un problema che può capitare a chiunque e talvolta anche in cuori apparentemente sani.
Quali rischi correva lo svizzero se non si fossero accorti del suo problema? L’esordio di un flutter e ‘ improvviso e la sintomatologia dipende prevalentemente dalla frequenza di battiti che il cuore raggiunge. In un organismo sano come quello di un atleta, se il trattamento è tempestivo,i rischi di complicanze non sono alti.
In cosa consiste l’intervento al quale è stato sottoposto? In una ablazione del substrato causa della aritmia. Essa viene effettuata per il tramite di un catetere ablatore che eroga energia in grado di interrompere il circuito elettrico anomalo.
Quali sono i tempi di recupero? I tempi di recupero sono quelli necessari a verificare che l’aritmia non sia più inducibile tramite test specifici (un mese e’ l’ipotesi minima).
Tornerà quello di prima? Penso di sì. Sara’ comunque necessario accertare che l’intervento effettuato sia stato in grado di eliminare definitivamente il problema.
(Matteo Fantozzi)