Gianfranco Zola ha un sogno: allenare il Napoli. Lo ha confessato lui stesso oggi, ai microfoni di Kiss Kiss Napoli. Nel suo stile discreto, educato, senza disturbare nessuno. Nè tantomeno l’attuale timoniere della squadra, quel Walter Mazzarri capace di sollevare gli azzurri, in due anni, dalla zona-retrocessione alla Champions. Massimo rispetto per Mazzarri, ha sottolineato Zola, secondo il quale il toscano sta facendo un lavoro straordinario e merita i complimenti di tutti. In ogni caso, “non si sa mai nella vita”, dice l’ex-campione, spiegando quanto sia rimasto legato alla piazza partenopea. “Ho avuto la fortuna di giocare nel miglior Napoli di tutti i tempi ed i ricordi sono chiaramente forti e piacevolissimi”. Con quella squadra, Zola vinse uno scudetto, il secondo della storia del club, alle spalle di un certo Maradona. Il ‘tamburino sardo’ ricorda soprattutto i tifosi, “sempre particolari e calorosi”. Il Napoli di nuovo ai vertici, dunque, non può che riempirlo di felicità. E’ un bene per tutto il calcio italiano, sostiene Zola; un calcio che ha riacquistato una società di indubbio potenziale, specie dall’arrivo di De Laurentiis in poi. Lottare per lo scudetto, a suo avviso, non è affatto un’impresa chimerica: “Mi auguro che accada presto”. L’importante sarà gestire al meglio il doppio impegno, tenendo presente quante energie, fisiche e mentali, vengano assorbite dalla Champions. Un onore ma anche un gigantesco onere disputarla. Al Chelsea, ha raccontato Zola, mi capitò di giocare Premier e Champions League lo stesso anno, ed è davvero dura: “L’attenzione principale viene data sempre alla Champions rispetto alla partita di campionato, specialmente quando sei alla prima esperienza europea”. Consigli particolari non ce ne sono, bisogna solo essere bravi a tenere sempre alta l’attenzione. Poi, chiaramente, avere un organico il più ampio possibile aiuta molto, ma questa non sembra una prerogativa del Napoli attuale. Per finire, Zola ha rivelato di aver ricevuto “un paio di richieste da società italiane”, che gli avevano offerto la panchina. Dopo l’addio di Gasperini, si era parlato per lui anche di Inter, prima che la scelta cadesse su Claudio Ranieri; e chissà come se la sarebbe cavata il Nostro alle prese con Moratti e soci.
Da parte sua, però, è stata fatta “una scelta di vita. La mia priorità era quella di stare in Inghilterra”. Un mondo evidentemente più adatto alla sua visione del calcio. Certo che in Italia uno come Zola manca eccome.