Dopo la sconfitta di Genova avevamo scritto come per Massimiliano Allegri fosse arrivato il momento di prendere in mano davvero la Juventus e renderla “sua”. Detto fatto: già nella partita contro l’Olympiacos si era visto l’albero di Natale, replicato contro il Parma. Risultato: due vittorie con dieci gol realizzati. Ora: se è vero che una rondine non fa primavera, forse nemmeno due, e dopotutto non è che i bianconeri non avessero mai vinto prima. Per di più il Parma aveva subito 21 gol nelle precedenti 10 partite di campionato, dunque prenderne sette dalla capolista è certamente pesante ma “ci può stare”. Tuttavia, i benefici apportati dal sono piuttosto chiari. Il tecnico toscano è partito da una necessità: mettere in campo una difesa avendo a disposizione soltanto due centrali. L’unico sistema, a parte piazzare Vidal o qualcun altro fuori ruolo, era disegnare la retroguardia con due terzini: Allegri lo ha fatto, abbassando Lichtsteiner e Asamoah al fianco di Bonucci e Chiellini. Il centrocampo è sostanzialmente rimasto lo stesso, ma con le due mezzali più libere di allargarsi e il trequartista che può arretrare per giocare il pallone, creando così lo spazio per gli inserimenti. La squadra ha mantenuto il suo possesso palla ma è più aggressiva; crea più occasioni da rete perchè può sfruttare l’ampiezza del campo e avere un uomo in più nella produzione offensiva, lasciando dietro due soli centrali (mentre prima erano tre). Soprattutto, con questo schema si “recuperano” alcuni giocatori utili alla causa: Pereyra può giocare da trequartista, il ruolo che gli riesce meglio, o essere un valido cambio per gli interni in mediana. Romulo – non a caso ieri ha giocato benissimo – è nel suo ambiente naturale perchè gioca come lo faceva a Verona, mentre nel 3-5-2 avrebbe dovuto allargarsi perdendo un po’ del suo potenziale. In attacco ovviamente rimane il dualismo Llorente-Morata, ma avendo tre uomini offensivi si può anche pensare, in certi casi, di abbassare Tevez alle spalle delle due punte; e in ogni caso Allegri ha già dimostrato che la competizione interna fa bene, se è vero che il Re Leone ieri ha segnato due volte e che Alvaro Morata, partendo dalla panchina, è già a quota 4 in campionato. Insomma: la nuova Juventus funziona, anche se inevitabilmente si aspettano le vere prove del fuoco per dire che questa è la strada giusta. Ma ora che Allegri ci ha provato, e che i primi risultati gli hanno dato ragione, deve avere il coraggio di continuare su questa strada per tagliare finalmente il cordone ombelicale che ancora lo lega(va) alla squadra di Antonio Conte.
(Claudio Franceschini)