Insieme per la Champions. Allenatore, squadra, tifoseria e società devono remare tutti dalla stessa parte per raggiungere l’obiettivo della Champions. Non è facile, ma non è nemmeno impossibile. I giocatori hanno l’occasione per prendersi una rivincita anche nei confronti di quelli che li hanno definiti troppo presto dei bolliti e, magari, riguadagnarsi la conferma (si pensi soprattutto ai giocatori da riscattare).
I tifosi hanno l’opportunità di accompagnare gli uomini di Del Neri in questa volata lunga 13 partite. Mettendo a segno un’importante striscia vincente, la Champions è quasi matematica. Non dimentichiamoci che davanti non possono (viste anche le recenti prestazioni) continuare a correre: la Lazio è stanca, l’Udinese sta viaggiando a un ritmo sostenuto dopo la falsa partenza e la Roma ha il fardello non indifferente di una spaccatura fra squadra e tecnico: il povero Ranieri sta assistendo a quello che è già successo a Torino ovvero a confrontarsi con una dirigenza assente che non fa da filtro con i giocatori.
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Adesso in casa Juve arrivano due match importanti (da vincere senza tanti tentennamenti) prima della partita contro il Milan. Ha ragione Del Neri quando ripete che al completo e nella partita singola questa compagine non ha nulla da temere. Lo dimostrano gli scontri diretti con il Milan e l’Inter. Serve, comunque, umiltà. Da questo punto di vista al condottiero Gigi Del Neri è richiesto di essere un selezionatore, cioè di scegliere di volta in volta gli interpreti giusti. Senza dogmi.
Con la Champions in tasca, ormai è chiaro, cambierebbero anche gli investimenti estivi. Non ci sono altre soluzioni. Marotta e Paratici, seguendo la scia di Luciano Moggi, hanno il compito di lavorare sottotraccia per non alterare gli equilibri interni. Le troppe voci di mercato possono disturbare l’ambiente. E poi hanno il dovere (per la storia) di concludere in maniera positiva il tormentone su Alex Del Piero: il capitano va confermato senza indugi.