Fra poco più di sei mesi, al 30 giugno del 2013, il Milan potrebbe salutare un altro pezzo importante della sua recente quanto gloriosa storia. Massimo Ambrosini, il capitano dei rossoneri da quando Paolo Maldini ha appeso le scarpe al chiodo, sembra molto vicino all’addio ai rossoneri al termine dell’attuale stagione. Dopo 18 anni di carriera a Milanello – con una breve parentesi a Vicenza – Ambrosini proverà dunque un’ultima esperienza lontano dall’Italia, alla veneranda età di 35 anni. Il futuro è nella Major League Soccer, il campionato di calcio a stelle e strisce dove ritroverebbe l’amico ed ex compagno di squadra Alessandro Nesta nonché i vari Corradi, Di Vaio, Ferrari, tutti emigrati negli ultimi anni a chiudere la loro carriera in una realtà decisamente più “tranquilla” dal punto di vista della pressione esterna e tecnicamente più povera, ma in decisa crescita come interesse del pubblico e, di conseguenza, come valori sul campo. Il centrocampista rossonero avrebbe già dato mandato al suo entourage di individuare una squadra con la quale firmare un biennale a cifre interessanti. Il 18esimo campionato della MLS – che peraltro ha appena perso un campione del calibro di David Beckham, che ha lasciato i Los Angeles Galaxy e rimane incerto sul suo futuro – inizierà a meta marzo dell’anno prossimo, ma Ambrosini rimarrebbe comunque a Milano fino alla scadenza naturale del contratto, o meglio fino al 19 maggio, giorno in cui chiuderà la Serie A, per poi raggiungere subito la nuova meta e iniziare una nuova entusiasmante avventura. In realtà, contattato in esclusiva da Ilsussidiario.net, il suo procuratore Moreno Roggi non si è sbilanciato sula possibilità, anzi: “Non so da dove sia uscita questa cosa”, ha detto, “non commento una voce che non esiste. Se volete sapere come stanno le cose potete chiedere direttamente a Massimo, che è grande e vaccinato per darvi una risposta”. Comunque vadano le cose, per il momento la stagione che Ambrosini ha iniziato come unico senatore storico rimasto (a parte Abbiati) non sta andando come il romagnolo si aspettava. Ambrosini, che doveva di fatto fare da cerniera fra il vecchio corso e quello nuovo, iniziato durante la difficile scorsa estate, non è riuscito a cambiare il corso di una rosa che per qualità e soluzioni non è paragonabile a quella che ha vinto lo scudetto nel 2011 e ha lottato ad armi pari con la Juventus fino allo scorso maggio. Un infortunio lo ha anche allontanato dai campi di gioco, così che la sua proverbiale grinta e il suo attaccamento alla maglia che ha dimostrato in questi lunghi anni non sono potuti essere un esempio concreto per una squadra composta…
… da giovani anche ai primi passi in un club dal grande blasone come il Milan. Le lacrime del capitano dopo la partita contro il Novara, durante la festa per i senatori che se ne andavano, hanno fatto capire quanto Ambrosini tenesse a quel gruppo storico e quanto sia legato al rossonero. Quest’anno le cose non stanno andando bene come in certe annate fatte di successi e coppe alzate a maggio, ma Massimo Ambrosini il suo posto nel cuore dei tifosi lo ha conquistato da tempo, indipendentemente dall’esito di questo 2012/2013.
(Claudio Franceschini)