Milan-Fiorentina 1-2. Va in scena il delitto perfetto a San Siro. Vince a sorpresa la Fiorentina, che nel secondo tempo rimonta un Milan che era andato in vantaggio nel primo. L’assassino stavolta non è il maggiordomo, ma è Amauri, che entra negli ultimi minuti segnando il gol decisivo, gol che scatena una marea di emozioni. Terrore per i rossoneri, gioia per gli juventini, che ringraziano uno dei loro ex giocatori più odiati, euforia a Firenze, con l’amaro in bocca per aver aiutato i gobbi nella corsa al titolo, desolazione a Lecce, che dopo l’impresa con la Roma vede i diretti avversari per la salvezza compiere un’impresa in cui nessuno, francamente, sperava. Un turbinio di sensazioni che impazzano in modo vorticoso, rendendo ancora più appassionante questo campionato. Perché da stasera il campionato è ufficialmente riaperto, sempre che si fosse mai chiuso; e soprattutto da stasera il campionato è in mano alla Juventus. La viola invece fa un passo gigante in chiave salvezza: ora, tra lei e il baratro si è frapposto il Genoa.
La partita si apre con la Fiorentina che sorprende tutti, riversandosi all’attacco, e soprattutto facendo un pressing sfrenato ai portatori di palla rossoneri. L’atteggiamento è dato dal fatto che la partita è più decisiva per lei di quanto lo sia per il Milan, che comunque sorprende per lo spirito pavido con cui si approccia ad un match che potrebbe regalare il tricolore in mano agli avversari. E infatti l’avvio è a tinte viola, con il montenegrino Jovetic che già al quinto minuti fa suonare gli allarmi di difesa del Milan, con un destro che rasa il palo di Abbiati, rendendolo simile all’acconciatura dell’estremo difensore rossonero. Un paio di episodi favorevoli ai rossoneri, leggasi bomba di Ibra su punizione ed errore incredibile sottoporta di un Muntari sempre più se stesso (cioè quello nerazzurro, pessimo), risvegliano però l’animo del diavolo, che comincia a bruciare la squadra di Delio Rossi, assediata soprattutto dalla fascia sinistra, dove un buon Zambrotta sopperisce ad un evanescente Emanuelson. E proprio da sinistra arriva il cross che causa il rigore: Nastasic accarezza il fianco di Maxi Lopez, che emozionato di tanto affetto sviene in piena area. Rigore, giallo e vantaggio rossonero, con Ibra che spiazza Boruc. Episodio che accresce l’odio degli italiani nei confronti degli arbitri, unica classe degna dello stesso trattamento riservato ai politici. Ma “the show must go on”, e allora il Milan prova a scrollarsi queste polveri di sospetto, cercando il gol su azione che legittimi il vantaggio: e a provarci è Maxi Lopez, che dopo aver stoppato in area un cross di Ibra (col braccio), tira al volo col sinistro centrando un incredibile palo. Gesto tecnico bellissimo, da album Panini, ma per sfortuna dell’argentino, inutile ai fini del risultato. Anzi, al contrario mette pepe ai viola, che rispondono subito con una giocata di Jovetic, ma il tiro del talentuoso montenegrino, dopo aver lasciato Abbiati di stucco, finisce fuori. E finisce anche il primo tempo, tra i diversi stati d’animo.
Ma gli stati d’animo sono costretti a danzare un walzer in questa vigilia pasquale, visto che non hanno un minuto di riposo: già al secondo minuto della ripresa, infatti, si trasformano totalmente in seguito al pareggio di Jovetic. La difesa rossonera, sull’incursione della punta, ricorda la dinamicità dei bronzi di Riace, e JoJo è abile a galoppare verso Abbiati, trafiggendolo con un destro chirurgico. Sembra la solita fiammata, si pensa che tutto rientrerà nei ranghi con il solito gollonzo di Ibra. E invece il tempo va, passano le ore, ma i amore se ne vede poco. Anzi, la partita si incattivisce, il pathos è alto. La tensione si impossessa dei giocatori, facendo sbagliare ad Ibra un cross apparentemente banale. Al 68′ Jovetic lascia tutti di stucco con un violento sinistro, ma Abbiati risponde presente. Allo stesso modo risponde Boruc, che con istinto felino respinge una deviazione di Maxi Lopez da due passi. Allegri le prova tutte: dentro Robinho, Aquilani e soprattutto Cassano, trasformando in disperato ultimo tentativo, la mossa che doveva coronare la serenità e la festa di un pomeriggio tranquillo. Invece, il rientro di FantAntonio, che finalmente rivedo calcare il terreno, è l’emblema del tutto per tutto, dell’asso nella manica: Allegri sta sudando freddo. E figuratevi cosa suda5 minuti dopo l’ingresso del barese, quando un altro neoentrato, un altro asso nella manica, insomma Amauri, realizza il 2 a 1. L’errore decisivo, che lascia l’italobrasiliano a tu per tu col portiere, è di Mexes, che regala il bis dopo l’errore di Barcellona. E d’un tratto si trasforma in capro espiatorio, in agnello da immolare, tanto per essere in tema. Il Milan, nei restanti minuti, ovviamente prova l’assedio, ma non riesce a creare pericoli a Boruc. Succede solo, al 93′ che Cassano sfondi in mezzo a due in area danzando sul pallone (ah, che gioia, come mi mancava), cadendo a terra dopo un buffetto di De Silvestri. Se ci stava quello di prima, ci stava anche questo: ma sarebbe stato troppo, troppo ingiusto. E così l’arbitro fischia, ma non il rigore: la fine. Gelo. Silenzio. Balle di fieno che rotolano come nei film western. Il Milan per la prima volta viene rimontato, il Milan perde in casa per la seconda volta dopo il derby. Il Milan perde per un gol di un giocatore ritenuto bollito, di una squadra data per spacciata. Il Milan non ha più lo scudetto in mano.
MILAN-FIORENTINA 1-2 (1-0)
MARCATORI: Ibrahimovic (M) su rigore al 31’ p.t.; Jovetic (F) al 2’, Amauri (F) al 44’ s.t.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Bonera, Mexes, Zambrotta (dal 39’ s.t. Cassano); Nocerino, Ambrosini (dall’8’ s.t. Aquilani), Muntari; Emanuelson (dal 17’ s.t. Robinho); Maxi Lopez, Ibrahimovic (Amelia, Yepes, Gattuso, El Shaarawy). All: Allegri
FIORENTINA (3-5-2): Boruc; Camporese (dal 25’ s.t. Felipe), Natali, Nastasic; De Silvestri, Behrami, Kharja (dal 39’ s.t. Olivera), Lazzari, Pasqual; Jovetic, Ljajic (dal 32′ s.t. Amauri )(Neto, Salifu, Romulo, Marchion). All: Rossi
ARBITRO: Celi (Petrella e De Luca); IV uomo Doveri.
NOTE: Spettatori 58.646 per un incasso di 1.643.092,37 euro. Ammoniti Pasqual, Bonera, Nastasic, Aquilani, De Silvestri per gioco scorretto, Ambrosini e Boruc per c.n.r. Angoli 9-4. Recuperi 1’ p.t., 5’ s.t.
MILAN
Abbiati, 6: prende due gol uguali identici, ma compie un miracolo nel primo tempo
Abate, 6.5: un motorino instancabile dall’inizio alla fine
Bonera, 5.5: partita sufficiente, tranne la sbavatura di inizio secondo tempo
Mexes, 5: altro errore decisivo e pesantissimo
Zambrotta, 6.5: uno dei migliori per spinta e intelligenza, anche se nel secondo tempo cala un po’
Dal 39′ s.t. Cassano, 6.5: uno spunto splendido dei suoi: per poco si prende un rigore
Nocerino, 4.5: spento e assente per tutta la gara, ci ha abituati a ben altro
Ambrosini, 5.5: più nervosismo che sapienza tattica
Dall’8′ s.t. Aquilani, 5.5: il suo ingresso non aiuta più di tanto il Milan nel non essere frenetico e arruffone
Muntari, 4.5: lui invece frenetico e arruffone lo è, troppo: perde la ragione nei momenti difficili, e comincia a sparecchiare palloni a caso. Oggi un peso, sta tornando sui suoi veri livelli
Emanuelson, 5: poco, pochissimo, per l’ennesima volta
Dal 17′ s.t. Robinho, 5.5: nel molto tempo a disposizione, molto non fa, anzi
Ibrahimovic, 5.5: un gol regalato, e basta
Maxi Lopez, 6: il protagonista dell’attacco è lui: guadagna un rigore, colpisce uno splendido palo, è fermato da Boruc quando sembra che il gol sia inevitabile
All.: Allegri, 5: il suo Milan è stanco, di testa e di gambe. La Champions pesa, ma perdere così lo scudetto è da sciocchi
FIORENTINA
Boruc, 6.5: diversi interventi che salvano situazioni difficili
Camporese, 6.5: ottima prestazione, il rigore non è colpa sua
Dal 25′ s.t. Felipe, 6: dà una mano a resistere nel finale
Natali, 6.5: è colui che tiene il fortino nel finale. Ma prenderebbe di più, se non costellasse la sua prestazioni di errori e sbavature
Nastasic, 5.5: partita piuttosto insipida
De Silvestri, 6.5: spinge tanto, tantissimo, e nel finale le sue discese fanno male
Behrami, 6: lotta sottotraccia
Kharja, 5.5: è protagonista, fino a quando i ritmi si alzano. Cioè, dopo 20 minuti
Dal 39′ s.t. Olivera, s.v.
Lazzari, 6: la sua qualità è utile a gestire situazioni difficili, e a tener palla nei momenti in cui i rossoneri spingono
Pasqual, 6: non si spinge in attacco più di tanto
Ljajic, 5.5: palla al piede non è incisivo. Se poi sbaglia anche le punizioni…
Dal 32′ s.t. Amauri, 7: spinge dentro una palla pesantissima, per lui, per la squadra, per il campionato
Jovetic, 6.5: aveva la sua squadra sulle spalle, fino a l’ingresso di Amauri
All.: Rossi, 6.5: la sua squadra non è male, gioca bene di contropiede. Qualche disattenzione in difesa di troppo
(Giovanni Gazzoli – Twitter @giogazzoli)