Antonio Caliendo colpisce ancora. Il noto procuratore è tornato a bussare, metaforicamente parlando, alla porta del Napoli. L’oggetto dei suoi discorsi è sempre lui, David Trezeguet. Caliendo, intervenuto oggi sulle frequenze di Kiss Kiss Napoli, ha rivelato che il suo assistito, che di recente ha dato l’addio al Baniyas per problemi fisici, ha voglia “di calcio vero”. “Mi ha pregato di affrontare la situazione perché ha voglia di continuare a giocare”, ha aggiunto il manager. Insomma, niente esili dorati, Trezegol vuole una vetrina importante. Che non vuol dire pretendere il posto da titolare, tutt’altro. A Napoli, che in estate era “la sua prima scelta, si sarebbe tranquillamente adeguato al ruolo di supporto dell’attacco”. Un po’ come Altafini verso il finire della carriera, solo che il brasiliano ricoprì questo ruolo alla Juve, dopo l’esperienza di Napoli. Stavolta, invece, “la storia si sarebbe potuta ripetere all’inverso”, dice Caliendo. Che ha sottolineato come l’ex-juventino sia stato vicinissimo alla maglia azzurra, prima che il tecnico Mazzarri ponesse il suo veto. “Purtroppo Mazzarri ha detto che non se la sentiva perché confidava in altre alternative”. Lucarelli, Pandev, Chavez: tutte scelte finora, per un motivo o per un altro, assolutamente fallimentari. “Con Bigon – continua Caliendo – avevamo già stabilito le cifre, ebbi un colloquio con De Laurentiis, che mi confermò che Mazzarri non lo voleva”. Il patron gli aveva anche promesso di provare a convincere il ‘toscanaccio’, ma non ci fu verso. Per gennaio, però, potrebbe riaprirsi uno spiraglio. “Sì, abbiamo parlato del Napoli”, è la confessione dell’agente, secondo il quale Trezegol continua a pensare alla piazza partenopea, grazie soprattutto ai suoi fantastici tifosi. Resta sempre da convincere Mazzarri; magari, però, in caso di approdo agli ottavi di Champions, la missione potrebbe diventare un po’ meno impossibile. Di certo, uno come il francese – una volta assodate le sue condizioni fisiche – servirebbe come il pane alla formazione azzurra. Laddove Lavezzi non segna manco per sbaglio e Hamsik e Cavani sono entrati in una profonda crisi. La differenza tra l’anno scorso e quest’anno, scoglio europeo a parte, sta tutta nel rendimento dei tre tenori.
A cui potrebbe aggiungersene un quarto. Ma bisognerà fare i conti con la testa dura del livornese…