Il governo Letta è in cerca di una soluzione per risolvere il nodo dei pensionati usuranti e precoci. La mossa dell’esecutivo potrebbe essere un “prestito pensionistico”. È questo il piano di Enrico Giovannini, ministro del Lavoro, per dare una risposta concreta al problema rappresentato da tutti quei lavoratori (precoci ed usuranti appunto) che – per determinate situazioni lavorative – sono impossibilitati a lavorare fino all’attuale soglia dei 66 anni (stabilita dalla Legge Fornero). Questo “prestito” garantirebbe così elementi di flessibilità sia per quei lavoratori che vogliono lasciare in anticipo (rispetto ai requisiti attuali) il posto, sia per tutte quelle imprese che potrebbero avere la necessità di ringiovanire il proprio personale. In concreto, al lavoratore è concessa la possibilità di lasciare l’impiego incamerando un assegno pari a una determinata percentuale del proprio stipendio (si parla dell’80%). Nel momento in cui scatterà l’assegno previdenziale vero e proprio, quest’ultimo sarà decurtato di una cifra (attorno al 10-15%) così da restituire i soldi incamerati nei due anni precedenti..