Secondo gli italiani, a riforma delle pensioni è tra le tre priorità che il Governo dovrebbe affrontare. Lo dice un sondaggio condotto da Ixè per Agorà, la trasmissione di Rai 3. Per il 51% degli intervistati, l’esecutivo dovrebbe innanzitutto intervenire in favore di chi è senza lavoro. La seconda priorità, indicata dal 18% degli italiani, riguarda i fondi per la scuola e la ricerca. Quindi, la riforma delle pensioni viene indicata dall’11% del campione. Isè segnala anche che per il 63% degli italiani non si scorgono segnali positivi di ripresa nel Paese, mentre per il 35% di loro sì. La Rete dei Comitati degli esodati si prepara alla mobilitazione. Gli emendamenti presentati al Senato non sono infatti giudicati soddisfacenti e atti ad allargare la settima salvaguardia approvata dal Governo con la Legge di stabilità. Per questo il 3 dicembre è stato convocato un presidio davanti a Montecitorio, dove la manovra dovrebbe arrivare per l’esame dopo il voto al Senato. La Rete continua a chiedere un provvedimento che provveda a tutelare tutti i 49.500 esodati, la cui esistenza è stata anche confermata in passato dal Governo e dal Parlamento. La Cisl punta all’aumento della no tax area per i pensionati già dal 2016. Lo ha ribadito Annamaria Furlan nel corso dell’assemblea della Federazione nazionale pensionati che fa parte della confederazione da lei guidata. Si tratterebbe di un “risultato concreto per la dignità dei pensionati”. Il Governo aveva fatto capire che avrebbe preso in considerazione l’anticipo di questa misura, prevista per il 2017, nel caso di via libera europeo alla “clausola immigrazione”. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane.
In commissione Lavoro del Senato il Partito democratico ha lavorato ad alcuni emendamenti alla Legge di stabilità. Annamaria Parente ha spiegato che tra questi c’è l’Assegno previdenziale anticipato “per i lavoratori entro i 5 anni dalla pensione che maturino i requisiti entro il 31 dicembre 2017”. La senatrice democratica ha anche ricordato la proposta di defiscalizzare gli incentivi agli esodi volontari. Sembra poi che ci sarà una misura che aiuterà la settima salvaguardia degli esodati a essere risolutiva, come nelle intenzioni del Governo.
Opzione donna, settima salvaguardia degli esodati e flessibilità part-time sono le misure pensionistiche inserite nella Legge di stabilità. Provvedimenti che ora sono all’esame del Parlamento. Per capirli meglio sarà possibile seguire oggi la puntata di “Fuori tg”, lo spazio di approfondimento in onda alle 12:25 su Rai 3. Probabilmente queste misure subiranno delle modifiche rispetto a quanto previsto inizialmente dal Governo e c’è da chiedersi in particolare se la flessibilità part-time incontrerà o meno il favore dei lavoratori e delle imprese o se non rischierà invece di rimanere inutilizzata.
Mentre il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti tranquillizza i lavoratori evidenziando come la vicenda della flessibilità in uscita dal mondo del lavoro verrà affrontata con serietà nel corso dell’anno 2016, sta per iniziare una settimana che secondo molti sarà decisiva in Senato per chiarire le ultime questioni in relazione all’Opzione donna ed alla salvaguardia riguardante gli esodati. Nello specifico per quanto concerne gli esodati, si sta facendo largo l’ipotesi di portare da 12 a 36 i mesi del termine per raggiungere il diritto alla pensione dopo la cessazione dell’indennità di mobilità. Un’altra possibile opzione al vaglio è quella presentata dal PD per mezzo della quale potrebbero venir cancellate le penalizzazioni nei confronti dei lavoratori uscita prima dal mondo del lavoro nel corso di questo anno 2015. Infine, sull’opzione donna dovrebbe essere votato l’emendamento che permette di includere anche le lavoratrici che maturano i requisiti nell’ultimo trimestre di questo 2015. Staremo a vedere quello che succederà.