Si è chiusa tra le polemiche il secondo anticipo andato in scena ieri sera a Torino. Juventus-Genoa, partita valida per la ventiduesima giornata del massimo campionato italiano, finisce in pareggio (1-1) a seguito di diversi episodi dubbi che avrebbero potuto totalmente modificare l’esito della partita (clicca qui per il video con gli highlights di Juventus-Genoa): uno su tutti, il tocco in area (di mano, di petto, volontario o involontario?) allo scadere di recupero da parte di Granqvist, giudicato però involontario dall’arbitro Guida che ha fatto proseguire il gioco. “E’ una vergogna”, tuona Antonio Conte che, dopo il triplice fischio finale, è corso in campo per urlare tutta la propria rabbia nei confronti del direttore di gara. “Tutti hanno visto gli episodi e non è la prima volta – ha dichiarato successivamente il tecnico bianconero – noi usiamo sempre il fair play. Oggi le cose sono andate un po’ oltre, accetto che mi si dica ho sbagliato, non ho visto, non che mi si dica non me la sono sentita, come ha fatto l’arbitro Guida. L’assistente d’area Romeo e il guardalinee hanno detto che era rigore, da allenatore e uomo di calcio non l’accetto. Si può sbagliare a fischiare a favore o contro, non ‘non me la sono sentita’”. Secondo Conte “questo non è calcio, vergogna è il minimo che io possa dire. Pure un cieco vedeva, le braccia sono in aria e prendono il pallone, mentre il regolamento dice che le braccia devono stare attaccate al corpo. Siamo esseri umani e possiamo sbagliare, l’importante è che ci sia equità. Se c’é qualcosa, pro o contro la Juve bisogna darlo, anche all’ultimo secondo di gara. E penso anche agli episodi su Vucinic, Pogba e anche sul rigore a favore del Genoa nel primo tempo, che c’era. Vado a casa con mille brutti pensieri, non vado sereno. C’é un rigore sacrosanto, non fischiato, se succedeva a Bonucci domani avremmo avuto i titoloni sui giornali. Mi devono squalificare perché ho detto vergogna a sentir dire non me la sono sentita a dare un rigore?”. Tutta la delusione per il rigore non concesso e per un risultato che ovviamente non soddisfa staff e tifosi juventini (in particolare dopo la sconfitta subìta dalla Lazio nell’altro anticipo di ieri contro il Chievo), si può leggere anche sul volto di Antonio Paolino, il commentatore bianconero di 7 Gold che ci ha ormai abituati con le sue vivaci esultanze. Dopo aver largamente festeggiato il vantaggio della Juve ad opera di Fabio Quagliarella, tutta la gioia svanisce a seguito della decisione del direttore di gara che ha evitato di indicare il dischetto del rigore dopo il presunto fallo di mano di Granqvist. Paolino deve quindi consolarsi con la classifica che la Juve ancora comanda a quota 49 punti, +6 su Lazio e Napoli (con quest’ultimo che oggi alle 15 affronta il Parma al Tardini).