RENZI: STO DALLA PARTE DI GENTILONI
Matteo Renzi si schiera dalla parte di Paolo Gentiloni dopo il confronto tra Governo e sindacati in tema di pensioni. “Sto dalla parte del presidente del Consiglio, che è del mio partito, che ha fatto uno sforzo nel cercare di trovare un accordo”, ha detto il Segretario del Partito democratico ospite di Porta a porta. L’ex Premier ha anche ricordato che l’attuale sistema pensionistico è stato fatto da Elsa Fornero e che per cambiarlo “bisogna trovare dei meccanismi. Non è semplice, ma io penso che la strada dell’Ape sia molto saggia”. Dal suo stesso partito arrivano le parole di Roberto Giachetti, ospite a Otto e mezzo. “Il No della Cgil potrebbe sembrare un no politico, o così appare. Noi stiamo cercando di aggiustare una legge della scorsa legislatura, che ci fece votare Bersani, che presenta diversi problemi ma che rappresenta un passo avanti importantissimo per il Paese”, ha detto il vicepresidente della Camera dei deputati.
MARTINA PROMUOVE LE PROPOSTE DEL GOVERNO
“Pensioni. Gli impegni che il governo ha preso al tavolo di confronto con i sindacati vanno nel senso giusto e garantiscono maggiore equità perché, come abbiamo sempre detto, non tutti i lavori sono uguali”. È quanto scrive Maurizio Martina sul suo profilo Facebook. Il vicesegretario del Pd evidenzia quelle che ritiene le novità importanti presentate dall’esecutivo, come l’esenzione di 15 categorie di lavori gravosi dall’innalzamento dell’età pensionabile e le misure per facilitare l’anticipo pensionistico delle donne, che si sostanziano in uno sconto contributivo di sei mesi per ogni figlio avuto, fino a un massimo di due anni. “Infine, è importante che si sia ribadita la priorità della sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani, per assicurare l’adeguatezza delle pensioni nel regime contributivo. Sono tutti temi essenziali su cui il Partito Democratico continuerà a lavorare con concretezza e massimo impegno”.
SALVINI: IL PD ESTRAE A SORTE CHI PUÒ ANDARE IN PENSIONE
Il commento di Matteo Salvini alle proposte del Governo in tema di pensioni arriva via Facebook: “L’Unione Europea estrae a sorte i posti di lavoro. Il governo PD estrae a sorte i ‘fortunati’ che possono andare in pensione prima di morire. Basta! Aiutatemi a mandarli a casa”. Il leader della Lega ha inoltre spiegato ad affaritaliani.it che i partiti della coalizione di centrodestra avranno propri programmi distinti, “ma ci sarà un programma comune sui principali punti. Su alcuni argomenti occorre un’idea comune. Su immigrazione, tasse, sicurezza… ad esempio”. Salvini ha anche dato un’indicazione importante in questo senso sulle pensioni, visto che Silvio Berlusconi negli ultimi giorni è tornato a ribadire la volontà di alzare le minime a 1.000 euro in caso di vittoria. “Ognuno può promettere quello che vuole. La priorità del sistema pensionistico italiano è bloccare nuovi innalzamenti e rivedere totalmente la Fornero. Poi dare soldi a Tizio e a Caio, per carità di Dio, il problema è che oggi la gente non riesce ad andare in pensione. Quindi prima di promettere altri soldi bisogna permettere alla gente di vedere la pensione”, ha detto.
BARBAGALLO: FASE TRE DOPO LA LEGGE DI BILANCIO
“Se il confronto finisse oggi il giudizio sarebbe sicuramente negativo. Ma siccome non riteniamo che il percorso sia concluso, andiamo avanti”. Lo ha detto Carmelo Barbagallo a proposito dell’ultimo incontro tra Governo e sindacati, evidenziando come “il lavoro che abbiamo svolto rappresenta il massimo possibile per le condizioni economiche date”. Per il Segretario generale della Uil, la cosa più importante resta l’aver “aperto una breccia nella legge Fornero, avendo finalmente chiesto e ottenuto di istituire due commissioni per avere una valutazione scientifica delle categorie lavorative del nostro Paese”. Barbagallo ammette che comunque le risorse messe sul piatto sono poche e dunque non si può essere del tutto soddisfatti. Ma per la Uil dopo la Legge di bilancio si aprirà la fase tre sulle pensioni. Il sindacalista non dimentica che il Parlamento può comunque migliorare il pacchetto governativo.
FURLAN: 30.000 LAVORATORI ESENTATI DA AUMENTO ETÀ PENSIONABILE
La divisione tra i sindacati appare piuttosto netta, quanto meno tra Cgil e Cisl. Al termine del confronto tra Governo e sindacati sulle pensioni Annamaria Furlan ha dato infatti un giudizio positivo “del percorso e del lavoro fatto”. La Segretaria generale della Cisl ha in particolare evidenziato che il Governo mette sul piatto 300 milioni di euro ed esclude 30.000 lavoratori dall’aumento dell’età pensionabile. “La mia preoccupazione è che nell’iter delle finanziarie tanti diversi portatori d’interesse tenteranno di destinare ad altro queste risorse, noi vigileremo se vanno ai lavoratori e alle lavoratrici”, ha aggiunto. Susanna Camusso ha contestato però i numeri dell’esecutivo, evidenziando che il pacchetto vale 63 milioni di euro e non 300. La leader della Cgil ritiene anche che gli esentati dall’aumento dell’età pensionabile siano in realtà inferiori alle stime governative.
LE PAROLE DI MARCO LEONARDI
Oggi è in programma un nuovo incontro tra Governo e sindacati sulle pensioni. E come noto si potrebbe arrivare a una spaccatura tra Cgil, Cisl e Uil. Marco Leonardi cerca intanto di evidenziare il lavoro compiuto dall’esecutivo. “Il Governo pensa di fare la cosa giusta, che nessuno ha fatto prima: esentare dallo scatto dell’età pensionabile 15 categorie di lavoratori che svolgono attività gravose. Non solo: ci siamo impegnati su altri due fronti dove non si erano impegnati i governi precedenti: la revisione del meccanismo di adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita e la costituzione di un fondo per recuperare i risparmi dell’Ape, renderla più fruibile nel 2018 e creare le condizioni per una possibile proroga della stessa nel 2019”. Il consigliere economico di palazzo Chigi, che ha seguito da vicino il dossier sulle pensioni, ritiene anche che la Cgil “non possa non riconoscere che quanto sta facendo il governo va nella direzione giusta, rispettando la priorità indicata nell’accordo del settembre 2016”.
Dalle pagine del Corriere della Sera Leonardi spiega anche che la discussione potrà continuare fino a fine legislatura, con degli aggiustamenti, “ma sarebbe sbagliato illudersi su grossi cambiamenti sia sulla platea dei lavoratori esentati dallo scatto dei requisiti, sia sulle risorse”. In questo senso evidenzia che i lavoratori che alla fine sarebbero esentati dall’aumento dei requisiti pensionistici sarebbero circa 20.000. Infine, ricorda che l’anno scorso c’è stato un importante impegno sulle pensioni, “ma non si può pensare di esaurire la fase 2 in un anno”.
LAVORO USURANTE, L’INIZIATIVA DI CONFINTESA TA
Mentre si discute di allargare la platea dei lavori gravosi che hanno accesso all’Ape, Confintesa Trasporto Aereo ha deciso di promuovere un’iniziativa volta a far riconoscere il lavoro usurante svolto in ambito aeroportuale. “Per arrivare a una soluzione efficace, Confintesa TA metterà a disposizione dei lavoratori un team di esperti che individueranno, in una prima fase, tutte le figure professionali che rientrano nelle casistiche del lavoro usurante, per poi elaborare una documentazione dettagliata da consegnare agli enti preposti”, ha spiegato il Segretario generale, Tommasino Torzi. Inoltre, come spiega il sindacalista secondo quanto riportato da Italpress, c’è l’intenzione di promuovere “una petizione per i lavoratori aeroportuali con l’obiettivo di raggiungere un numero importante di adesioni. L’auspicio è quello di stimolare la parte politica a presentare una proposta di legge in difesa dei lavoratori aeroportuali”.
BOCCIA: DAL GOVERNO UNA PROPOSTA SERIA
Francesco Boccia promuove le proposte presentate dal Governo ai sindacati in tema di pensioni. “Indicare le categorie lavorative a cui si applicherebbe lo stop all’aumento a 67 anni dell’età pensionabile e ipotizzare una revisione dei meccanismi di aumento automatico, attraverso un’analisi affidata a Istat è una proposta seria”, ha detto il Presidente della commissione Bilancio della Camera, che ha anche evidenziato come “si debba far di tutto per aiutare lo sforzo del governo e degli stessi sindacati. Il premier Gentiloni sta facendo tutto il possibile, non è questo il momento dello scontro a prescindere ma è necessario lavorare insieme e venirsi incontro nell’interesse esclusivo dei lavoratori”. Vedremo se tutti i sindacati accetteranno le proposte dell’esecutivo o se invece ci sarà chi le respingerà.