E la Juventus avvicina la qualificazione alla finale di Champions League. Non sappiamo quali pericoli concreti correranno i bianconeri il prossimo 9 maggio, quando allo Stadium si giocherà la semifinale di ritorno; sappiamo che i due gol segnati dalla Juventus al Louis II valgono in ogni caso doppio, e dunque sono una buona assicurazione sulla qualificazione alla finale di Cardiff. Attenzione: come dicevamo prima il ritorno a Torino sarà più facile, non facile in assoluto. Il Monaco ha dimostrato di essere squadra insidiosa, messa davvero bene in campo e capace di folate offensive pericolose e ficcanti; Mbappé si è rivelato per quel talento in erba che è ed è già pronto per questi palcoscenici, Radamel Falcao non ha perso il suo guizzo e può sempre lasciare il suo marchio. Tra sei giorni sarà comunque una battaglia, come lo era stata al Camp Nou nel ritorno dei quarti: tuttavia la doppietta di Gonzalo Higuain è preziosissima per una Juventus che era arrivata nel Principato con la volontà di segnare almeno un gol e ne ha invece trovati due. Nel concreto, per andare in finale di Champions League – per la seconda volta negli ultimi tre anni – la Juventus potrà anche perdere con un gol di scarto, con vittoria o pareggio naturalmente sarà in finale. (agg. di Claudio Franceschini)
La Juventus passa in vantaggio contro il Monaco nella semifinale di Champions League, con il gol realizzato al 29’ minuto da Gonzalo Higuain che al momento decide le sorti della partita quando siamo all’intervallo: grande azione in verticale dei bianconeri (stasera in maglia blu) con Dani Alves che lanciato in profondità resiste al ritorno di Glik e con il tacco serve per l’arrivo in corsa di Higuain, il cui piatto destro di prima intenzione supera Subasic, vale il trentesimo gol in stagione (e il quarto in Champions League) e interrompe un digiuno europeo che durava da troppo tempo. E’ una Juventus che soffre: per due volte il gioiellino Mbappé impegna Buffon – soprattutto intervenendo come un rapace sul cross da destra di un Dirar sempre presente – e appena prima del gol bianconero ha un momento nel quale costringe la squadra avversaria a chiudersi nella propria trequarti. Poi arriva il gol che è importantissimo: al netto di come finirà la Juventus ha messo dentro quella rete esterna che vale doppio, e che le consentirà di avere comunque vita più facile (non per forza facile in senso assoluto) nella semifinale di ritorno. Manca ancora un tempo: staremo a vedere quello che succederà. (agg. di Claudio Franceschini)
Un’altra semifinale di Champions League per la Juventus, che punta l’ennesima finale sperando di spezzare la maledizione e tornare a vincere il titolo dopo 21 anni. Il Monaco è avversario tosto, già affrontato due anni fa e soprattutto nel 1998: allora la Juventus arrivava regolarmente in finale e, eliminando i transalpini, avrebbe raggiunto la terza di tre finali consecutive (avrebbe perso purtroppo la seconda). La storia delle semifinali bianconere in Champions League (o Coppa dei Campioni che dir si voglia) è piuttosto favorevole: in epoca recente soltanto una volta la Juventus ha fallito l’accesso all’ultimo atto. E’ successo comunque nel 1999, 18 anni fa: avversario quel Manchester United che per primo avrebbe realizzato il Triplete (o Treble, come lo chiamano dalle loro parti). All’andata un gol di Antonio Conte aveva fatto sognare i bianconeri, che però si erano visti rimontare allo scadere da Ryan Giggs; a Torino Pippo Inzaghi aveva segnato una doppietta lampo, che non era bastata perchè i Red Devils avevano realizzato tre gol eliminando la squadra di Marcello Lippi. Da allora la Juventus ha giocato altre due semifinali: entrambe contro il Real Madrid, nel 2003 e nel 2015, e le ha superate senza mai vincere al Santiago Bernabeu (sconfitta e pareggio) ma ottenendo invece due vittorie a Torino. (agg. di Claudio Franceschini)
La Juventus che va a caccia della qualificazione alla finale di Champions League e si prepara a sfidare il Monaco arriva al Louis II con numeri offensivi impressionanti. Gigi Buffon non subisce gol da 531 minuti: tanto è passato dal destro di Nico Pareja che al Sanchez Pizjuan aveva portato in vantaggio il Siviglia in una partita che i bianconeri avrebbero poi vinto 3-1, prendendosi il primo posto nel girone H. Era il 22 novembre: da allora la Juventus non ha più incassato una singola rete, riuscendo a frenare il Porto e soprattutto il Barcellona, del quale abbiamo già raccontato i numeri offensivi. Dal triennio di Antonio Conte è stata la difesa l’arma segreta della Juventus; a differenza di allora i bianconeri schierano anche una potenza in attacco non indifferente, ma le vittorie di Massimiliano Allegri nascono ancora da dietro. Basta guardare i numeri: la Juventus ha la migliore difesa di tutta la Champions League, avendo subito appena due gol. In campionato le cose non vanno tanto diversamente: i bianconeri, che si avviano a vincere il sesto scudetto consecutivo, hanno incassato 22 gol in 34 partite e 14 di questi sono arrivati in trasferta. In totale i campioni d’Italia hanno giocato 23 partite esterne: ne hanno vinte 14 con 3 pareggi e 5 sconfitte, subendo 18 gol. Anche e soprattutto su questo punta Massimiliano Allegri. (agg. di Claudio Franceschini)
Segnare un gol in trasferta, provare a non subirne: per qualificarsi alla finale di Champions League la Juventus proverà a realizzare una vittoria al Louis II nella partita di andata. Non sarà semplice: i numeri offensivi della squadra del Principato sono impressionanti. Il Monaco ha giocato cinque partite in casa in questa edizione di Champions League: ha sempre segnato per un totale di 12 gol, nelle ultime due ha sempre realizzato tre reti ed estendendo il discorso anche alle partite in trasferta troviamo gol in quattro occasioni, con l’unica partita a secco nello 0-3 di Leverkusen, ultima partita del girone con il Monaco che era già certo della qualificazione. In campionato il Monaco, che è primo in classifica e si avvia a vincere un titolo che gli manca da 17 anni, ha 46 punti in 17 partite giocate al Louis II: soltanto Guingamp (il 12 agosto, esordio in Ligue 1) e Lione (il 18 dicembre) sono riusciti a fare punti nel Principato, dove la squadra di Leonardo Jardim ha vinto le ultime otto partite che diventano 12 contando anche Champions League, Coppa di Francia e Coppa di Lega. Il totale delle reti segnate in casa dice 81, numeri pazzeschi anche per la difesa della Juventus. (agg. di Claudio Franceschini)
Siamo arrivati al momento di Monaco Juventus: in palio un posto nella finale di Champions League, ma per qualificarsi i bianconeri dovranno passare attraverso due partite contro la formazione del Principato che ha impressionato per come ha fatto fuori prima il Manchester City e poi il Borussia Dortmund. La Juventus andrà alla ricerca di un gol: almeno uno, senza subirne, sarebbe l’ideale per rendere più agevole il ritorno dello Stadium. Nel profondo però Massimiliano Allegri e i suoi ragazzi sperano in una… serata Real: martedì il Real Madrid ha demolito un irriconoscibile Atletico con la tripletta di Cristiano Ronaldo e si sono spalancati una via di accesso alla finale di Cardiff. La Juventus magari non osa sperare tanto, ma chissà: 3-0 fuori casa era stato il risultato con cui i bianconeri avevano battuto il Borussia Dortmund negli ottavi di due anni fa. Allora si trattava della partita di ritorno; dovesse essere replicato, consentirebbe agli uomini di Massimiliano Allegri di gestire al meglio la partita di ritorno, sarebbe di fatto lo stesso risultato del quarto contro il Barcellona ma con il surplus di averlo ottenuto in trasferta.
Per ribaltarlo il Monaco avrebbe bisogno di vincere tre gol di scarto segnandone almeno 4; impresa davvero difficile visto che in questa stagione, nelle gare giocate allo Juventus Stadium, i campioni d’Italia hanno 23 partite con due pareggi e nessuna sconfitta. Dalla fantasia e le speranze alla realtà del campo: tra poche ore si scende in campo e non ci resta che stare a vedere come andranno le cose in Monaco-Juventus, calcio d’inizio alle ore 20:45. (agg. di Claudio Franceschini)
La Juventus cerca la qualificazione alla finale di Champions League 2016-2017. Sarebbe la seconda negli ultimi tre anni: avversario quel Monaco già sfidato nel 2015 (allora nei quarti) ed eliminato solo grazie a un calcio di rigore trasformato da Arturo Vidal. Il sorteggio è stato benevolo: non si può negare che la Juventus abbia pescato l’avversario più abbordabile tra tutti (le altre erano le due squadre di Madrid, Real e Atletico). Siamo soltanto alla vigilia della partita di andata – si giocherà mercoledì sera al Louis II – ma intanto possiamo già fare qualche considerazione sui risultati che serviranno alla Juventus per centrare la finale di Cardiff. Fino a questo momento i bianconeri hanno poggiato le loro fortune sulla difesa: Gigi Buffon non ha incassato reti nelle partite ad eliminazione diretta e questo ovviamente ha facilitato anche il compito dell’attacco. Non subire significa ovviamente aver bisogno di un singolo gol per qualificarsi: la Juventus punta innanzitutto sulla solidità di un reparto arretrato che in 10 partite di Champions League ha subito appena due gol.
Tutti i tifosi hanno ancora negli occhi il capolavoro contro il Barcellona: zero reti prese da una squadra che ne aveva segnati 6 al Psg in una sola sfida e che in tutta la stagione ne ha messi a segno 156, 26 dei quali in Champions League. Quale risultato potrebbe essere utile ai campioni d’Italia per rendere più agevole il ritorno dello Juventus Stadium? Naturalmente una vittoria: contro il Porto ad esempio la Juventus aveva vinto 2-0 al Do Dragao, riuscendo così ad arrivare alla seconda partita senza l’urgenza di dover segnare e sapendo che anche una rete subita non sarebbe stata un dramma. Quando si gioca fuori casa in una doppia sfida diretta, con la regola del gol in trasferta che vale doppio, l’imperativo è quello di mettere la palla in porta almeno una volta; anche perdendo 2-1 ad esempio basterebbe un 1-0 casalingo per superare il turno. La Juventus chiaramente scende in campo per vincere: sarebbe ottimo ripetere il risultato di Porto, in generale una vittoria sarebbe comunque risultato ideale per affrontare il ritorno del 9 maggio. Qualora poi dovesse arrivare una sconfitta, come detto segnare almeno un gol potrebbe essere il viatico alla qualificazione alla finale.