È volato questa mattina in Inghilterra per tentare l’assalto a Carlitos Tevez: 10 milioni è la cifra iniziale che lui e Paratici proporranno alla dirigenza del Manchester City. Cifra ritenuta più che adeguata dall’entourage della Juventus visto l’ingaggio che l’Apache andrebbe a percepire per le prossime tre stagioni: 5,5 milioni di euro che al lordo raggiungerebbero circa i 30 milioni. Un’operazione di calciomercato che porterebbe le casse bianconere ad un sacrificio notevole. In molti hanno vociferato nei giorni scorsi come un eventuale fallimento dell’ad della Juventus Beppe Marotta possa andare a compromettere la sua situazione contrattuale: l’ex dirigente della Sampdoria infatti era arrivato in bianconero nell’estate del 2010 sottoscrivendo un triennale in scadenza il prossimo 30 giugno. Tuttavia siamo riusciti a risalire ad un documento, diffuso dall’ufficio stampa della Juventus lo scorso 26 ottobre, che certifica (in merito all’approvazione del bilancio d’esercizio) come in realtà Marotta sarà l’amministratore delegato bianconero anche per le prossime due stagioni. Le possibilità che Marotta non sarebbe più stato l’amministratore delegato della Juventus a partire dal prossimo 30 giugno e che si stesse giocando il rinnovo proprio in questi giorni, erano tutte malignità: Marotta ha prolungato il suo accordo con la Juventus ben 8 mesi fa e non è mai stato discussione. Forse una mossa giornalistica per mettere in luce Pavel Nedved, da sempre indicato come maggiore indiziato per la successione a Beppe Marotta nel suo ruolo. Niente di tutto questo.
I soldi per tentare l’assalto a Tevez arriverebbero dalla cessione di alcuni esuberi. Il primo è Felipe Melo. I bianconeri, grazie al prestito biennale al Galatasaray, hanno recuperato appena 3 milioni di euro: pochissimi a fronte dei 22 sborsati all’epoca del suo acquisto. Ecco perchè dalla vendita del centrocampista brasiliano si tenterà di ottenerne almeno altri 7. Altra liquidità arriverebbe dalla partenza di un attaccante (a scelta tra Quagliarella e Matri, più possibile il secondo per questioni anagrafiche) e dalla cessioni di Ziegler, De Ceglie, Padoin e Gabbiadini.