Torna a galla un problema già emerso durante l’approvazione della Legge di stabilità. Infatti è stato deciso che la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento vanno utilizzate per calcolare l’Isee. “Un provvedimento che per i disabili e le loro famiglie, provoca situazioni gravissime, se non drammatiche”, dice Carlo Fatuzzo. Secondo il Segretario nazionale del Partito Pensionati, infatti, chi riceve queste indennità risulta più “ricco” e quindi escluso dalla gratuità di servizi di cui avrebbe bisogno. “Considerare ‘reddito’ misure di sostegno alla invalidità, è assurdo e non può essere considerato neppure uno strumento utile al contrasto all’evasione fiscale”, aggiunge Fatuzzo. Tra le battaglie della Lega Nord per il 2016 ci sarà anche quella per le pensioni. Lo si capisce da un tweet della Lega Nord Veneta, che accompagna una foto di Matteo Salvini. “Economia, banche, lavoro, pensioni, immigrazione: x la LN il 2016 sarà l’anno della riconquista sovranità nazionale”, dice il testo del tweet. Il Carroccio ha sempre contestato la Legge Fornero, arrivando anche a raccogliere le firme per un referendum che la abrogasse, dichiarato poi non ammissibile dalla Corte Costituzionale. La Lega Nord propone in ogni caso di reintrodurre il sistema delle quote, in particolare Quota 100.
Non intendono mollare le sostenitrici della proroga di Opzione donna fino al 2018. Sulla banche Facebook del gruppo “Opzione donna Proroga al 2018” si possono infatti leggere messaggi che esprimono soddisfazione e contentezza per le italiane che riusciranno ad andare in pensione grazie alla misura su Opzione donna contenuta nella Legge di stabilità, ma che esprimono altresì la voglia di dar battaglia per far sì che anche le italiane nate nel 1959 e 1960 possano accedere a questa possibilità di pensione anticipata. Certo non è una battaglia semplice, ma ci sono donne che solo per un fattore anagrafico, l’età di nascita, possono vedersi negata una possibilità concessa ad altre italiane nate prima.
Gli esodati si preparano a una battaglia che potrebbe essere anche lunga. La Rete dei Comitati degli esodati, infatti, annuncia che per i prossimi tre mesi la richiesta chiara alla politica riguarderà l’approvazione di un provvedimento di salvaguardia (l’ottavo dal 2012) per quei 24.000 esodati che ancora non hanno avuto una tutela. Non sarà certo una battaglia facile, dato che il Governo ha appena approvato la settima salvaguardia ritenendola di fatto l’ultima e definitiva. Gli esodati potranno comunque contare su i parlamentari delle commissioni Lavoro di Camera e Senato, che in questi mesi hanno dimostrato di essere coscienti del fatto che non tutti gli esodati sono stati salvaguardati con la Legge di stabilità.
Il 2015 non è stato un anno molto felice per le pensioni, soprattutto perché alle tante promesse del Governo sono seguiti pochi fatti. Lo evidenzia Il Giornale, ricordando che durante l’anno si sono anche susseguite ipotesi di tagliare gli assegni esistenti o di ricalcolarli con il metodo contributivo. “Il governo durante questo 2015 che sta per chiudersi ha più volte promesso a chi lavora un’uscita anticipata che però finora è rimasta lettera morta”, ricorda l’articolo di Mario Valenza. Del resto il Premier già a maggio in tv e durante una conferenza stampa a palazzo Chigi aveva fatto capire che era sua intenzione introdurre la flessibilità pensionistica. In molti ricordano l’esempio che Renzi aveva fatto: la nonna di 62 anni che avrebbe potuto lasciare il lavoro per stare con i nipotini. È stato pero Padoan, più avanti, a far capire che tale misura avrebbe dovuto essere a impatto zero per le casse pubbliche: praticamente una mission impossibile senza decurtare pesantemente la futura pensione. Quindi è stato deciso di rinviare la decisione al 2016.
Il punto è che tutte le ipotesi che finora circolano sulla soluzione da adottare sembrano “naufragare sul muro di via XX settembre”. Senza dimenticare che il bilancio dell’Inps non lascia del tutto tranquilli. “E a sanare i buchi probabilmente saranno le future generazioni”.