Un richiamo importante alla politica verso le difficoltà che le donne hanno in tema di pensioni arriva da Anna Giacobbe, deputata del Pd. In una sua nota ricorda infatti che nei prossimi mesi, secondo quanto promesso dal Governo, si lavorerà alla flessibilità pensionistica. “Ma per le donne non bastano soluzioni che per gli uomini potrebbero anche essere utili”, avverte la parlamentare, che ha ricordato una situazione assurda determinata dalla Legge Fornero, che vale in particolare per le donne nate nel 1952.
Chi è nata a gennaio può andare in pensione a 63 anni e 9 mesi, a ottobre 2015; chi è nata in aprile può andare in pensione a 65 anni e 7 mesi, a dicembre 2017, mentre chi è nata a giugno può andare in pensione a 66 anni e 11 mesi, a giugno 2019. La Giacobbe, che fa parte della commissione Lavoro della Camera, chiede quindi che sulla condizione delle donne di fronte alla pensione ci sia la stessa attenzione che negli anni si è creata per la vicenda degli esodati.
Per l’inizio del 2016 arriva un augurio per l’Italia che tocca anche il tema delle pensioni. A farlo è Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto. Nel suo intervento sulle pagine de Il Sole 24 Ore si può infatti leggere che in Italia, “a fronte di persone che con quello che guadagnano non riescono neanche ad arrivare a fine mese, che siano pensionati o lavoratori dipendenti o in proprio, ci sono altri che godono di guadagni spropositati o di pensioni d’oro, tanto più inaccettabili quanto più riguardano protagonisti delle istituzioni o della vita politica che avrebbero dovuto fare dell’equità il loro programma di vita”. Una situazione che contribuisce a fare dell’Italia un Paese “malato”. Di qui l’invito al legislatore per intervenire e aumentare l’equità.
Il 2016 per i pensionati ha portato a qualche novità, tuttavia non soddisfacente per la Uil pensionati. La sezione di Brindisi ritiene infatti “immorale” avere un assegno basso “e non restituire a tutti i pensionati cioè che è loro dovuto”, ma soprattutto “emanare una norma anticostituzionale”. Il riferimento è al provvedimento del Governo che ha varato un rimborso “parziale” per la mancata indicizzazione delle pensioni voluta dal Governo Monti. La Uil pensionati è quindi pronta a far ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, viene detto in una nota.
Matteo Salvini torna alla carica sul tema pensioni e da Twitter lancia un messaggio chiaro agli italiani: “Farò di tutto perché il 2016 ci liberi dalla Fornero”. La Lega Nord, va detto, aveva già provato con un referendum, dichiarato inammissibile, a cancellare la riforma delle pensioni targata Fornero. Nei mesi scorsi, grazie al lavoro dei deputati Fedriga e Simonetti, ha contribuito alle proposte di legge portate avanti dalla commissione Lavoro della Camera. In particolare, il Carroccio chiede che sia istituita Quota 100, potendo sommare età anagrafica e anni di contributi, con un minimo di 58 anni di età e 35 di contributi. Vedremo se nel 2016 la Lega Nord presenterà altre proposte. Il tweet di Salvini si conclude in maniera molto netta: “Lunga vita alla signora (magari in esilio) ma non alla sua infame legge”.
Nonostante il periodo festivo, non si placano le polemiche e le discussioni sulla riforma delle pensioniin paventata e mai realizzata in questo 2015. Una vicenda che dovrebbe riproporsi con una certa costanza anche in questo 2016 con i sindacati pronti a dar battaglia pur di ottenere delle misure ottimale in ottica flessibilità. In questo senso si è speso lungamente anche il presidente della commissione del Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, peraltro esponente del Partito Democratico, che non solo ha evidenziato alcune soluzioni per favorire la flessibilità in uscita ma anche e soprattutto che esse non avrebbero alcun impatto sulle casse dello stato. In attesa di scoprire i futuri sviluppi della vicenda e chi ne uscirà vincente dal braccio di ferro, vi segnaliamo come in questo 2016 le pensioni comprese in un intervallo tra tre e sei volta quello della minima, potranno giovarsi di un lieve aumento per via della ormai famosa decisione della Consulta.