C’è ancora da attendere per il rinnovo dei contratti statali. In attesa dell’approvazione del Testo Unico del pubblico impiego, che dovrebbe avvenire la prossima settimana dopo l’ok in Consiglio dei ministri ieri a due decreti legislativi, il ministro Madia spiega a che punto è la trattativa per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Il ministro della Pubblica amministrazione lo fa in un’intervista oggi al Messaggero. Per quanto riguarda lo stanziamento da destinare ai contratti statali bloccati dal 2009 il ministro Madia dichiara che “ci sono 900 milioni per il 2017 che diventano 1,2 miliardi nel 2018”, specificando che si tratta di “circa la metà delle risorse necessarie. Il resto lo stanzieremo nella prossima Legge di stabilità”. I lavori per arrivare al rinnovo dei contratti statali stanno dunque andando avanti: “Stiamo chiudendo il riparto delle risorse del fondo finanziato nella manovra – spiega il ministro – e che serve a diversi scopi. La parte prevalente andrà ai dipendenti pubblici”. Madia sottolinea infine che la restante parte dello stanziamento non sarà possibile nel Documento di economia e finanza del prossimo aprile perché “il Def è a legislazione vigente”.
E’ stata approvato ieri il decreto Madia che prevede una stretta ai cosiddetti furbetti del cartellino mentre si dovrà ancora attendere il rinnovo dei contratti statali che deve passare prima per l’approvazione del Testo Unico del pubblico impiego. Per quanto riguardai licenziamenti dei furbetti del cartellino il governo ha previsto, come sottolinea Il Messaggero, la sospensione entro 48 ore in via cautelare dallo stipendio, fatto salvo il diritto all’assegno alimentare, per chi è sorpreso in flagrante, anche mediante riprese video, a timbrare il cartellino e ad allontanarsi dal posto di lavoro. Inoltre il procedimento disciplinare dovrà partire immediatamente e dovrà concludersi eventualmente con il licenziamento entro 30 giorni. E’ stato anche introdotto “l’obbligo di comunicazione dei provvedimenti disciplinari all’Ispettorato per la funzione pubblica entro 20 giorni dall’adozione degli stessi”. Si tratta di una disposizione prevista per “consentire il monitoraggio sull’attuazione della riforma, anche per adottare ogni possibile strumento che ne garantisca la piena efficacia”. Questi dati saranno raccolti per verificare l’andamento delle sanzioni, dai richiami ai licenziamenti, passando per le sospensioni.
Il Testo Unico del pubblico impiego, dopo il quale il governo avvierà la trattativa vera e propria per il rinnovo dei contratti statali, sarà approvato la prossima settimana. E’ slittata infatti ieri la decisione sul testo in Consiglio dei ministri. L’approvazione del Testo unico del pubblico impiego è stata infatti messa all’ordine del giorno della riunione del governo giovedì prossimo 23 febbraio. In queste ore il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia sta definendo il testo finale dopo quanto emerso dal confronto avuto negli ultimi giorni con i sindacati. Nel Testo Unico del pubblico impiego sarà predisposto il piano per il superamento del precariato e sarà aumentato lo spazio da riconoscere alla contrattazione. I contratti statali, con il relativo aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, sono fermi da sette anni: dal 2009 infatti i lavoratori aspettano gli incrementi e i sindacati, che lo scorso 30 novembre hanno firmato l’intesa politica con il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia, chiedono da settimane che il governo rispetti i tempi. Dopo l’approvazione del Testo Unico del pubblico impiego dovrà essere fatta ripartire la trattativa vera e propria per il rinnovo dei contratti all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.