Giovani talenti crescono. La serie B negli ultimi anni ha messo in luce tantissimi giocatori che si sono formati nella categoria per poi affermarsi in serie A; l’esempio più fulgido di questa stagione è forse quello di Alessandro Florenzi e Lorenzo Insigne, ma altri ne seguono le orme. Il Milan ha deciso di puntare subito su Bartosz Salamon e per giugno su Riccardo Saponara; la Juventus ha mandato a giocare i vari Boakye, Chibsah, Masi; l’Inter e la Roma osservano i gioielli del Bari Bellomo e Galano. Poi c’è Simone Zaza: attaccante materano (è nato a Policoro e cresciuto a Metaponto), l’attaccante 21enne gioca da questa stagione nell’Ascoli, dove la Sampdoria lo ha mandato a maturare esperienza. La sua è stata una crescita graduale: lo scorso anno ha fatto qualche comparsata con la Juve Stabia, poi è passato al Viareggio in Lega Pro (Prima Divisione) ed ecco l’esplosione: 9 gol nelle 16 partite giocate, che gli sono valse la risalita di categoria con la squadra marchigiana. Qui Zaza si è consacrata: al momento in cui scriviamo sono 13 le reti della punta, ultima delle quali quella che è valsa il pareggio contro il Lanciano nel posticipo dello scorso lunedi. La Sampdoria naturalmente osserva con molta attenzione, pregustando già una coppia offensiva di gioventù e talento: Zaza-Icardi. Ma attenzione alle big, che si muovono alla ricerca dell’affare. La più attiva sembra essere la Juventus, che negli ultimi anni ha mostrato di essere molto sensibile alla politica dei giovani. Per parlare di Zaza, delle sue caratteristiche e delle sue potenzialità, abbiamo contattato colui che ha contribuito alla sua maturazione: Stefano Cuoghi, ex centrocampista cardine del Parma che con Nevio Scala vinse Coppa Italia e Coppa delle Coppe, l’ha allenato a Viareggio, club del quale è tuttora la guida tecnica. Ecco le sue parole, in questa intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Mister, ha allenato Zaza nella seconda parte della scorsa stagione: ha intuito subito le sue potenzialità? Fin dai primi allenamenti si vedeva che aveva delle doti non comuni; poi è stato bravo lui a capire che oltre alle doti era necessaria una voglia di allenarsi e migliorarsi che prima non aveva. Io l’ho aiutato in questo, e adesso mi sembra che Simone sia un giocatore che è sulla bocca di tutti.
E’ una prima punta classica o può svariare? E’ una prima punta; si muove, ma rimane una prima punta. Ha grandissime qualità: forza fisica e tiro, senza nemmeno caricare la gamba che è un vantaggio incredibile. Ha tecnica, ed è un giocatore molto completo; forse manca un po’ nel colpo di testa, ma ho visto in televisione che sta migliorando anche in questo.
I suoi punti di forza quali sono? Forza, progressione e dribbling. E inventiva: il gol che ha segnato lunedi l’ha inventato totalmente. Credo che in questo momento sia il miglior attaccante della serie B.
Lo ritiene già pronto per la serie A? Questo non lo so, ma certamente glielo auguro. Quest’anno l’ho visto solo in televisione ed è difficile giudicare; penso però che quello che sta facendo, in una squadra non di eccellenza, buona ma non una delle più forti, sia importante. Ha già fatto 13 gol: tutto lascia pensare che sia pronto per il salto di categoria.
L’ha sentito recentemente?
Guardi: l’ultima volta è stata esattamente 45 minuti fa. Siamo assolutamente in contatto, ci sentiamo spesso. Mi fa piacere che mi chiami, io lo faccio meno spesso (ride, ndr). Abbiamo instaurato un ottimo rapporto, anche con il padre che l’anno scorso mi ha dato una mano, a me come al figlio.
Sarà quindi particolarmente soddisfatto della sua crescita… E’ una grande gioia vederlo giocare in questa maniera; soprattutto perchè so quanto ha sofferto in passato quando dicevano che era una testa calda.
E’ una voce che gira, in effetti: perciò smentisce? E’ assolutamente falso. Le dicerie uno se le porta dietro e sono difficili da cancellare anche quando non sono vere; io ne so qualcosa. Simone è un ragazzo veramente a posto, io gli auguro tutto il bene possibile perchè è molto, molto forte.
Con il Viareggio qual è l’obiettivo stagionale? Puntiamo alla salvezza, possibilmente senza playout. Siamo la squadra più giovane del campionato, facciamo giocare minimo otto giocatori dal 1990 in su. Il girone è pieno di ottimi calciatori: Danilevicius, Makinwa, Castaldo… non è facile, ma a me piace tantissimo allenare i giovani. Abbiamo alti e bassi ma, a parte la semifinale di Coppa Italia contro il Pisa, stiamo facendo un ottimo lavoro e siamo contenti. Siamo a metà del guado, speriamo di continuare così.
(Claudio Franceschini)