Patrizia Maestri ha ottenuto diversi ringraziamenti sulla sua pagina Facebook da alcune donne, per l’impegno e l’intensità con cui affronta il problema di Opzione donna. C’è quindi chi le chiede di non dimenticarsi delle italiane che al momento non possono usufruire di questa possibilità di pensione anticipata, magari solo perché nate nell’ultimo trimestre del 1957 (o 1958 se lavoratrici autonome). C’è anche chi conoscendo la deputata del Pd e le sue battaglie già condotte in passato non ha dubbi sul fatto che riuscirà a ottenere un risultato che può sembrare piccolo, ma che per molte italiane rappresenta qualcosa di importante. Per ora “a garanzia” delle donne nate nell’ultimo trimestre c’è il “contatore” di Opzione donna, che farà sì che eventuali risparmi nei fondi stanziati con la Legge di stabilità vengano utilizzati per loro.
Nelle sue punturine di spillo su Formiche.net, Giuliano Cazzola spiega che riguardo i dati sulle pensioni ci sono letture un po’ “fuori fuoco”. Per esempio, “tutti si lamentano perché vi sono 135mila pensionati in meno”. Questo, secondo l’ex sindacalista, è normale quando entra in vigore un inasprimento delle regole: “Gli assegni diminuiscono di numero, poi magari aumentano l’anno successivo”. C’è poi il fatto che le donne percepiscono pensioni inferiori fino a 6.000 euro in meno a quelle degli uomini. “Non è il sistema pensionistico a portare la responsabilità di importi più bassi”, spiega Cazzola, chiarendo che la situazione deriva dalla “posizione di maggiore debolezza che le donne hanno nel mercato del lavoro e che si riflette anche sulla pensione”.
Il pagamento delle pensioni avvenuto in ritardo nel mese di gennaio continua a far discutere. Paolo Grimoldi, Segretario della Lega Lombarda, va all’attacco di Renzi, sottolineando come per il Governo “dei poteri forti” la priorità siano le banche, come dimostrato nel Consiglio dei ministri convocato d’urgenza di domenica per salvare “banche amiche o gestite da padri e fratelli dei ministri”, mentre migliaia di cittadini si sono trovati in difficoltà per non aver avuto la pensione a disposizione prima del 5 gennaio. “Peccato che altre scadenze, anche imposte dallo Stato, non siano slittate fino al 5 del mese”, ha aggiunto il deputato del Carroccio. Il quale non ha mancato di ricordare che il tema delle pensioni non interessa la maggioranza, dato che i deputati del Pd hanno salutato con un lungo applauso la notizia della bocciatura del referendum contro la legge Fornero.
I dati sulle pensioni diffusi dall’Istat continuano a far discutere. E Giovanna Martelli, ex Consigliera del Presidente del Consiglio per le Pari Opportunità, evidenzia come il divario salariale tra i sessi colpisce soprattutto le pensionate, che sono così a maggior rischio di povertà, dato che mediamente percepiscono 6.000 euro in meno degli uomini. La deputata del gruppo misto chiede quindi che ci siano degli interventi già nel mondo del lavoro, dove esiste un divario retributivo tra uomini e donne “che nella Comunità Europa è stimato mediamente intorno al 16% e che può aumentare fino al 31% quando arriva un figlio”.
Oggi è il giorno della Befana, ma Carmelo Barbagallo ha già pensato di portare ieri il regalo al Governo Renzi. Insieme a una delegazione della Uil, ha infatti portato dei sacchi di carbone davanti a Montecitorio, spiegando ai giornalisti presenti che si trattava di un omaggio delle categorie del pubblico impiego. Il Segretario generale della Uil ha quindi criticato le politiche dell’esecutivo, ricordando che ancora non è stata ricevuta alcuna convocazione per riformare la Legge Fornero sulle pensioni. “Ci sono 143mila pensionati in meno, ma nessuna assunzione dei giovani”, ha aggiunto Barbagallo, facendo capire che la flessibilità richiesta sarebbe anche una buona occasione per dar vita al turnover.
Un problema in ambito pensionistico su cui si stanno concentrando sempre più proposte riguarda le donne, che hanno più difficoltà ad avere, dopo la vita lavorativa, un assegno capace di garantire un minimo di serenità. Marialuisa Gnecchi, deputata del Pd, ricorda in un’intervista a Repubblica che oltre a Opzione donna, nella Legge di stabilità si è riusciti a eliminare la non cumulabilità tra il riscatto della laurea e quello del congedo parentale facoltativo. “Sembra poco, ma ci ho messo sette anni per ottenere questo obiettivo”, spiega l’ex sindacalista. Resta comunque altro da fare, secondo la componente della commissione Lavoro della Camera: “abolire la norma che obbliga ad andare in pensione a 70 anni chi ha un assegno che non supera una volta e mezzo quello sociale, 650 euro”; riconoscere una contribuzione figurativa per periodi di maternità e cura di familiari o in alternativa dar la possibilità di andare in pensione prima.
Grazie alle Legge di Stabilità varata dal Governo Renzi, in questo 2016 i pensionati eviteranno di restituire uno 0,1% del proprio importo pensionistico mensile dovuto alla rivalutazione legata al saldo tra inflazione programma ed effettiva 2015 ed alle stime relative all’anno 2016. In buona sostanza questo significa che le prestazioni pensionistiche per tutto l’anno in corso se da un lato non si gioveranno di rivalutazioni quanto meno dall’altro non saranno soggette a restituzioni da parte dei titolari. Notizie migliori arrivano invece per i pensionati che si giovano di pensioni quanto meno pari a tre volte la minima per i quali per effetto della sentenza della Corte Costituzionale relativa al blocco anticostituzionale della rivalutazione per gli anni 2012 e 2013, ci sono in arrivo degli incrementi. Per quanti vogliono avere maggiori informazioni in merito, si può consultare la circolare INPS numero 210/2015.