In attesa del proseguo della trattativa per il rinnovo dei contratti statali circolano indiscrezioni sull’ammontare dell’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. L’incremento, secondo quanto riportato da Forexinfo.it che cita l’agenzia di stampa Ansa, sarebbe legato al 50% al merito, quindi al salario accessorio. In base a quanto rilevato dalla Ragioneria di Stato oggi in media per i dipendenti pubblici la retribuzione accessoria non supera il 30%. Si tratta di una percentuale che dipende dal settore d’impiego: per esempio in enti come l’Inps si arriva fino al 38%, mentre per gli insegnanti si scende al 18%. La percentuale di salario accessorio, secondo quanto riferito dall’Ansa come si legge su Forexinfo.it, sarebbe destinata a salire: l’obiettivo del ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia sarebbe quello di portare la retribuzione accessoria al 50% del totale, aumentando così l’importo dei premi di produttività. In questo modo con il rinnovo dei contratti statali saranno premiati i dipendenti pubblici che avranno lavorato di più e fatto meno assenze.
Ancora polemiche sul rinnovo dei contratti statali. Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia contesta infatti il governo e il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia. Brunetta scrive sul proprio profilo Facebook che “la cosa che più scandalizza di questo atteggiamento del governo è che si tratta con i sindacati la modifica di norme e non di un contratto di lavoro. Ciò non accadeva da anni e anni. E’ vero che nell’accordo pre referendum si parlava anche di rinnovo contrattuale, ma è noto che le risorse non ci sono, e non ci sono mai state. Probabilmente anche in questo caso si firmerà una cambiale che dovrà essere pagata nel 2018 dal governo che verrà”. Per quanto riguarda l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici Brunetta sottolinea che “la riforma del 2008 aveva imposto una inversione di rotta sulla crescita dei salari nel pubblico, più alta di quella del settore privato, e aveva riaffidato al datore di lavoro il ruolo di conduttore della gestione nella pubblica amministrazione, riservando al sindacato la sua legittima funzione di agente contrattuale. Tutto questo sembra si stia per azzerare”. Secondo Brunetta quindi, a proposito del rinnovo dei contratti statali, “Renzi, la Madia, e a questo punto anche Gentiloni, vogliono riportare con un inaccettabile colpo di spugna le lancette indietro di dieci anni. #nonèlavoltabuona, per il nostro Paese, per i bravi dipendenti pubblici, per i cittadini italiani” (clicca qui per leggere tutto il post).
Il rinnovo dei contratti statali potrebbe essere sempre più vicino. Dovrebbe infatti approdare domani in Consiglio dei Ministri la riforma della Pubblica Amministrazione, dopo che la scorsa settimana sono stati approvati due decreti legislativi. Il ministro della Pubblica amministrazione ha sottolineato, in una recente intervista a Il Messaggero, che il governo è al lavoro per definire lo stanziamento da destinare all’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Il ministro ha specificato che sono pronti “900 milioni per il 2017” e “1,2 miliardi nel 2018”, specificando che si tratta di “circa la metà delle risorse necessarie”: la restante parte sarà stanziata nella prossima Legge di stabilità”. Dunque la trattativa per il rinnovo dei contratti statali dovrebbe ore poter riprendere all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. I sindacati Cgil, Cisl e Uil e il governo hanno già firmato lo scorso 30 novembre un accordo quadro per un aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici di 85 euro medi lordi. Poi la trattativa ha subito un rallentamento e ora i sindacati attendono che riparta.