Tra gli ospiti della puntata di Ballarò in onda ieri sera su Rai 3 c’era anche l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, il cui nome è associato all’ultima riforma delle pensioni. Nell’occasione ha spiegato che le novità introdotte sono state in grade di ridurre lo sbilanciamento esistente tra vecchie e nuove generazioni. Inoltre è stato reso possibile ridurre la spesa pensionistica: in questo modo le risorse dello Stato possono essere usate anche per altri capitoli.
La Fornero è intervenuta anche sulle differenze tra uomini e donne nella previdenza, spiegando che occorre la parità nel mondo del lavoro e non la richiesta di compensazioni successive. Sugli esodati ha spiegato che il problema è reale, ma che sulla questione è stata fatta troppa strumentalizzazione.
La riforma delle pensioni è come sempre al centro delle polemiche e dei dibattiti nelle ultime settimane ogni qualvolta si accenna la questione economica italiana: che sia sul tema del lavoro o su quello della crisi e della crescita del nostro Paese, il tema delle pensioni rimane sempre il vero nodo da risolvere. Ieri sera a diMartedì parte della puntata è stata dedicata al tema degli esodati e la conseguenza tra gli utenti e gli internauti è stata una critica e polemica unica contro quando uscita in trasmissione, dove si cercava di ragionare su quali parti della Legge Fornero mantenere e quali cancellare. «Accuso pubblicamente la7 nella puntata di ieri sera, c’è stata pura provocazione nei confronti della categoria lavoratori precoci esodati.
Tantissimi giovani sono stati trattati in modo indegno e pietoso, tutti i cultori della Fornero e nessun contraddittorio», queste le parole durissime di un utente su Facebook sulla pagina degli esodati e pensionati. Acredine che poi spesso diventa un elenco di insulti e polemiche dove anche lì, manca poi il vero contraddittorio esattamente come quanto annunciato sulla trasmissione di Giovanni Floris.
Carla Cantone lascia la guida dello Spi-Cgi. È stata la stessa sindacalista ad annunciarlo durante l’assemblea generale del Sindacato dei pensionati italiani, motivando la scelta con la necessità di dedicarsi al suo nuovo ruolo di Segretario generale della Ferpa, la Federazione europea dei pensionati. Dopo più di sette anni alla guida dello Spi, dunque, la Cantone si congeda con cinque mesi di anticipo, ma ha garantito che anche da Bruxelles continuerà la sua battaglia a favore di tutti i pensionati italiani. L’Assemblea generale dello Spi-Cgil che dovrà eleggere il nuovo Segretario generale è stata convocata per il prossimo 3 febbraio a Roma.
Il tema delle pensioni torna nei talk show televisivi di prima serata, come diMartedì, in onda su La7. Oltre alle novità del 2017, che portano principalmente all’aumento dell’età pensionabile, specie per le donne, la trasmissione di Giovanni Floris si è soffermata molto a parlare di buste arancioni e di come gli italiani farebbero bene a informarsi sul proprio futuro previdenziale. Forse non a tutti saranno piaciute le dichiarazioni di Alan Friedman. Il giornalista americano ha infatti detto che innalzare l’età pensionabile è giusto, dato che vivremo più a lungo. Inoltre ha evidenziato come a suo modo di vedere la riforma Fornero sia la cosa migliore fatta dal Governo Monti.
Non c’è andato leggero Matteo Salvini nel suo nuovo attacco alla riforma delle pensioni targata Fornero e le sue dichiarazioni stanno ancora facendo discutere. Il leader della Lega Nord, nel corso di un collegamento con la trasmissione “L’aria che tira”, in onda su La 7, mentre si parlava dei fatti di Colonia di Capodanno, ha infatti detto che la Legge Fornero è una forma di violenza sulle donne. Salvini l’ha definita una forma di stupro, dato che costringe le italiane a stare a lavoro fino a 67 anni. Un paragone che è sembrato eccessivo a chi era in studio.
La legge di stabilità ha creato un grandissimi dibattito sul tema pensioni non solo per la cosiddetta flessibilità in uscita ma anche e soprattutto per l’Opzione Donna. A tal proposito vediamo quale sono state le novità introdotte in tale ambito. La possibilità di prepensionamento a 57 oppure 58 anni per dipendenti ed autonome con almeno 35 anni e tre mesi di contributi all’attivo è stata allargata alle lavoratrici che maturano tale requisito entro il 31 dicembre 2015. Inoltre è stato inserito un meccanismo grazie al quale sarà possibile includere di fatto le lavoratrici nate nell’ultimo trimestre dell’anno se ci saranno dei risparmi nei fondi stanziati. Per quanti hanno in animo di approfondire la questione è possibile farlo consultando il comma 281 della Legge di stabilità.