Impazza, in questi giorni di sosta dei campionati europei, il calciomercato, e tutti sembrano concentrarsi sul mercato sudamericano, dal momento che è appunto in Sud America che nasce la maggior parte dei talenti calcistici. Tanti giovani interessanti, quasi si perde il conto a leggere i nomi sui giornali, ma uno che è sulla bocca di tutti è certamente Lucas, il trequartista del San Paolo, unanimemente considerato un fenomeno. Nato nella metropoli paulista il 13 agosto 1992, milita nella squadra che porta il nome della città fin dal 2005, quando aveva solo 13 anni. Dopo tutta la trafila delle giovanili, esordisce in prima squadra nel 2010 ed immediatamente si mette in evidenza. La sua carriera è fulminante, anche in Nazionale: nel mese di febbraio di questo anno è decisivo nella vittoria del Brasile Under 20 nel campionato sudamericano di categoria, a marzo esordisce in nazionale maggiore e a luglio gioca la Coppa America. Si tratta di un trequartista dal talento purissimo, e su di lui ovviamente hanno già messo gli occhi tutte le big del calcio europeo. Abbiamo parlato di Lucas con Eugenio Ascari, profondo conoscitore del calcio sudamericano ed agente Fifa, che ha rivelato in esclusiva per IlSussidiario.net (questa è un’anteprima dell’intervista completa che sarà pubblicata a breve) cosa pensa del giocatore: “è un trequartista puro, tutt’al più può giostrare da seconda punta di movimento. Non è assolutamente un esterno, non capisco come mai in giro ci sono voci su questo. Almeno, non è un esterno come lo si intende in Europa: non è assolutamente un uomo adatto in fase di copertura. Ad esempio, tanto per essere chiaro, non potrebbe mai adattarsi bene allo schema di gioco della Juventus di Conte, sarebbe folle chiedergli di fare il Pepe o il Giaccherini”. Ne emerge dunque un ritratto di un giocatore molto simile a Wesley Sneijder, e Ascari conferma: “Non c’è dubbio, il paragone migliore con i protagonisti della serie A è proprio quello con Sneijder: è il suo alter-ego, e potrebbe benissimo esserne l’erede. Ovviamente deve ancora crescere in quanto ad esperienza, è inevitabile per un ragazzo di 19 anni, cioè 8 in meno di Sneijder. Ma chi se lo assicura sarebbe poi a posto per due lustri in quel ruolo, perché il ragazzo sfonderà certamente”.
Ascari dunque lo consiglia all’Inter, che potrebbe affrontare con molta più serenità le tanti voci sul genio di Utrecht se avesse già in mano il suo erede. A patto naturalmente di accettare di spendere una bella somma, visto che il giocatore interessa davvero a tanti, e il San Paolo non chiede di meglio per far partire una bella asta al rialzo, e nel frattempo continuare a godersi il suo campioncino.
(Mauro Mantegazza)