La trattativa per il rinnovo dei contratti statali si intreccia con la riforma della Pubblica amministrazione varata nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministro. Per quanto riguarda i cosiddetti ‘furbetti del cartellino’, il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia sottolinea oggi, secondo quanto riportato da Tgcom24, che “intollerabile è il lassismo nel far seguire sanzioni nei casi di sbagli evidenti”. Il ministro ha spiegato che le sanzioni, “non sono il cuore della riforma” del pubblico impiego, ma le novità ci sono e una delle più rilevanti sta nell’impedire che “vizi formali possano bloccare” i procedimenti e i “anche i licenziamenti”. Intanto i dipendenti pubblici aspettano di sapere quando sarà ripreso l’iter all’Aran per arrivare al rinnovo dei contratti statali con il conseguente aumento degli stipendi bloccati dal 2009: l’intesa politica firmata da governo e sindacati lo scorso 30 novembre ha stabilito un incremento di 85 euro medi lordi ma le risorse da destinare devono ancora essere definite.
I dipendenti pubblici attendono, per quanto riguarda il rinnovo dei contratti statali, di conoscere come saranno suddivise le risorse per l’aumento degli stipendi bloccati da sette anni. Come riportato dall’agenzia di stampa Adnkronos, secondo quanto appreso da fonti ministeriali, la parte prevalente del Fondo per il pubblico impiego “andrà al contratto dei dipendenti pubblici”. Lo ha sottolineato lo stesso ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia. Le risorse sono destinate al rinnovo dei contratti statali ma non solo: parte dello stanziamento sarà infatti investito anche nelle assunzioni di personale a tempo indeterminato nelle amministrazioni dello Stato, compresi corpi di polizia, Vigili del fuoco, agenzie fiscali. Una quota dei fondi – 140 milioni di euro per il 2017 e 400 a decorrere dal 2018 – sarà poi destinata al ministero dell’Istruzione e dell’Università per il rafforzamento dell’autonomia scolastica e l’incremento di organico necessario.
Il percorso che porterà al rinnovo dei contratti statali è legato all’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, che in buona parte dipenderanno dalla distribuzione dei premi di merito. La ripartizione dei bonus ha mostrato, però, una disparità di trattamento economico, per cui il ministro Marianna Madia ha avanzato l’ipotesi di armonizzare gli stipendi degli impiegati statali. Del resto sta incontrando diverse difficoltà nel reperimento dei fondi necessari agli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici. La riforma del pubblico impiego e il rinnovo dei contratti statali dovranno in parte convergere, in particolare a favore di alcuni comportanti, come quello della scuola, che sono caratterizzati dalla scarsa entità dei premi del salario accessorio. Tale obiettivo potrà essere raggiunto modificando la distribuzione dei fondi destinati ai premi e differenziando il personale tra quello dirigenziale e non per ciascun comparto.
La trattativa per il rinnovo dei contratti statali, che prevede anche l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, sta per ripartire: il governo è pronto a riavviare il percorso. Lo ha annunciato nei giorni scorsi Marianna Madia dopo il via libera agli ultimi decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione. Il ministro della funzione pubblica ha dichiarato di essere pronta a dare la direttiva all’Aran per riaprire la stagione contrattuale, che è ferma da diversi anni. La volontà di firmare il rinnovo dei contratti statali è stata testimoniata, secondo Madia, dall’approvazione del Testo unico sul pubblico impiego. Ma quale nodo va sciolto per sbloccare la trattativa? Lo ha rivelato la stessa Madia, secondo cui al momento «manca un altro stanziamento per il nuovo contratto». Questa, dunque, la motivazione della mancata riapertura per ora della trattativa per il rinnovo dei contratti statali.