Inzia oggi la Coppa Carnevale, meglio conosciuta come Torneo di Viareggio: alle ore 15 esordiscono i campioni in carica della Juventus che allo stadio Bresciani della città toscana giocano contro gli sloveni del Maribor. C’è allerta neve su tutta I’Italia ma si dovrebbe comunque giocare, anche se probabilmente non ci sarà Stephan El Shaarawy che prima di questa partita avrebbe dovuto leggere il giuramento. Da qui al 25 febbraio si sfideranno 48 squadre in quella che può essere considerata una sorta di Champions League a livello giovanile, pur se – esattamente come la Next-Generation Cup – il torneo è a inviti e non ci sono meritocrazie a stabilire chi debba giocare e chi no. Siamo alla 65esima edizione: la prima, nel 1949, la vinse il Milan. La formula è semplice e accattivante: ci sono 12 gironi da quattro squadre ciascuno (due italiane e due straniere) che si sfidano in partite di sola andata. Le prime di ogni raggruppamento e le otto migliori seconde (due dei gironi dall’1 al 6, due dei gironi dal 7 al 12) passano il turno e accedono alla fase a eliminazione diretta, dove si gioca in partita secca e la qualificazione passa eventualmente attraverso i calci di rigore. Per giocare il torneo sono stati selezionati campi sparsi per la Toscana fino a sconfinare in Liguria; è un torneo prestigioso non solo per le squadre italiane che possono mettere in mostra i propri gioielli del futuro (da questo torneo sono usciti tanti campioni), ma anche e soprattutto per chi arriva da fuori: lo scorso anno proprio nel girone della Juventus si fecero conoscere i danesi del Nordsjaelland, affrontati poi dalla prima squadra in Champions League. Nell’albo d’oro comandano tre squadre: la Fiorentina che non vince dal 1992, il Milan che non vince dal 2001 e per l’appunto la Juventus, che ha trionfato nella scorsa edizione (in finale contro la Roma) ma quest’anno ha ceduto in prestito o comproprietà molti dei suoi talenti di allora. Come squadre straniere spicca invece il Dukla Praga, vera e propria presenza fissa nell’albo d’oro degli anni Sessanta e Settanta: con sei successi guida il plotone delle non italiane che comprende anche il Partizan Belgrado (1951), lo Sparta Praga (1956) e la più recente come vittoria, la Juventud de Las Piedras, squadra uruguayana che ha trionfato nel 2006 superando in finale, guardacaso, la Juventus di Vincenzo Chiarenza. Quello della Juventus è il gruppo A, che comprende anche l’Avellino e l’A.P.I.A. Leichhardt, squadra australiana di Sydney che era presente anche lo scorso anno.
La Juventus comanda il suo girone del campionato Primavera con 44 punti (+7 sul Torino) ed è già in finale di Coppa Italia, dove sfiderà il Napoli. La stagione sta dunque proseguendo come era finita quella scorsa: i bianconeri, agli ordini di Marco Baroni che anche quest’anno guida la squadra, si erano imposti alla Coppa Carnevale per poi fare il bis con la finale di Coppa Italia, questa volta però persa sempre contro la Roma. Anche quest’anno la Juventus parte per vincere tutto, anche se non sarà facile: molti dei calciatori dello scorso anno sono partiti per maturare esperienza. E’ il caso di Chibsah (Sassuolo), De Silvestro e Appelt Pires (Pro Vercelli), Bouy (Brescia), Gouano (Vicenza), Gianluca Rubin che era il capitano della squadra dello scorso anno (ora al Mantova passando dal Sud Tirol). Sono invece rimasti il terzino destro Joel Untersee, il portiere Branescu che spesso viene aggregato alla prima squadra, l’ala Ruggiero, gli attaccanti Padovan e Beltrame. Il gruppo c’è: elementi molto interessanti sono il difensore centrale danese Jacob Laursen e il centrocampista albanese Elvis Kabashi. Dal mercato di gennaio sono poi arrivati innesti che possono far fare il salto di qualità al gruppo di Marco Baroni: José Cevallos sembrava dover essere aggregato alla prima squadra ma in realtà giocherà il Viareggio, il 31 gennaio è stato invece formalizzato l’arrivo a parametro zero (già chiuso la scorsa estate) di Hasan Pepic, ala sinistra montenegrina con passaporto tedesco proveniente dalla Dinamo Dresda. Qualcuno sostiene che sia la carta per arrivare a Jovetic il prossimo luglio, per il momento se lo gode la Juventus Primavera.
Il Maribor arriva a questo Torneo di Viareggio senza troppe pretese, ma in realtà la squadra slovena può giocarsi il passaggio del turno. L’A.P.I.A. Leichhardt non sembra avere troppe armi nel proprio arsenale, mentre l’Avellino non prende parte al Campionato Primavera di serie A e B e di conseguenza non fa parte del lotto delle italiane competitive. Insomma, per il Maribor gli ottavi di finale non sono certo un’utopia, e poi da lì in poi si vedrà sperando magari in un sorteggio favorevole. La prima squadra del Maribor è famosa per una serie di motivi: intanto Vladimir Petkovic, allenatore della Lazio, ha iniziato proprio da lì la sua carriera di allenatore. Poi la stessa Lazio ha incrociato gli sloveni in questa edizione di Europa League, uscendo vincitrice in entrambe le partite (1-0 all’Olimpico, 4-1 in Slovenia). In più, dal Maribor escono tre giocatori che si sono affermati in Italia. Era l’estate del 2010 quando il Palermo affrontò gli sloveni nei preliminari di Europa League. I rosanero vinsero 3-0 al Barbera e persero 3-2 a Maribor passando il turno; pochi giorni dopo Zamparini formalizzò gli acquisti di Josip Ilicic e Armin Bacinovic (oggi a Verona), e sul mercato di gennaio arrivò anche il difensore centrale Sinisa Andjelkovic (in gol in quella gara di ritorno, gioca nel Modena), a conferma della bontà del vivaio della squadra e del fiorire del calcio balcanico, che sta guardando molto ai giovani (gli esempi di Mateo Kovacic, Josip Radosevic e gli altri talenti nel mirino delle squadre italiane sono evidenti in questo senso). Naturalmente non basta per imporsi in Europa: a livello di prima squadra il Maribor ha vinto solo in patria, avendo nel palmarès 10 campionati, sei coppe e una Supercoppa.
La partita dovrebbe avere un padrone designato: la Juventus, che parte per vincere il torneo e per staccare Milan e Fiorentina nell’albo d’oro, prendendosi il nono titolo. I bianconeri hanno una lunga tradizione di calciatori che hanno giocato questa coppa e poi si sono affermati nel grande calcio: si va da Alex Del Piero e si passa per Marchisio, Giovinco, De Ceglie e Luca Marrone. Il prossimo potrebbe essere Andrea Schiavone, il capitano di Marco Baroni, pur se ad esempio Stefano Beltrame ha già esordito con Antonio Conte in questa stagione (contro il Genoa, sfiorando anche il gol). Il Maribor però farà la classica partita di chi non ha niente da perdere e ci proverà fino all’ultimo, sapendo che se prenderà punti contro i bianconeri avrà un grande vantaggio per il passaggio del turno. Non resta che dare la parola al campo e vedere come andrà a finire: Juventus-Maribor sta per cominciare…
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