Susanna Camusso ironizza sul comportamento del Governo. E mentre rimarca che la riforma delle pensioni proposta dai sindacati è stata presentata all’esecutivo, segnala che il ministro Poletti deve essere preoccupato perché tale proposta è unitaria. La leader della Cgil ha aggiunto che anche il Governo ha ricevuto la piattaforma unitaria sindacale e che dopo aver detto di essere pronti a discutere, ora stanno invece scappando. Del resto i sindacati non sono stati convocati e non hanno ricevuto alcuna risposta circa la loro proposta. La Rete dei comitati degli esodati si mobilita in questi giorni via internet. Sulla pagina Facebook della Rete è stato infatti pubblicato un video di oltre 12 minuti che ricostruisce la vicenda degli esodati dalla riforma Fornero e che si chiede di condividere, con l’obiettivo di fare raggiungere almeno 100.000 visualizzazioni entro il 15 marzo. Questo perché il 16 marzo è prevista un’iniziativa a Roma in favore di quegli esodati (circa 24.000) che ancora non sono stati tutelati e per i quali si chiede un’ottava salvaguardia, nonostante il Governo abbia più volte detto di ritenere la settima, approvata con la Legge di stabilità, un provvedimento definitivo per il problema esodati. Clicca qui per guardare il video.
I lavoratori precoci hanno ottenuto un risultato importante. Il gruppo “Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti” ha infatti ottenuto dalla Questura di Roma l’autorizzazione a un presidio in piazza Montecitorio giovedì 18 febbraio, un giorno infrasettimanale scelto appositamente per far sentire la propria voce ai politici, che diversamente non sarebbero stati in Parlamento. A questo i vari comitati territoriali costituiti o in via di costituzione stanno cominciando a raccogliere le adesioni: per il gruppo sarà importante far notare la propria presenza e anche far arrivare chiaramente il proprio messaggio e le proprie richieste.
Mario Giordano è tornato a scagliarsi contro i privilegi presenti nel sistema previdenziale, in particolare per quel che riguarda i vitalizi, che pesano poi sui pensionati. Servirebbe quindi un intervento che miri all’equità, ha detto il giornalista ospite a diMartedì. Nella stessa trasmissione era presente anche Sergio Cofferati, il quale ha posto l’accento su un “vuoto” che deve essere colmato per una verità parità tra uomini e donne: queste ultime, infatti, si trovano spesso a occuparsi di cura dei familiari, per periodi durante i quali non riescono ad accumulare contributi previdenziali. Logico quindi che una volta in pensione ricevano assegni bassi. Per l’ex sindacalista bisogna quindi intervenire e in questo senso già in commissione Lavoro della Camera ci sono proposte per far sì che siano riconosciuti dei contributi alle donne che svolgono lavori di cura.
Michel Martone, ex viceministro del Lavoro nel Governo Monti, critica la Legge Fornero. Ospite della trasmissione diMartedì, ha infatti detto che quella riforma fu fatta per riuscire a pagare le pensioni in un momento difficile, ma non la ritiene certo la migliore. Anzi, in generale per Martone si è sempre intervenuti “di fretta” sulle pensioni e oggi bisognerebbe prendersi il tempo di fare interventi sulla Gestione separata Inps, per esempio, dato che gli iscritti che stanno versando contributi rischiano di trovarsi con assegni di importo molto basso. Inoltre, Martone ha evidenziato che i giovani stanno pagando oggi i diritti delle generazioni che li precedono.
Cesare Damiano è stato ospite ieri della trasmissione diMartedì, dove si è parlato di pensioni. L’ex ministro ha detto che bisognerebbe fare dei cambiamenti in tema di ricongiunzioni onerose, frutto di un errore del Governo Berlusconi che lo stesso Maurizio Sacconi, anch’egli ex titolare del welfare, ha riconosciuto come tale. Del resto si tratta di unire contributi versati in diverse casse previdenziali: perché dover pagare per farlo? Damiano ha anche ricordato che in passato, prima del Governo, c’è stato un blocco della perequazione delle pensioni più alte: cosa che risponde a un principio di equità e che quindi si potrebbe anche pensare di riproporre.
Continua lo scontro tra Bruxelles e Roma sulle pensioni. Dopo il botta e risposta tra Juncker e Matteo Renzi, questa volta è toccato al Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, bacchettare duramente l’Unione Europea per l’atteggiamento tenuto in ottica precoci ed esodati. Damiano ha evidenziato come l’Europa non può certamente bloccare dei provvedimenti così importanti come quelli relativi ai lavoratori precoci, facendo notare come tra l’altro essi siano a costo zero non comportando nessuna conseguenza sulla casse dello Stato. Insomma, una vicenda destinata ad avere un seguito soprattutto se si considera che da tempo Renzi sta parlando in Europa della necessità di prevedere una flessibilità in uscita dal mondo del lavoro mentre l’Europa ritiene efficace la via tracciata dalla Riforma Fornero.