Il Milan sorriderà sul campo dopo la vittoria con l’Atalanta e i due punti rosicchiati alla Juventus, ma sul mercato le cose non vanno altrettanto bene. I rossoneri devono far fronte ai tanti giocatori in scadenza di contratto, con l’alto rischio di perderli (Nesta è destinato a New York, Seedorf è ormai un separato in casa) e soprattutto di vederli rifiorire con la maglia di altre squadre, come Andrea Pirlo. Come se non bastasse, in entrata la situazione è anche peggio. Gli obiettivi del Milan sfumano: dopo Tevez, anche Kagawa. Se la telenovela della trattativa per l’Apache, storia di gennaio poi protrattasi nei mesi seguenti, probabilmente deve ancora giungere a un epilogo, la vicenda che riguarda il trequartista giapponese del Borussia Dortmund pare sia già chiusa. Quantomeno, poi, con Tevez si era arrivati ad un passo dalla firma: Galliani era volato a Londra per chiudere, nello stesso momento in cui Pato prenotava il volo per Parigi. Berlusconi fermò tutto, e oggi l’argentino è tornato titolare nel Manchester City. Con Kagawa, la cosa non è nemmeno cominciata: il giocatore, in scadenza di contratto nel 2013, ha fatto sapere subito di non voler rinnovare con il Borussia Dortmund, dove è arrivato da sconosciuto, ha vinto due Meisterschalen e si è imposto all’attenzione di tutti come uno dei più fulgidi talenti in circolazione. Costava 300.000 Euro, oggi il suo cartellino vale almeno 17 milioni. Un boom incredibile, ma basta veder giocare il giapponese per capire il perchè. Michael Zorc, direttore sportivo del Dortmund che già la scorsa estate ha dovuto far fronte alla partenza di Nuri Sahin, ha provato in tutti i modi a trattenere Kagawa, ma senza successo. Oggi, perciò, ha dovuto dichiarare quello che non avrebbe mai voluto, ovvero che “Shinji lascerà il Borussia Dortmund: ha rifiutato le nostre proposte di rinnovo”. Il Milan ci sperava, ma Kagawa non ha mai preso in considerazione l’Italia. Andrà al Manchester United, che può offrirgli un contratto da 6 milioni di Euro a stagione (probabilmente sarà un triennale, come riporta Itasportpress.it) e affidargli il compito di gestire il gioco nella metacampo offensiva, cosa che il giapponesino sa fare molto bene, non disdegnando inoltre le iniziative personali (8 gol la scorsa stagione, chiusa a gennaio per un infortunio, 13 in questa). Per il nostro calcio è un’altra sconfitta:
Arriva lo stesso giorno in cui, sempre dal mondo della Bundesliga, Arjen Robben ha firmato il rinnovo del contratto con il Bayern Monaco e quindi non andrà alla Juventus. Dobbiamo accettarlo: al momento, la serie A non attrae i grandi campioni come faceva una volta. E’ un insieme di fattori, ma quel che è certo è che tutti i grandi campioni, o comunque quasi tutti, preferiscono andare a confrontarsi con altri mondi, o guadagnare di più. Bisogna farsene una ragione, e rimboccarsi ancor di più le maniche alla ricerca dei giocatori giusti: non tutti costano 20 o 30 milioni, l’Udinese insegna.