Una partita sulla carta senza nessun significato quella che si giocherà stasera a Praga tra Viktoria Plzen e Milan, con i rossoneri ormai qualificati per il prossimo turno di Champions League come seconda classificata e il Viktoria Plzen quasi certo dell’ammissione all’Europa League. Massimiliano Allegri probabilmente farà scendere in campo quei calciatori del Milan che finora hanno giocato poco, anche per provare il loro rendimento. Un Milan che comunque dovrebbe puntare al successo, anche per tenere alto il blasone della società di via Turati. Soprattutto in campo internazionale è sempre importante evitare possibili figuracce. Insomma, le motivazioni non dovrebbero mancare in questo ultimo match del girone preliminare di Champions League. Certo, il Milan sta crescendo e dopo un inizio in parte difficile ora sta scalando le posizioni di classifica del campionato italiano. E’ a due punti dalla Juventus ed in corsa per lo scudetto. Sta fornendo un gioco molto brillante ed efficace e sembra essere competitivo ad alto livello. Come al solito con un Ibrahimovic stratosferico che trascina la squadra, ma anche con gli altri elementi dell’undici rossonero e della rosa in grande forma. Per parlare quindi di questa trasferta di Champions e del momento della squadra rossonera abbiamo sentito Pierino Prati, uno degli attaccanti più importanti della storia del Milan. Eccolo quindi in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.
Come vede questa partita con il Viktoria Plzen?
Diciamo che per il Milan non ha grande significato, perché la squadra rossonera è già qualificata al prossimo turno di Champions League, mentre il Viktoria Plzen ha ancora degli obiettivi, dovendo cercare di centrare la qualificazione all’Europa League. Ma in campo internazionale bisogna sempre fornire delle prestazioni importanti e cercare di vincere ogni partita. E questo credo sarà lo spirito con cui il Milan scenderà in campo a Praga questa sera.
Potrebbero esserci anche dei cambiamenti nella formazione del Milan?
Penso proprio che Allegri manderà in campo quegli elementi della rosa che finora hanno giocato poco, per vedere il loro rendimento e anche per fare un po’ di turn-over.
Quali prospettive ha il Milan in Champions League?
Direi buone, perché sta crescendo sempre di più. Si è visto in campionato dove ha ridotto a due il distacco dalla Juventus e avrebbe gli stessi punti se non si fossero verificati errori arbitrali nella partita di Firenze. In Champions fra due mesi poi potrebbero cambiare tante cose e il Milan potrebbe presentarsi alla ripresa di questa competizione ancora più forte.
Magari con l’inserimento di qualche giocatore acquistato nel mercato invernale. Quali colpi farà il club rossonero?
Tutti quelli che siano importanti per migliorare ancora di più il tasso tecnico della formazione di Massimiliano Allegri, per renderla ancora più competitiva ai massimi livelli.
Tevez per esempio?
Tevez è un grande giocatore, ma non potrebbe essere utilizzato in Champions League. In ogni caso potrebbe essere utile per il campionato e non sarebbe cosa da poco.
L’attacco del Milan potrebbe essere rinforzato, ma potrebbe partire Inzaghi: cosa pensa di questa eventuale cessione?
Pippo è uno che vive per il calcio, che sta soffrendo per il fatto di giocare poco. Non so cosa farà la società e cosa vorrà fare Inzaghi.
C’è El Shaarawy nella rosa rossonera del reparto offensivo, come giudica questo giocatore?
E’ un buon giocatore. Devo dire che ha già dimostrato di avere ottime qualità. Non conta il fatto di averlo fatto soprattutto nel campionato di serie B, perché considero anche questo torneo di discreto valore.
Un Milan però che sembra essere Ibradipendente…
Ogni grande squadra ha un giocatore su cui si basa più degli altri, il campione che ne è il vero punto di riferimento. Quando giocavo io c’era Rivera, ora c’è Ibra, un goleador, ma anche un assist man, un trascinatore di questo Milan, dentro e fuori il campo da gioco, anche nello spogliatoio. E poi questo Milan ha dimostrato di essere forte anche negli ultimi due mesi dello scorso campionato, quando Ibrahimovic ha giocato poco. Proprio la sua presenza nello spogliatoio è servita ad infondere quella carica alla squadra per fare un finale di torneo che le ha consentito di vincere lo scudetto.
(Franco Vittadini)