“Non mi interessa avere i tifosi a favore o contro”Con questa frase Edinson Cavani è tornato a parlare della sua situazione, mentre si trova in Brasile a giocare la Confederations Cup (questa sera la partita decisiva per le semifinali). Ormai è diventato un tormentone e, si sa, quando una cessione di una stella si trascina per le lunghe i tifosi si spazientiscono. A Napoli sono quindi comparsi striscioni contro il Matador, impensabile fino a ieri, e anche una maglietta in vendita in un negozio, con la scritta “Morto un papa se ne fa un altro”. Del resto, i tifosi vanno presi con le pinze: sono capaci di portarti in trionfo e un minuto dopo abbandonarti. Si sa: è la passione per il calcio, che fagocita tutto e tutti. Cavani però è un professionista: è chiaro che anche lui non può essere indifferente a tutto il polverone che si sta sollevando a “causa” sua, ma di certo non può soffermarsi su tutte le voci, indiscrezioni e critiche. Per questo dice, a Ovacion Digital, “devo concentrarmi solo sul campo, fa parte del mio lavoro”. L’attaccante ha poi ammesso, ancora una volta, di non sapere nulla di presunte trattative con Real Madrid o Chelsea, “ma del resto chi non vorrebbe giocare in squadre del genere? Sono cose che mi lusingano, ma al momento non ci penso”. A pensarci, e lo deve fare, è naturalmente Aurelio De Laurentiis, che da Napoli ha risposto alla querelle su Radio Rai dicendo che “confido molto nell’uomo Cavani, lo ritengo un uomo vero. Se non deciderà entro il 20 luglio gli sfascerò la testa“, ha poi aggiunto, in maniera ironica. E ancora: “Non è per niente detto che venderò Cavani il 10 agosto”, con riferimento alla scadenza della clausola rescissoria.
Insomma: la situazione sta assumendo contorni sempre più grotteschi. Se è vero che questo non impedisce al Napoli di fare comunque il suo calciomercato – ieri è stato ufficializzato Dries Mertens, atterrato in città come avevamo anticipato, va tenuto in considerazione che l’immobilismo circa la cessione di Cavani non fa bene all’ambiente. Anche Benitez, per costruire la sua squadra, ha bisogno di sapere se potrà contare o meno sul Matador, perchè al suo posto potrebbe arrivare un giocatore con altre caratteristiche, così da dover rivedere i piani tecnici e tattici della squadra. In più, non avere la certezza di incassare 63 milioni di euro logicamente blocca le trattative principali, perchè avere o non avere una grossa somma da investire cambia le cose, soprattutto può far venire l'”ansia” a De Laurentiis e Bigon, costretti nel caso ad acquistare in fretta e furia per mancanza di tempo. La sensazione forte è che, esattamente come era successo per Lavezzi, alla fine Cavani sarà ceduto, ma per un motivo o per l’altro nessuno si è ancora presentato al San Paolo con i soldi necessari. A meno che non ci sia qualcosa che De Laurentiis ci tiene nascosto, e che il presidente non stia aspettando il momento giusto per annunciare la cessione del Matador, magari facendolo insieme all’arrivo del suo sostituto.