Sul fronte dei rinnovo per tutti i contratti statali, pesa ancora – in mancanza di novità effettive su una parte della riforma PA, legata proprio all’aumento dello stipendio per il pubblico impiego – la sentenza della Consulta del 2015, da cui tra l’altro è nata tutta la vicenda dell’emergenza rinnovo per gli stipendi statali. Su questo tema, va registrata ancora una volta la presa di posizione in netto contrasto con il Governo del giovane sindacato Anief, fin dall’inizio fortemente contrario all’aumento medio di 85 euro a dipendente statale: «l’aumento di 85 euro sugli stipendi dei dipendenti pubblici sarebbe un vero tradimento dei lavoratori perché secondo la normativa vigente e la sentenza della Consulta nell’estate 2015, in attesa della firma del contratto, dal mese di settembre 2015 lo Stato avrebbe dovuto versare ad ogni dipendenti pubblico 105 euro di aumento medio, riconducibile ad una busta paga mensile di 1500». Ossia il 7 per cento del proprio stipendio, segnala ancora Anief sul fronte dei contratti statalI: tutto è ancora fermo e si attendono le disposizioni in merito del ministro Madia.
Deve ancora ripartire la trattativa per il rinnovo dei contratti statali che sono bloccati dal 2009. L’iter per arrivare all’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici sembrava avviarsi verso la conclusione dopo che lo scorso 30 novembre governo e sindacati hanno firmato un’intesa per un incremento di 85 euro medi lordi mensili. Il tavolo ufficiale all’Aran però non è ancora stato fissato e i sindacati hanno chiesto a gran voce nelle ultime settimane al governo di rispettare l’accordo sottoscritto. Dal ministro della Pubblica amministrazione sono arrivare rassicurazioni a riguardo e lo scorso 8 marzo, quando è stata annunciata la firma del decreto sblocca risorse per i contratti statali, Marianna Madia ha chiarito che avrebbe presto inviato la direttiva all’Aran: questo è appunto l’atto necessario per avviare il tavolo delle trattative. Resta però il nodo delle risorse per il rinnovo dei contratti statali visto che i sindacati contestano il fatto che entro quest’anno sarà stanziato solo la metà di quanto necessario per garantire l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici previsto dall’accordo di fine 2016. Il ministro Madia ha infatti precisato che le cifre destinate al rinnovo dei contratti statali sono “per il 2016 300milioni, per il 2017 900milioni (600+300) e per il 2018 1,2 miliardi (900+300 milioni). In tutto ci vorranno 2,5 miliardi di euro per garantire aumenti medi mensili di 85 euro”.