Nessuna novità, né in panchina né nella rosa: il Milan va avanti con Vincenzo Montella, ma senza rinforzi a gennaio. Nel colloquio tra Marco Fassone e i piccoli azionisti, al termine dell’assemblea andata in scena questa mattina, sono state affrontate diverse questioni calcistiche. L’amministratore delegato ha ammesso che dopo l’esosa campagna acquisti estiva, non ripagata peraltro dall’avvio di campionato, non ci saranno interventi a gennaio. Nessuna distrazione dal calciomercato: la squadra deve pensare solo alla rincorsa Champions, che si è fatta più complicata non solo per la partenza deludente ma anche per il ritmo delle rivali. «Serviranno più dei 71-72 punti preventivati», ha spiegato il dirigente rossonero. L’assemblea ha approvato il bilancio semestrale gennaio/giugno 2017 con perdite a 32,6 milioni. Inoltre, è stata aggiornata la tempistica dei versamenti dell’aumento di capitale di 60 milioni sottoscritto da Yonghong Li a maggio. Il totale è arrivato a 49 milioni con l’ultimo pagamento effettuato venerdì scorso. L’ultima parte sarà richiamata dal Cda in base alle esigenze contabili. Il cda ha facoltà di esercitare un secondo aumento di capitale che era stato delegato a maggio dall’assemblea.
MILAN: LE ULTIME SU RIFINANZIAMENTO, SPONSOR E STADIO
Durante il colloquio con i piccoli azionisti, l’amministratore delegato Marco Fassone ha affrontato diversi aspetti, tra cui la questione del rifinanziamento. Ha garantito sui contatti con un soggetto finanziario con il quale si sta parlando di una rinegoziazione dei 303 milioni più interessi del Fondo Elliott, ma non ha fornito informazioni più precise. Confermato anche il fatto che il nuovo contratto con Puma sarà più basso rispetto a quello con Adidas, quindi potrebbe andare in pari solo in caso di vendita massiccia delle magliette, visto che esiste una parte variabile che è molto flessibile. Si è parlato anche del tema stadio: la pista del nuovo impianto resta viva, ma non ci sono passi in avanti concreti per quanto riguarda gli aspetti progettuali. Forse alimentare questa possibilità è un elemento da sfruttare in futuro per attirare nuovi investitori. Il presente è San Siro in condivisione con l’Inter. «Ma non ci sono altri esempi di due grandi club in Europa nello stesso impianto», ha spiegato Marco Fassone.