Continua il giallo su chi sarà il nuovo allenatore dell’Inter. Ieri il collega Gianluca Di Marzio a Sky è stato tra i primi a rilanciare la notizia dell’interesse nerazzurro per il portoghese Villas Boas. C’è però sempre il problema della clausola di 15 milioni di euro da aggirare, senza contare la forte concorrenza del Chelsea. Difficile anche arrivare a Hiddink, pure lui da tempo nel mirino dei Blues. Mentre Capello ha fatto lo gnorri: “Sono in vacanza, non so nulla”. Il suo sarebbe un altro nome buono ma difficilmente il tecnico friulano rinuncerà al suo ricchissimo contratto con la Federazione inglese. In pole, almeno in teoria, resterebbe Sinisa Mihajlovic, il cui arrivo era dato per certo dal Corriere dello Sport, salvo poi le complicazioni sopraggiunte nel corso della giornata di ieri. La Fiorentina non vuole liberarlo anche se da più parti si è indicato lunedì come il giorno decisivo per conoscere il futuro del serbo. Ad ogni modo, bisogna trovare in fretta l’erede di Leonardo. Una società come l’Inter non può rimanere con la panchina scoperta in pieno giugno. L’addio del brasiliano, dicono adesso i bene informati, era comunque nell’aria. Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Telelombardia, erano tanti i motivi di frizione tra Leo e la dirigenza nerazzurra. Il ricco contratto di 5 milioni all’anno offerto dal PSG ha avuto indubbiamente il suo peso. Ma non è stata solo una questione di soldi. Moratti ad esempio ha detto no all’ipotesi di uno scambio Maicon-Kakà, fortemente caldeggiato dall’ex-tecnico rossonero. Così come ha rifiutato l’idea di cacciare Beppe Baresi come vice per prendere Angelo Castellazzi, collaboratore di fiducia di Leo. E poi pesava ancora quella settimana maledetta, che ha fatto perdere al tecnico tantissimi punti nella considerazione di Moratti. Meglio andar via, avrà pensato Leonardo, e fare quello che in fondo ha sempre fatto; il dirigente, per di più in un ambiente già conosciuto da calciatore come quello del Paris St. Germain. E poi, si sa, Parigi val bene una messa… Quel che è certo è che Ancelotti, che pure era stato dato tra i papabili, non sbarcherà a Milano, sulla sponda a lui ‘avversa’. Nessun Leo-bis, insomma. Come ha riportato il collega Mauro Suma, direttore di Milan Channel, sul proprio editoriale su Tmw, è vero che l’Inter, come ha detto Moratti, non ha mai contattato il tecnico di Reggiolo.
Ma, in compenso, è vero che l’ha fatto contattare. Precisamente da un agente Fifa, che si è sentito rispondere un ‘no, grazie’, in virtù della storia da calciatore prima e da allenatore poi di Carletto. L’Inter sembra dunque ritornata nel caos degli anni pre-Calciopoli. Perché inseguire i simboli del rivale milanista? Perché non costruirsi, anzi ricostruirsi un profilo autonomo, che pure l’ha portata a vincere tutto il possibile in questi anni? Uno che potrebbe rilanciare alla grande i nerazzurri è lui, Pep Guardiola, il vero sogno di Massimo Moratti. Ma il catalano, almeno per un altro anno, forse l’ultimo, resterà a Barcellona. Quindi, chi può arrivare? Probabile, a questo punto, Mihajlovic, ma per saperlo dobbiamo attendere ancora qualche giorno…