Il Genoa si impone per 3-2 sul Napoli, vendicando in parte la sconfitta dell’andata. Il 3-0 resiste fino all’80esimo, quando due gioielli di Cavani e Lavezzi riaprono la gara. Nel complesso una vittoria meritata dei giocatori di Marino, visto le occasioni concrete create. Ma i dati dell’incontro svelano come la differenza nel match sia stata fatta dalla freddezza e l’aggressività nell’offendere. Possesso palla complessivamente a favore degli ospiti (57%), dato maturato soprattutto nella seconda frazione. Le percentuali sull’attacco alla porta (59,6% contro il 48,5%) e sulla protezione d’area (51,5% contro il 40,4%) rispecchiano la gara ben governata dai rossoblù. Più concreti e più attenti dei partenopei. Due dei pochi a salvarsi sulla barca azzurra sono sicuramente Campagnaro, top scorer nei recuperi di palla (28) e Gargano, giocatore con più passaggi riusciti nel match (64). Il migliore in campo, invece, spetta di diritto a Palacio. 5 tiri in porta, 2 reti e tanti recuperi in zona difensiva. Infine per quanto riguarda i tiri totali ed in porta, le due squadre si specchiano in assoluta simmetria: 12 totali, 5 dei quali in porta.
– La sfida viene sbloccata da una rete memorabile di Palacio alla mezzora. Dalla fascia mancina, un lancio di Moretti trova pronto alla sponda di testa Gilardino. Dal limite d’area destro, Palacio si coordina e lascia esplodere un missile al volo che si infila nell’angolino alto opposto. De Sanctis più che incolpevole. Passano 5 minuti e Gilardino può esultare per il suo primo gol in rossoblù. Sempre dal lato sinistro, Sculli ha tutto il tempo, dopo essersi accentrato, di calibrare un cross preciso per il colpo di testa del numero 82 genoano, che libero in area non può sbagliare. Nel secondo tempo il Napoli prova a fare la partita, ma il contropiede genoano punge dopo 25 minuti. Da Sculli largo a sinistra per Gilardino a due passi dall’area avversaria. L’ex viola potrebbe tirare, ma preferisce il servizio verso la destra dove c’è nuovamente Palacio, il quale di prima intenzione batte De Sanctis. 3-0 e seria ipoteca sui tre punti. ipoteca che viene messa in crisi sul finale di gara. Maggio dalla destra duetta con Dzemaili e sforna un cross teso per il colpo di testa di Cavani. Ne viene un tiro imprendibile per Frey. Il Napoli ci crede e dopo un minuto colpisce ancora. Un lungo lancio di Gargano lancia in corsa Lavezzi. Il Pocho brucia tutti e appena entrato in area, batte sull’uscita Frey.
– Nel dopo gara ai microfoni di Sky Sport, Pasquale Marino è soddisfatto, anche se ha qualcosa da ridire ai suoi uomini: “Purtroppo ci piace soffrire, e gli ultimi dieci minuti sono stati al cardiopalma, come contro l’Udinese: ringrazio comunque i ragazzi per la grande disponibilità al sacrificio, a partire dagli attaccanti”. Guarda con molto ottimismo al futuro il tecnico di Marsala, dopo questa vittoria: “Queste tre partite fatte insieme da Gilardino e Palacio hanno comportato nove gol fatti per il Genoa. In questo mio primo mese di lavoro abbiamo avuto tanti infortuni in difesa, avendo giocatori che stanno bene avanti cerchiamo di giocare sempre in maniera offensiva. Oggi sui calci piazzati siamo migliorati notevolmente”. Non si sente sconfitto più di tanto, invece, Mazzarri. Recrimina contro la sfortuna e l’arbitro, l’allenatore toscano sempre su Sky Sport: “Abbiamo fatto un grande secondo tempo, al di là degli episodi che, poi, indicono sulla partita, si sbagliano i gol, lo fanno loro, può darsi che c’è anche un errore dell’arbitro sul terzo gol preso. Maggio stava anticipando il suo avversario che ha visto che stava andando sul pallone e si è spostato. Era un fallo da fischiare secondo me.” Poco dopo, lo stesso Mazzarri si sofferma sugli aspetti della sua squadra da migliorare: “Prendiamo qualche gol in più, anche se non ho visto le ultime statistiche. Fino a due domeniche fa avevamo preso gli stessi gol dell’anno scorso e ne abbiamo fatti anche di più. Però, purtroppo, gli abbiamo distribuiti male. Palacio ha fatto un eurogol, sul gol di Gilardino non siamo stati attenti nella marcatura. Con l’Inter, abbiamo sofferto, ma siamo stati bravi a non prenderlo”. (Francesco Davide Zaza)